Recuperare risorse è giustizia sociale

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Caterina Magnani

SUVERETO 10 gen­naio 2020 — Dopo aver let­to sul­la stam­pa tante e tali inesat­tezze e illazioni da parte del­la mino­ran­za, mi sen­to in dovere di inter­venire su un argo­men­to tan­to com­pli­ca­to, che è sta­to ogget­to di facile stru­men­tal­iz­zazione.
Da alcune set­ti­mane i cit­ta­di­ni di Suvere­to stan­no riceven­do avvisi di accer­ta­men­to rispet­to ai vari trib­u­ti locali quali Imu,Tasi,Tari e, nonos­tante questo pos­sa essere spi­acev­ole, è un’azione nec­es­saria che era già sta­ta annun­ci­a­ta e che cercherò anco­ra meglio di spie­gare.
È obi­et­ti­vo di ques­ta ammin­is­trazione agire su riduzioni, con­tribu­ti, incen­tivi a favore di famiglie, imp­rese, gio­vani e anziani, mis­ure che pos­sono sosten­er­si solo con una polit­i­ca di recu­pero dei trib­u­ti non riscos­si o evasi.
È bene ricor­dare che oltre ai tagli alla spe­sa causati dal pro­gres­si­vo diminuire dei trasfer­i­men­ti dal­lo Sta­to, nei bilan­ci pub­bli­ci vige anche come obbli­go di legge cos­ti­tuire un fon­do cred­i­ti di dub­bia esi­gi­bil­ità per coprire il ris­chio che la pub­bli­ca ammin­is­trazione corre per la man­ca­ta riscos­sione di tasse e trib­u­ti. Questo com­por­ta accan­ton­a­men­to di risorse che invece di essere imp­ie­gate per i servizi, ven­gono bloc­cate. Nel tri­en­nio 2020–2022 le varie quote accan­to­nate super­a­no il mil­ione di euro e l’ultimo bilan­cio con­sun­ti­vo 2018 ave­va un fon­do di cir­ca 900mila euro, somme che il Comune deve pot­er recu­per­are, diver­sa­mente si per­pe­tr­erebbe ingius­tizia sociale invece che una gius­ta perequazione delle somme dovute da tut­ti i cit­ta­di­ni.
Agire sul recu­pero dei trib­u­ti sig­nifi­ca abbat­tere il fon­do cred­i­ti, azione che avviene sia attra­ver­so recu­pero di somme che alcu­ni con­tribuen­ti non han­no paga­to o han­no parzial­mente paga­to, sia andan­do a trovare chi è eva­sore totale rispet­to ai trib­u­ti comu­nali, per pot­er con­tare su risorse da des­tinare alla comu­nità attra­ver­so mis­ure con­crete di sosteg­no al red­di­to, abbat­ti­men­to del­la pres­sione fis­cale e poten­zi­a­men­to dei servizi alla per­sona e alle famiglie.
Alcune prob­lem­atiche occorse nell’accertamento come il man­ca­to abbina­men­to tra f24 paga­to e codice fis­cale del con­tribuente dell’obbligato sono situ­azioni che si ver­i­f­i­cano anche a liv­el­lo cen­trale, vedi Agen­zia delle entrate, e se fos­se sta­to ragionevol­mente pos­si­bile da parte del Comune evi­tar­le sarebbe sta­to fat­to, ma cer­ta­mente attra­ver­so la dimostrazione delle qui­etanze che ogni con­tribuente sa di dover con­ser­vare per 5 anni (ma che pos­sono essere comunque reperite attra­ver­so canali del fis­co) i dati pos­sono essere riallineati e nes­suno deve pagare quan­to ha già ver­sato.
Per la pri­ma vol­ta il Comune di Suvere­to lavo­ra per una equi­tà fis­cale e cer­ca di met­tere in ordine le casse comu­nali andan­do a recu­per­are somme di chi non ha mai paga­to e sco­pren­do eva­sori totali. Nei 5 anni prece­den­ti azioni di questo tipo era­no state gestite a liv­el­lo di uffi­cio, ma per pot­er fare un’azione seria e con­sis­tente che andasse ad affrontare la ques­tione in modo mas­si­vo l’unico modo era quel­lo di affi­dare all’esterno quelle fun­zioni che con le risorse umane di un Comune come Suvere­to non è pos­si­bile affrontare.
Nei giusti tem­pi che per­me­t­ter­an­no di fornire dati cor­ret­ti arriver­an­no tutte le risposte ai que­si­ti del­la mino­ran­za, niente può inti­morire chi lavo­ra con pro­fes­sion­al­ità e respon­s­abil­ità, ma stupisce dover con­statare un modus operan­di che anziché mostrare buon sen­so e volon­tà di capire meglio materie com­p­lesse, mette avan­ti attac­chi politi­ci e mostra com­ple­ta assen­za di conoscen­za del fun­zion­a­men­to del­la nos­tra macchi­na ammin­is­tra­ti­va.

*Cate­ri­na Mag­nani ‑è vicesin­da­co e asses­sore al bilan­cio Comune di Suvere­to

 

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