RIFIUTI PERICOLOSI E PORTI TURISTICI. COSA VUOI CHE SIA|

Requiem per l’urbanistica regionale e locale

· Inserito in Editoriale
Redazione

PIOMBINO 29 mar­zo 2019 — La con­ces­sione del­l’Au­tor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale (AIA) da parte del­la Regione per l’ impianto indus­tri­ale, pres­so la nuo­va banchi­na non anco­ra real­iz­za­ta intera­mente nel por­to di Piom­bi­no, per svol­gere l’attività di demolizione e rici­clag­gio navi, attiv­ità di refit­ting navale e la costruzione di mezzi navali è l’en­nes­i­mo requiem suona­to per l’ur­ban­is­ti­ca regionale e locale. Non che altri requiem non siano sta­ti suonati almeno dal 2004 ad oggi, bas­ta citare le tante vari­anti approva­vate e mai real­iz­zate ma soprat­tut­to la prat­i­ca del­l’ac­cogliere ogni richi­es­ta pri­va­ta di inser­i­men­to negli stru­men­ti urban­is­ti­ci a pre­scindere. A pre­scindere ovvi­a­mente dal­la ver­i­fi­ca di coeren­ze tec­niche e soprat­tut­to del­la rispon­den­za ad una visione polit­i­ca, anch’es­sa coer­ente, del ter­ri­to­rio. Ovvi­a­mente non è man­ca­to nem­meno l’al­tro aspet­to, in realtà com­ple­mentare al pri­mo, quel­lo per cui si sono approvati stru­men­ti urban­is­ti­ci com­ple­ta­mente avul­si dal­la realtà e con pre­vi­sioni stram­palate ed irre­al­iz­z­abili anche nel tem­po più lun­go immag­in­abile e pos­si­bile. Ne fa fede, ad esem­pio, l’at­tuale Rego­la­men­to urban­is­ti­co  del Comune e di Piom­bi­no.
Quel­l’A­IA ne è l’ul­te­ri­ore dimostrazione.
Nel­la parte che descrive l’in­quadra­men­to ter­ri­to­ri­ale, si dice che “…L’attività di demolizione navale/gestione e trat­ta­men­to rifiu­ti si andrà ad inte­grare con le già esisten­ti strut­ture indus­tri­ali che carat­ter­iz­zano il Por­to di Piom­bi­no cir­costan­ti all’area di nuo­va real­iz­zazione.
…Nel­l’area più a Nord del por­to trovano ubi­cazione indus­trie siderur­giche e per­tan­to lo spec­chio acqueo anti­s­tante è preva­len­te­mente uti­liz­za­to per il traf­fi­co delle mer­ci, in entra­ta ed usci­ta, a servizio delle stesse…”.
Bas­ta questo?
Non una paro­la sul fat­to che pro­prio lì accan­to, anzi con­fi­nante, nel­la stru­men­tazione urban­is­ti­ca è pre­vis­to, ed ha rice­vu­to tutte le autor­iz­zazioni region­ali e comu­nali il “com­p­lesso inte­gra­to del­la nau­ti­ca”, com­pren­dente infra­strut­ture diportis­tiche des­ti­nate a tipolo­gie diver­sifi­cate di natan­ti, i rel­a­tivi servizi ed aree des­ti­nate alle attiv­ità pro­dut­tive con­nesse alla fil­iera nau­ti­ca. Ed in par­ti­co­lare un appro­do tur­is­ti­co di oltre 750 posti bar­ca, ripeti­amo,  lim­itro­fo anzi con­fi­nante ad una attiv­ità fat­ta appos­ta per trattare rifiu­ti peri­colosi e non.
Ha poca impor­tan­za se la pre­vi­sione del por­to sarà attua­ta o no. Impor­tante è che si è con­cepi­to il tut­to in dis­pre­gio alle più ele­men­tari norme urban­is­tiche.
Eppure la com­pe­ten­za urban­is­ti­ca esiste anco­ra ma forse se ne dà una accezione larga, molto larga.
Il bel­lo è che il Comune, che ne ha la mas­si­ma respon­s­abil­ità, non ha agi­to da solo. Anche la Regione Toscana ha dato il  con­sen­so trin­ceran­dosi dietro sal­va­guardie e nor­ma­tive ambi­en­tali sen­za una  visione com­p­lessi­va. Ed ambedue han­no dimostra­to l’or­mai acclara­ta inca­pac­ità di pen­sare in grande e di inserire le pro­poste pri­vate in un quadro gen­erale che tuteli l’in­ter­esse pub­bli­co.
Ma forse è pro­prio questo che a Comune e Regione non inter­es­sa.

Commenta il post