La responsabilità è tutta di Renzi

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 17 luglio 2014 — Ho rice­vu­to come al soli­to il vostro notiziario e‑mail e come al soli­to l’ho let­to con inter­esse. Non sem­pre con­di­vi­do i giudizi e le val­u­tazioni espresse ma è sem­pre e comunque una let­tura sti­molante.
Quel­lo che ha mosso sta­vol­ta la mia nat­u­rale pigrizia è l’ar­ti­co­lo di Mas­si­mo Zuc­coni ed in par­ti­co­lare l’in­cip­it, da cui si dedur­rebbe che se la Con­cor­dia non è ari­va­ta a Piom­bi­no, in fin dei con­ti, è col­pa dei piom­bi­ne­si o meglio, del­la classe polit­i­ca che dirige questo Comune. Ora io ho trop­pa sti­ma per l’in­tel­li­gen­za di Mas­si­mo da non cred­er­lo vera­mente con­vin­to di ques­ta sua ester­nazione che, piut­tosto mi pare frut­to di un evi­dente cer­to suo ran­core (quan­to sia a tor­to o a ragione non so dire) nei con­fron­ti dei suoi ex com­pag­ni.
E’ evi­dente infat­ti che la Con­cor­dia — con buona pace di Rossi, Ansel­mi ed altri — sarebbe comunque anda­ta a Gen­o­va poichè il coac­er­vo di inter­es­si — che spero essere tut­ti leciti — che grav­i­tano attorno al relit­to por­ta­vano in quel­la direzione, una vol­ta esclusa l’an­cor più como­da (per la Cos­ta) Turchia.
In det­taglio le ragioni “politiche” del­la scelta di Ren­zi sono evi­den­ti; da quel­la parte un pres­i­dente di Regione ami­co, una situ­azione eco­nom­i­ca altret­tan­to dif­fi­cile e pre­caria ed un baci­no elet­torale assai più vas­to di quel­lo piom­bi­nese (spero vi siate accor­ti che il buon Ren­zi più che ispi­rar­si ai De Gasperi, Togli­at­ti, Per­ti­ni o Moro ha l’istin­to da imbon­i­tore di un Achille Lau­ro), di qua un PD che al con­gres­so ha pun­ta­to sul cav­al­lo sbaglia­to, un pic­co­lo baci­no elet­torale da cui attin­gere voti e un pres­i­dente di Regione a cui Ren­zi non aspet­ta­va altro che fal­cia­r­gli l’er­ba sot­to i pie­di in atte­sa delle prossime elezioni region­ali, per sos­ti­tuir­lo con uno/a del­la sua corte.
Sem­pre per pigrizia, unis­co il comu­ni­ca­to stam­pa da me redat­to il giorno stes­so del­la deci­sione di Gen­o­va, la cui let­tura può servire a charire meglio il mio pen­siero in mate­ria.
Vi ringrazio per la pazien­za e vi por­go i miei più cor­diali salu­ti uni­ti ad un augu­rio di buon lavoro.

Luciano Gian­noni

Comu­ni­ca­to Stam­pa

Dunque Mat­teo Ren­zi, Pres­i­dente del Con­siglio nonché seg­re­tario del PD ha deciso: la Con­cor­dia va a Gen­o­va.
La moti­vazione vera che sta alla base del­la deci­sione è evi­dente ed anche, da un cer­to par­ti­co­lare pun­to di vista, com­pren­si­bile; Gen­o­va ha un baci­no assai più grande di Piom­bi­no. Si badi bene però, non un baci­no di care­nag­gio o un baci­no por­tuale, ma più sem­plice­mente un baci­no elet­torale.
Come corol­lario e seguen­do la vec­chia mas­si­ma del Divo Giulio per cui a pen­sar male si fa pec­ca­to ma spes­so si indov­ina, l’affidamento dei lavori alla Lig­uria potrebe anche essere let­to – in ter­mi­ni di lot­ta polit­i­ca inter­na al PD – come una punizione per i piom­bi­ne­si cuper­liani nonché come un sonoro cef­fone al pres­i­dente Rossi che tan­to si era spe­so per la soluzione piom­bi­nese. Smac­co ancor più pesante in vista, per­ché no, delle prossime region­ali alle quali Rossi, cui va tut­to la nos­tra sti­ma e apprez­za­men­to, si pre­sen­terà notevol­mente azzop­pa­to pro­prio dal seg­re­tario del par­ti­to nelle cui file mili­ta.
Per quan­to riguar­da il PD locale, è da sot­to­lin­eare una cer­ta etero­geneità di atteggia­men­ti.
Si va dalle posizioni “cer­chiobot­tiste” dell’on. Velo – che in puro livor­nese si potreb­bero sin­te­tiz­zare con un <Vi ciò ner cuore ma vi vo’ ner c..o> – all’impegno costante, ma purtrop­po infrut­tu­oso del sin­da­co uscente Ansel­mi e, per il poco tem­po avu­to, del sin­da­co Giu­liani fino al ten­ta­ti­vo, tra l’ingenuo ed il pateti­co, mes­so in atto dal­la seg­rete­ria fed­erale del PD che forse sper­a­va, con quel viag­gio per mare, di nascon­dere la realtà che si sta­va pro­fi­lan­do e cioè che il PD nazionale, nel­la per­sona del suo seg­re­tario, scar­i­ca­va Piom­bi­no.
Vogliamo augu­rar­ci di tut­to cuore che, a questo pun­to, l’impegno per la demolizione di 82 navi del­la Mari­na Mil­itare sia rispet­ta­to e non si riv­eli l’equivalente delle scarpe sin­istre che Lau­ro regala­va pri­ma delle elezioni ai napo­le­tani.

Luciano Gian­noni (resp. Val di Cor­nia PdCI)

 

Una risposta a “La responsabilità è tutta di Renzi”

  1. Massimo Zucconi says:

    Non so in che misura ci sia l’interferenza del­la polit­i­ca e degli inter­es­si lob­bis­ti­ci nel­la deci­sione di rot­ta­mare la Con­cor­dia a Gen­o­va. Immag­i­no di sì, vis­to che vivi­amo in un paese dove il gov­er­no del­la cosa pub­bli­ca è con­dizion­a­to più da logiche elet­toral­is­tiche con­tin­gen­ti, com­p­rese quelle interne ai par­ti­ti, che dal persegui­men­to dell’interesse gen­erale. Questo è uno dei gran­di mali ital­iani.
    Di sicuro la polit­i­ca ha influito moltissi­mo nel­la deci­sione di can­di­dare Piom­bi­no per accogliere e rot­ta­mare la Con­cor­dia. A Piom­bi­no non c’era un por­to con fon­dali e ban­chine adeguati, come non c’era nes­suna impre­sa in gra­do di affrontare quell’operazione. Ques­ta ipote­si non matu­ra dunque sull’esistenza di ogget­tive con­dizioni infra­strut­turali e logis­tiche, ma su una posizione, tut­ta polit­i­ca, fon­da­ta sul “ris­arci­men­to” del pre­sun­to dan­no che la Toscana avrebbe subito dall’affondamento del­la nave nel “mare toscano”. Una posizione pri­va di qual­si­asi fon­da­men­to logi­co e giuridi­co che, se davvero appli­ca­ta, porterebbe ad attrez­zare ogni regione costiera degli Sta­ti Europei con por­ti e cantieri in gra­do di rot­ta­mare gran­di navi. Nat­u­ral­mente a sostenere ques­ta tesi sono gli stes­si politi­ci che riven­di­cano per Piom­bi­no un ruo­lo di “polo europeo” per la rot­ta­mazione delle gran­di navi.
    La realtà, purtrop­po, è ben altra. A metà dell’estate 2014 il por­to di Piom­bi­no non è pron­to per accogliere la Con­cor­dia (man­ca il canale di acces­so a ‑20, man­ca la banchi­na per l’attracco del­la nave, non ci sono il baci­no di care­nag­gio e gli impianti per demolir­la). Questi sono i fat­ti. Questo sce­nario non è frut­to del caso, ma, con lievi ritar­di, cor­risponde esat­ta­mente a quan­to prog­et­ta­to e appal­ta­to. Se la Con­cor­dia non viene a Piom­bi­no è sem­plice­mente per­ché non pote­va venir­ci nei tem­pi pro­gram­mati per la sua rimozione dall’isola del Giglio, per­al­tro già pos­tic­i­pa­ta di un anno. Non è un caso che tutte le sper­anze locali sono state riposte nel ritar­do delle oper­azioni di “rigal­leg­gia­men­to” o, peg­gio anco­ra, su pre­sunte e inesisten­ti com­pe­ten­ze region­ali nel­lo sta­bilire il por­to di des­ti­nazione per lo smal­ti­men­to del rifi­u­to Con­cor­dia.
    Ras­si­curo l’amico Gian­noni che nelle mie val­u­tazioni non c’è, e non c’è mai sta­to, nes­sun “ran­core per­son­ale” (come insin­u­ano col­oro che preferiscono elud­ere il mer­i­to di ciò che sosten­go), ma la sem­plice con­statazione dei fat­ti, pur sem­pre opin­abili e confutabili.
    Per quan­to riguar­da le respon­s­abil­ità politiche, infine, sarebbe male minore se potes­si­mo cir­co­scriver­le al solo ambito piom­bi­nese. In realtà a con­cepire e finanziare un prog­et­to di cui si conosce­vano benis­si­mo le ogget­tive dif­fi­coltà han­no con­cor­so in modo deter­mi­nante il Pres­i­dente del­la Regione, Min­istri e Gov­erni del­la Repub­bli­ca.
    Ques­ta è l’Italia: pri­ma si spende denaro pub­bli­co per gran­di opere, poi ci si affan­na a trovarne usi, spes­so sen­za rius­cirvi. Un meto­do che non con­di­vi­do. Tut­to qui.

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