Rete solidale e antirazzista in piazza Cappelletti

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 19 giug­no 2019 — Come avver­rà in tut­to il mon­do nel­la Gior­na­ta del Rifu­gia­to, indet­ta dall’ONU, giove­di  20 giug­no, a par­tire dalle 18, la Rete sol­i­dale e anti­razz­ista sarà in piaz­za Cap­pel­let­ti a Piom­bi­no per ricor­dare a tut­ti la ver­ità sui rifu­giati, a cui i recen­ti decreti-immi­grazione ren­dono la vita più dif­fi­cile: decreti dei quali la Rete chiede la can­cel­lazione. Decine di migli­a­ia di donne e uomi­ni tito­lari di per­me­s­si uman­i­tari sono sta­ti espul­si dai cen­tri di accoglien­za e las­ciati in alcu­ni casi sul­la stra­da dopo l’entrata in vig­ore del pri­mo decre­to Salvi­ni, nell’ottobre 2018. Invece, essi han­no il pieno dirit­to di accedere al Sis­tema di pro­tezione per richieden­ti asi­lo e rifu­giati (SPRAR) in capo agli enti locali. Lo riconosce, con un’ordinanza dell’11 giug­no 2019, il Tri­bunale ammin­is­tra­ti­vo regionale per il Lazio (esten­sore Ver­len­gia, pres­i­dente Panzironi).
I rifu­giati sono una com­po­nente sta­bile del­la pre­sen­za di stranieri in Italia. Sec­on­do dati recen­ti, meno di 150.000 per­sone: 2,4 rifu­giati ogni 1.000 abi­tan­ti, una delle per­centu­ali più basse d’Europa; la Svezia ospi­ta 23,4 rifu­giati ogni 1000 abi­tan­ti. Per­al­tro, nel mon­do l’accoglienza dei rifu­giati è per l’85% a cari­co dei pae­si poveri in via di svilup­po. Ai sen­si dell’art. 1 del­la Con­ven­zione di Ginevra, il rifugiato/profugo è la per­sona costret­ta ad abban­donare la sua ter­ra, la sua patria in segui­to a even­ti bel­li­ci, a per­se­cuzioni politiche o razz­iali. Col­oro i quali otten­gono il dirit­to d’asilo/protezione sono assim­i­lati alla con­dizione di rifu­gia­to. Las­cia­r­li soli è ingius­to e inu­mano; per giun­ta, è del tut­to con­tro­pro­du­cente, giac­ché non fa che ali­menta­re la spi­rale dell’odio.

Rete sol­i­dale e anti­razz­ista

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