Rifiuti: il Comune si costituisca parte civile

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PIOMBINO 18 novem­bre 2016 — Di fronte ai numerosi arresti ed alle gravi accuse di cor­ruzione e tur­ba­ti­va d’as­ta per una gara vin­ta da SEI Toscana, la polit­i­ca si deve assumere le pro­prie respon­s­abil­ità, pri­ma su tutte quel­la rel­a­ti­va alla cos­ti­tuzione degli ATO, volu­ti forte­mente dal­la Regione Toscana per accen­trare il potere. Con essi i sin­daci han­no per­so il con­trol­lo sul­la qual­ità dei servizi e sui rel­a­tivi costi. Un po’ come purtrop­po sta acca­den­do per la san­ità.
Ecco le ragioni di una mozione (leg­gi sot­to) che rap­p­re­sen­ta un’iniziativa su larga scala del­la Lega, e che, per Piom­bi­no, è sta­ta pre­sen­ta­ta dal con­sigliere di oppo­sizione Francesco Fer­rari, di Fratel­li d’Italia-AN.

Ele­na Viz­zot­to, seg­re­tario Val di Cor­nia ‑Elba
Francesco Fer­rari, por­tav­oce Fratel­li d’Italia AN Val di Cor­nia
capogrup­po grup­po con­sil­iare Fer­rari Sin­da­co-Forza Italia

GRUPPO CONSILIAREFERRARI SINDACO-FORZA ITALIA
COMUNE DI PIOMBINO
Piom­bi­no, 15 novem­bre 2016.
Al Sig. Sin­da­co
Al Sig. Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale
Agli Asses­sori com­pe­ten­ti
Loro Sedi

MOZIONE
(Art. 37 del Rego­la­men­to delle attiv­ità del con­siglio comu­nale)
Ogget­to: oper­azione “Clean city” — arresto del ver­tice dell’ATO rifiu­ti Toscan- inter­dizione dai pub­bli­ci uffi­ci per i ver­ti­ci di “Sei Toscana S.r.l.” e di “Siena Ambi­ente S.p.A.”.

PREMESSO CHE
da quan­to ripor­ta­to dalle agen­zie di stam­pa del 9 novem­bre 2016 (ANSA: “Cor­ruzione, arresta­to diret­tore Ato Toscana sud”; Il Tir­reno: “Rifiu­ti, arresta­to il diret­tore del­l’A­to Toscana Sud), abbi­amo appre­so che:
— Nel­l’am­bito di un’inchi­es­ta del­la Procu­ra di Firen­ze, il diret­tore gen­erale del­l’A­TO Toscana Sud, Andrea Cor­ti è sta­to arresta­to con le accuse di tur­ba­ti­va d’as­ta e cor­ruzione;
— È sta­ta appli­ca­ta la misura caute­lare del­l’in­ter­dizione dai pub­bli­ci uffi­ci nei con­fron­ti di tre pro­fes­sion­isti toscani: l’avvo­ca­to Vale­rio Menal­di (avrebbe per l’accusa pre­dis­pos­to il ban­do di gara), il com­mer­cial­ista Eros Organ­ni, ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Sei Toscana (che si è aggiu­di­ca­ta l’appalto) e l’amministratore del­e­ga­to di Siena Ambi­ente, Mar­co Buzzichel­li; altre sei per­sone sono state inda­gate;
— L’inchi­es­ta riguar­da un appal­to ven­ten­nale per un totale di cir­ca 3,5 mil­iar­di di euro, effet­ti­va­mente aggiu­di­ca­to nel 2013 a Siena Ambi­ente con un con­sorzio di 6 imp­rese; la gara era per la ges­tione com­ple­ta del ciclo di rifiu­ti nelle province di Arez­zo, Siena e Gros­se­to, l’area gov­er­na­ta dal­l’A­to Toscana Sud;
— in una con­feren­za stam­pa, gli inquiren­ti han­no spie­ga­to che di fat­to il ban­do di gara era strut­tura­to “su misura” per favorire il rag­grup­pa­men­to con a capo Siena Ambi­ente e per scor­ag­gia­re even­tu­ali altri con­cor­ren­ti, inseren­do nel ban­do stes­so clau­sole par­ti­co­lar­mente ves­sato­rie;
— Sem­pre per le indagi­ni, il diret­tore gen­erale del­l’A­to Toscana SUD avrebbe ottenu­to guadag­ni illeciti per oltre 380mila euro, tramite com­pen­si che fig­u­ra­vano come con­sulen­ze, prestazioni d’opera pro­fes­sion­ale o altri costi tipo rim­bor­si spese;
— Il GIP Mat­teo Zanobi­ni, par­lan­do del diret­tore Andrea Cor­ti, così lo descrive:
o “la spregiu­di­catez­za (…) nel­la ges­tione del­la cosa pub­bli­ca” e “la sua ‘fame’ di denaro appare, per cer­ti aspet­ti, imbaraz­zante”;
o “Il ris­chio che il Cor­ti pros­egua nel­la ven­di­ta del­la fun­zione e si presti a nuove forme di cor­ruzione è quan­to mai con­cre­to e rende indis­pens­abile adottare un rime­dio caute­lare di con­teni­men­to che gli pre­clu­da di reit­er­are delit­ti”;
o L’ingegner Cor­ti “cos­ti­tu­isce il motore e il pro­mo­tore del­l’at­tiv­ità illecita; non pago del­lo stipen­dio quale pro­fes­so re uni­ver­si­tario (all’u­ni­ver­sità di Siena, ndr) e del­l’im­por­tante remu­ner­azione eco­nom­i­ca quale diret­tore del­l’A­to Toscana Sud, da pub­bli­co uffi­ciale ha ven­du­to la fun­zione, ha fat­to costante mer­ci­mo­nio dei pro­pri poteri, pie­gan­doli a esi­gen­ze pri­vate per final­ità di pres­ti­gio per­son­ale e, soprat­tut­to, di lucro ponen­dosi a dis­po­sizione di pri­vati ‘paga­tori’, intrapren­den­do con loro, in stra­or­di­nario con­flit­to di inter­es­si, attiv­ità impren­di­to­ri­ali”;
RICORDATO CHE
— Gli Ambiti Ter­ri­to­ri­ali Otti­mali (ATO) sono sta­ti introdot­ti dal Decre­to Leg­isla­ti­vo del 5 feb­braio 1997, n. 22 “Attuazione delle diret­tive 91/156/CEE sui rifiu­ti, 91/689/CEE sui rifiu­ti peri­colosi e 94/62/CE sug­li imbal­lag­gi e sui rifiu­ti di imbal­lag­gio”;
— Con la Legge Regionale del 28 dicem­bre 2011, n. 69 “Isti­tuzione dell’Autorità idri­ca toscana e delle Autorità per il servizio di ges­tione inte­gra­ta dei rifiu­ti urbani. Mod­i­fiche alle leg­gi region­ali 25/1998, 61/2007, 20/2006, 30/2005, 91/1998, 35/2011 e 14/2007”, all’articolo 30, Regione Toscana delimi­ta i seguen­ti ambiti ter­ri­to­ri­ali otti­mali per la “ges­tione inte­gra­ta dei rifiu­ti urbani”:
ATO Toscana Cen­tro, cos­ti­tu­ito dai Comu­ni com­pre­si nelle province di Firen­ze, Pra­to e Pis­toia, con esclu­sione dei Comu­ni di Mar­ra­di, Palaz­zuo­lo sul Senio e Firen­zuo­la;
ATO Toscana Cos­ta, cos­ti­tu­ito dai Comu­ni com­pre­si nelle province di Mas­sa Car­rara, Luc­ca, Pisa e Livorno;
ATO Toscana Sud, cos­ti­tu­ito dai Comu­ni com­pre­si nelle province di Arez­zo, Siena e Gros­se­to.
CONSIDERATO CHE
Come evi­den­ziano le ril­e­vazioni del Min­is­tero delle Finanze, gli abi­tan­ti dei comu­ni ricom­pre­si nell’ATO Toscana Sud pagano per lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti tar­iffe sopra la media nazionale di un abbon­dante 10%;
Sec­on­do le tabelle del Min­is­tero delle finanze il cos­to del­lo smal­ti­men­to dovrebbe per quell’area dovrebbe aggi­rar­si attorno ai 9,3 mil­ioni di euro e invece arri­va a quo­ta 12 mil­ioni, dopo aver subito un rial­zo delle tar­iffe pro­prio al suben­tro del nuo­vo gestore e soprat­tut­to durante il pas­sag­gio da TIA a TARI1 ;
RITENUTO CHE
I cit­ta­di­ni di Piom­bi­no – se le accuse fos­sero con­fer­mate – sareb­bero sta­ti chia­mati a sostenere indi­ret­ta­mente, per il tramite del­la bol­let­ta, i costi occul­ti imputabili alla tur­ba­ti­va d’asta e alle cor­rut­tele ipo­tiz­zate dagli inquiren­ti;
TUTTO CIÒ PREMESSO IL CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A cos­ti­tuire il Comune come parte civile nel pro­ced­i­men­to giudiziario che vedrà come impu­tati i ver­ti­ci dell’ATO Toscana SUD e i ver­ti­ci di Siena Ambi­ente e Sei Toscana.
A chiedere, a nome dei cit­ta­di­ni di Piom­bi­no, i dan­ni per i costi in bol­let­ta che questi ulti­mi han­no dovu­to sostenere, a causa del già cita­to “sis­tema di cor­rut­tele” ipo­tiz­zate dagli inquiren­ti.
A val­utare la pos­si­bil­ità di riap­pro­pri­ar­si del­la ges­tione diret­ta dei servizi di rac­col­ta dei rifiu­ti, nell’ottica di un effi­cien­ta­men­to gen­erale del servizio e di una sen­si­bile riduzione dei costi e, in tut­ti i casi, ad atti­var­si nei con­fron­ti del­la Giun­ta regionale per addi­venire ad una rego­la­men­tazione del­la ges­tione dei rifiu­ti più rispon­dente alle neces­sità delle comu­nità locali e che dia ai Sin­daci una mag­gior autono­mia orga­niz­za­ti­va.

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