Rifiuti e industria: la politica sia forte e autonoma

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PIOMBINO 13 mar­zo 2016 — La fotografia del­la polit­i­ca sui rifiu­ti su cui si misura il grup­po diri­gente di RiMa­te­ria è ormai piut­tosto chiara: ASIU che con­ta cir­ca 20 mil­ioni di deb­iti, l’impianto di riu­so dei rifiu­ti indus­tri­ali che non è mai decol­la­to, un area indus­tri­ale da bonifi­care e carat­ter­iz­za­ta dal­la pre­sen­za di dis­cariche a cielo aper­to e amianto, il ruo­lo di Afer­pi che su queste par­tite è sostanzial­mente assente. Insom­ma, i nodi arrivano al pet­tine e tralas­cian­do un’ anal­isi ret­ro­spet­ti­va, noi pen­si­amo che questo grande tema di gov­er­no del ter­ri­to­rio lo si deb­ba affrontare con un agen­da di gov­er­no chiara e carat­ter­iz­za­ta da una serie di scelte pre­cise e coor­di­nate che diano il sen­so dell’ ind­i­riz­zo che vogliamo dare a tut­to il ter­ri­to­rio:

  • E’ urgen­tis­si­mo rivedere tut­ta la pro­gram­mazione urban­is­ti­ca del Comune che non può essere né emanazione esclu­si­va delle pro­poste di Afer­pi, né rel­e­ga­ta ad una som­ma­to­ria di inizia­tive spon­ta­nee in un assem­blag­gio di por­ti tur­is­ti­ci, out­let com­mer­ciali, dis­cariche, impianti ener­geti­ci, indus­trie agroal­i­men­ta­ri e forni elet­tri­ci;
  • Le dis­cariche non autor­iz­zate sono già oggi pre­sen­ti nell’area indus­tri­ale, cosi come gli impianti carichi di amianto da sman­tel­lare e bonifi­care. Soluzioni impiantis­tiche da appro­fondire e tut­tavia sicure e ben prog­et­tate pos­sono essere la rispos­ta sia in ter­mi­ni ambi­en­tali sia in ter­mi­ni di ricon­ver­sione eco­nom­i­ca. Non ci sarà ricon­ver­sione e svilup­po sen­za bonifi­ca e sen­za impianti ded­i­cati;
  • Sen­za impianti sicuri, autor­iz­za­ti e ded­i­cati alla bonifi­ca rischia di saltare anche il prog­et­to indus­tri­ale Asiu-RiMa­te­ria con tutte le con­seguen­ze gravis­sime, con­nesse a questo sce­nario, per i Comu­ni, i lavo­ra­tori e le imp­rese dell’indotto;
  • I mate­ri­ali da riu­so come pre­vis­to dalle nor­ma­tive pos­sono essere uti­liz­za­ti per opere infra­strut­turali e por­tu­ali. nec­es­sario quan­tifi­care i flus­si di mate­ri­ali, gli sboc­chi di mer­ca­to e impostare una pro­gram­mazione ter­ri­to­ri­ale seria e di gov­er­no tra mate­ri­ali pri­mari e sec­on­dari;
  • È un opzione strate­gi­ca che RiMa­te­ria si mis­uri con i lavori di bonifi­ca delle aree indus­tri­ali;
  • È nec­es­sario reim­postare l’ accor­do di pro­gram­ma dove inserire il tema dei rifiu­ti indus­tri­ali;
  • È del tut­to sen­sato coin­vol­gere sogget­ti pri­vati a par­tire da Afer­pi per entrare nel prog­et­to di RiMa­te­ria. Su questo occorre una forte inizia­ti­va isti­tuzionale. Afer­pi non può rap­por­tar­si con il ter­ri­to­rio sen­za essere attore pro­tag­o­nista sul fronte dei rifiu­ti indus­tri­ali.

Oggi più che mai c’è bisog­no di una polit­i­ca forte, autono­ma e in gra­do di guidare un dis­eg­no di gov­er­no che non si lim­i­ti alla ges­tione dei rifiu­ti indus­tri­ali. Per questo è davvero apprez­z­abile l’iniziativa di RiMa­te­ria di con­fron­to con la cit­tad­i­nan­za , ma la par­ti­ta ha ris­volti più gen­er­ali e di gov­er­no ed è com­pi­to del­la polit­i­ca affrontar­li con per­son­al­ità, visione, con­cretez­za e cor­ag­gio. Anche per­ché, ques­ta vol­ta più che mai, non saran­no suf­fi­ci­en­ti sin­gole scelte gestite sul piano tec­ni­co dalle aziende dei Comu­ni, c’è bisog­no di un dis­eg­no politi­co di gov­er­no del ter­ri­to­rio e di assun­zione di respon­s­abil­ità.

Asso­ci­azione CostaToscana Cam­bi­aVer­so

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