RiMateria coi rifiuti risana l’enorme debito di Asiu

· Inserito in Spazio aperto
Carla Bezzini

PIOMBINO 20 mar­zo 2018 — Un’Al­tra Piom­bi­no si sta occu­pan­do da mesi del prob­le­ma dei rifiu­ti, del­la dis­car­i­ca e di RiMa­te­ria:

  • ha ripetu­ta­mente denun­ci­a­to la malages­tione di ASIU e l’enorme deb­ito che ha las­ci­a­to sulle spalle dei cit­ta­di­ni del­la Val di Cor­nia;
  • ha denun­ci­a­to le gravi respon­s­abil­ità politiche dei Comu­ni che di ASIU era­no i pro­pri­etari, che avreb­bero dovu­to con­trol­lare e che di tale vor­agine deb­ito­ria dovreb­bero ren­dere con­to;
  • ha denun­ci­a­to l’in­sosteni­bil­ità del prog­et­to RiMa­te­ria che pen­sa di nobil­itare dietro le solite frasi roboan­ti (quali econo­mia cir­co­lare, prin­ci­pio di prossim­ità e boni­fiche) la triste realtà degli enor­mi volu­mi rag­giun­ti a suon di vari­anti da una dis­car­i­ca che sta accoglien­do a rit­mi ser­rati rifiu­ti prove­ni­en­ti da fuori;
  • ha denun­ci­a­to la man­ca­ta ottem­per­an­za di RiMa­te­ria alla dif­fi­da del­la Regione Toscana, che ha con­tes­ta­to alla soci­età l’i­nadeguatez­za degli impianti e la non cor­ret­ta ges­tione dei con­trol­li sui rifiu­ti con­fer­i­ti;
  • ha denun­ci­a­to i dis­a­gi e i malesseri degli abi­tan­ti delle zone lim­itrofe e ha chiesto che l’Asl con­ducesse un’indagine epi­demi­o­log­i­ca sul loro sta­to di salute;
  • ha chiesto che ARPAT ren­desse noti i dati sul­lo sta­to delle acque e del­l’aria nel­la zona del­la dis­car­i­ca;
  • ha dato voce ai cit­ta­di­ni stanchi e inascoltati.

Niente si è mosso. Sec­on­do gli ammin­is­tra­tori comu­nali tut­to va bene: la percezione degli odori è sogget­ti­va e lega­ta ai ven­ti, RiMa­te­ria non è a nor­ma, è vero, ma sta lavo­ran­do per esser­lo entro l’an­no, RiMa­te­ria boni­ficherà parte delle dis­cariche abu­sive esisten­ti e poi, del resto, abbi­amo l’enorme trave di un SIN che è uno dei 44 siti più inquinati d’I­talia e vogliamo guardare la pagli­uz­za del­la dis­car­i­ca?
Anco­ra: con tut­ti gli inquinan­ti peri­colosi accu­mu­lati negli anni e con tut­to l’amianto pre­sente negli sta­bil­i­men­ti ex Luc­chi­ni, vogliamo osta­co­lare pro­prio RiMa­te­ria che invece si pro­pone di bonifi­care tut­to questo?
Niente di più fal­so: la mon­tagna che si è innalza­ta su uno dei golfi più pre­giati del­la Toscana è fat­ta di rifiu­ti prove­ni­en­ti da fuori (com­p­rese le due soci­età inda­gate dal­la DDA di Firen­ze per traf­fi­co di rifiu­ti illeciti) men­tre non un gram­mo dei nos­tri veleni stoc­cati a cielo aper­to è sta­to trat­ta­to. E questo per­chè la reale mis­sion di RiMa­te­ria era ben più pro­saica: far sparire il deb­ito dev­as­tante che ASIU ha las­ci­a­to ai cit­ta­di­ni, i quali lo stan­no pagan­do in ter­mi­ni di salute e di dan­no ambi­en­tale.

La dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali di RiMa­te­ria

Il prog­et­to di RiMa­te­ria ave­va un sen­so solo se inser­i­to nel piano delle boni­fiche del SIN. Ma così non è. Oggi tut­ti com­in­ciano a inter­es­sar­si del prob­le­ma, doven­do pren­dere atto del­la protes­ta degli abi­tan­ti, rac­col­ta dal con­siglio di quartiere Pop­u­lo­nia.
Alcu­ni, però, lo fan­no con­tin­uan­do a non ascoltare i cit­ta­di­ni, con­tin­uan­do a non capire che la vec­chia polit­i­ca del­lo scam­bio tra salute e van­tag­gi eco­nomi­ci non può aprire la stra­da del­la rinasci­ta e del­la diver­si­fi­cazione. Chi pro­pone di fare del­l’in­dus­tria dei rifiu­ti un core busi­ness e chi pen­sa di barattare l’im­pat­to ambi­en­tale con l’im­pat­to eco­nom­i­co rimane pri­gion­iero del­la vec­chia polit­i­ca che antepone l’in­ter­esse eco­nom­i­co di pochi all’in­ter­esse del­la col­let­tiv­ità. Politi­ci che pen­sano di trasfor­mare Piom­bi­no in un polo per il trat­ta­men­to dei rifiu­ti non sono capaci di una visione gen­erale di rinasci­ta e riman­gono anco­rati pro­prio a quei vec­chi sche­mi ide­o­logi­ci che dicono a parole di vol­er con­trastare: for­tu­nata­mente incon­tra­no sem­pre meno con­sen­si.
Chi pen­sa di dover com­pen­sare i dan­ni alla salute e all’am­bi­ente con i van­tag­gi eco­nomi­ci di alcu­ni set­tori pri­vati vada ad abitare in Col­ma­ta. Anche dire che si dovrebbe ren­dere “invis­i­bie” la dis­car­i­ca, che la si dovrebbe sis­temare alla svelta e risol­vere le emis­sioni odor­i­gene, è una scioc­chez­za.
Ci si dica come si fa ad oscu­rare una mon­tagna di 32 metri che si sta ulte­ri­or­mente amplian­do ver­so il mare e che poco ha a che vedere con la pre­sun­ta vocazione tur­is­ti­ca. I mias­mi non derivano solo dal bio­gas, ma anche dal tipo di con­fer­i­men­ti. Non solo l’aria è inquina­ta (e abbi­amo chiesto i dati) ma anche l’ac­qua, con sostanze cor­re­late a impor­tan­ti patolo­gie. Cer­ta polit­i­ca, che non ascol­ta i cit­ta­di­ni, ma li giu­di­ca dal­l’al­to del­la pro­pria pre­sun­ta lungimi­ran­za, è la polit­i­ca del­la con­ser­vazione. Al con­trario, chi è accusato di grattare la pan­cia del­la gente cer­ca invece di dare voce ai cit­ta­di­ni, soprat­tut­to di ascoltar­li, anzichè con­sid­er­ar­li non in gra­do di com­pren­dere le strate­gie dei politi­ci.

*Car­la Bezzi­ni è con­sigliere comu­nale di Un’Al­tra Piom­bi­no

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