A San Vincenzo crolla la raccolta differenziata

· Inserito in Spazio aperto

SAN VINCENZO 21 otto­bre 2017 — Se l’opposizione è inutile a quan­to pare è in buona com­pag­nia. L’amministrazione comu­nale deve con­sid­er­are inutile anche il con­trol­lo sui servizi pub­bli­ci essen­ziali a com­in­cia­re dal servizio di rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti soli­di urbani. I dati pub­bli­cati nei giorni scor­si sono impi­etosi. A fronte degli impeg­ni di legge rel­a­tivi alle per­centu­ali di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta e, soprat­tut­to, alle per­centu­ali di rici­clag­gio dei rifiu­ti, si assiste al crol­lo delle quote di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta men­tre nep­pure si conosce che fine fa la poca spaz­zatu­ra che scam­pa al cas­sonet­to dell’indifferenziato.
A giu­di­care dall’impiantistica dell’Ato Sud, è qua­si cer­to che la mag­gior parte dei rifiu­ti rac­colti nel modo cor­ret­to ver­ran­no usati per la pro­duzione di CDR (com­bustibile da rifi­u­to) e avviati agli incener­i­tori. Una realtà frus­trante per l’impegno dei cit­ta­di­ni che sono por­tati a credere, o a sper­are, che la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta equiv­al­ga al rici­clag­gio e quin­di al recu­pero vir­tu­oso di mate­ria. Di tut­to questo pare che le ammin­is­trazioni del­la Val di Cor­nia se ne infis­chi­ano bel­la­mente con l’eccezione da ril­e­vare del Comune di Suvere­to in con­tro­ten­den­za. Un atteggia­men­to che espone il ter­ri­to­rio a sanzioni per il man­ca­to rag­giung­i­men­to di obi­et­tivi ora­mai tra­guar­dati anni fa e ad un inaspri­men­to delle prob­lem­atiche ges­tion­ali del ciclo dei rifiu­ti.
San Vin­cen­zo è sta­to il Comune con la mag­gior per­centuale di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta del­la Val di Cor­nia per diver­si anni, il crol­lo del dato non pare spaventare nes­suno come noti­amo dal­la cal­ma olimpi­ca del­la giun­ta Ban­di­ni di fronte allo scan­da­lo del­la trasferen­za, il servizio paga­to da tut­ti noi in bol­let­ta per far scari­care i rifiu­ti in un piaz­za­le a Piom­bi­no, far­li ricari­care su un altro camion e por­tar­li drit­ti fino a Gros­se­to dopo che, per scelta polit­i­ca, la dis­car­i­ca già esauri­ta di Ischia di Cro­ciano è sta­ta trasfor­ma­ta in una dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali e spe­ciali peri­colosi.
La cor­ret­ta ges­tione di un servizio così del­i­ca­to è frut­to di visione strate­gi­ca di lun­go respiro, capac­ità orga­niz­za­ti­va, ind­i­rizzi chiari e politiche coor­di­nate con le realtà lim­itrofe. Il crol­lo dal 48,3% al 31,8% di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta è il frut­to dell’assenza di tut­ti questi fat­tori. Se metà delle energie che l’amministrazione imp­ie­ga all’interpretazione fan­ta­siosa delle norme urban­is­tiche che scrive per per­me­t­tere ogni oltrag­gio al ter­ri­to­rio o al modo più rapi­do per trasfor­mare lot­tiz­zazioni abu­sive in lot­tiz­zazioni legali venisse imp­ie­ga­ta nel set­tore dei servizi pub­bli­ci essen­ziali, avrem­mo prob­a­bil­mente minori dan­ni ambi­en­tali e tar­iffe meno esose da cor­rispon­dere.
Ma ragionare di queste pic­colezze è forse ritenu­to inutile.

Grup­po con­sil­iare di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

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