Sei Toscana: a casa più di 200 dipendenti interinali

PIOMBINO 15 set­tem­bre 2018 ‑Più di 200 dipen­den­ti interi­nali imp­ie­gati con con­trat­ti in som­min­is­trazione attra­ver­so le agen­zie interi­nali che dopo 4 anni di duro lavoro in tut­ta l’area  sud del­la Toscana ver­ran­no las­ciati a casa  con il pretesto azien­dale   del­la nuo­va nor­ma­ti­va (Decre­to Dig­nità) . A comu­ni­car­lo sono i Seg­re­tari Ter­ri­to­ri­ali Ugl di Livorno, Gros­se­to, Siena e Arez­zo.
Nel decre­to  viene pre­vista la sta­bi­liz­zazione in un ter­mine tem­po­rale minore rispet­to al pas­sato. In realtà il prob­le­ma, ad avvi­so sin­da­cale, si sarebbe pre­sen­ta­to comunque, solo rimanda­to di qualche mese!
Ques­ta la tem­at­i­ca del­l’in­con­tro del 12 set­tem­bre, che ha vis­to pro­tag­o­nisti l’Azien­da Sei Toscana e tutte le orga­niz­zazioni sin­da­cali .
Come Ugl siamo  pre­sen­ti in azien­da dal­lo scor­so dicem­bre   con una Rsu, Andrea Rabiti, e abbi­amo parte­ci­pa­to agli ulti­mi incon­tri  con le seg­reterie ter­ri­to­ri­ali fino all’ ulti­ma riu­nione, appun­to quel­la del 12, quan­do, al momen­to del­la fir­ma del ver­bale,  chieden­do all’azienda di inserire alcune nos­tre osser­vazioni,  ci è sta­to imped­i­to di far­lo da alcune delle altre sigle pre­sen­ti.
Un tale atteggia­men­to ci risul­ta incom­pren­si­bile in quan­to  lim­i­ta­ti­vo  del dirit­to di rap­p­re­sen­tan­za sanci­to in prim­is dai lavo­ra­tori  che aderiscono alla Ugl.
Nel mer­i­to vol­e­va­mo mag­giori appro­fondi­men­ti sul per­cor­so tem­po­rale che preved­erà la sola sta­bi­liz­zazione dei cir­ca 150 ” for­tu­nati”.
Pren­di­amo atto di questo grave atteggia­men­to soprat­tut­to in un momen­to del­i­ca­to di una verten­za   dove occor­rerebbe trovare soluzioni per i lavo­ra­tori e le loro famiglie in maniera forte e uni­taria.
Non si par­la di pic­coli numeri ma di centi­na­ia di per­sone che, nel­lo sce­nario migliore prospet­ta­to, nel giro di un paio di anni, solo in min­i­ma parte potrà essere assor­bito nel­l’or­gan­i­co azien­dale ma per il rima­nente numero si potrebbe prospettare  un’ assun­zione tramite coop­er­a­tive con i rischi di perdite salar­i­ali e nor­ma­tivi.   Per i rima­nen­ti 250 lavo­ra­tori quale futuro  ??
Come Ugl non ci fac­ciamo e non ci fare­mo inti­morire.   Chieder­e­mo quin­di, in tem­pi bre­vis­si­mi, un incon­tro all’azienda  al fine di tute­lare tutte le per­sone che in questi anni han­no svolto un duro lavoro.

Sab­ri­na Nigro, Ugl

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