NUOVO CAPITOLO NELLA VICENDA DELL'APPALTO PER IL GESTORE DEI RIFIUTI

Sei Toscana, Organni e Buzzichelli si dimettono

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO. 9 novem­bre 2016 – Le cronache sul­la bufera che si è abbat­tuta sull’Ato Toscana sud e sul­la gara che ha por­ta­to all’attribuzione del­la ges­tione del servizio di rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti a Sei Toscana, riferiscono di un nuo­vo capi­to­lo del­la com­p­lessa vicen­da su cui sta inda­gan­do la Guardia di finan­za.
Infat­ti, dopo l’arresto ai domi­cil­iari del diret­tore gen­erale dell’Ato Andrea Cor­ti e la misura caute­lare dell’interdizione dai pub­bli­ci uffi­ci per l’amministratore del­e­ga­to di Sei Toscana, Eros Organ­ni, per l’amministratore di Siena Ambi­ente, Mar­co Buzzichel­li e per l’avvocato Vale­rio Menal­di, sul tavo­lo del Cda di Sei Toscana sono giunte le dimis­sioni sia di Organ­ni che di Buzzichel­li, con­sigliere di ammin­is­trazione del gestore uni­co.
La notizia è sta­ta resa nota con un comu­ni­ca­to del­la stes­so Cda di Sei nel quale si riferisce del­la pre­sa d’atto delle dimis­sioni e del con­fer­i­men­to delle deleghe e delle pro­cure pro­tem­pore a Rober­to Paoli­ni, nom­i­na­to pres­i­dente di Sei Toscana lo scor­so 19 mag­gio. “Adot­tan­do in tal modo – dicono gli ammin­is­tra­tori del gestore  — tut­ti i provved­i­men­ti nec­es­sari a garan­tire l’operatività dell’azienda che non è mai sta­ta mes­sa in dis­cus­sione».

chiPaoli­ni, per la cronaca, è un com­mer­cial­ista senese di 60 anni con espe­rien­ze come diri­gente d’azienda e ammin­is­tra­tore in diverse realtà soprat­tut­to sen­e­si. Nell’incarico a Sei suc­cesse, sei mesi fa, a Simone Viti.
Come già rifer­i­to dal­la nos­tra tes­ta­ta l’inchiesta delle Fiamme gialle si riferisce alla ges­tione dell’appalto, per 20 anni e l’importo di qua­si 3,5 mil­iar­di, rel­a­ti­vo alla rac­col­ta e lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti nell’Ato Toscana sud, com­pren­dente i Comu­ni delle provin­cie di Arez­zo, Siena e Gros­se­to e, dal novem­bre 2015, anche dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia oltre a Castag­ne­to Car­duc­ci.
L’ulteriore scos­sone con le dimis­sioni di Organ­ni e Buzzichel­li, ha ulte­ri­or­mente acce­so il dibat­ti­to sul­la ges­tione del servizio dei rifiu­ti.
In par­ti­co­lare alcu­ni, come il sin­da­co di Suvere­to Giu­liano Par­o­di, tor­nano sul­la vec­chia polem­i­ca del­la “Rot­ta a sud”, ovvero il prog­et­to sbandier­a­to all’inizio del 2013 con tan­to di delib­era del con­siglio comu­nale di Piom­bi­no, di una forte pre­sen­za in Inter­net e addirit­tura di una rac­col­ta di firme (pri­mo fir­matario l’allora sin­da­co Gian­ni Ansel­mi) per far migrare Piom­bi­no nel­la provin­cia di Gros­se­to. Roba mor­ta e sepol­ta nel­la cul­la sal­vo il pas­sag­gio, per i rifiu­ti, nel ter­ri­to­rio delle province di Siena, Arez­zo e Gros­se­to, dell’intera Val di Cor­nia e del Comune di Castag­ne­to Car­duc­ci. Di fat­to un traslo­co dal più nat­u­rale Ato Toscana Cos­ta (province di Livorno, Luc­ca, Mas­sa Car­rara e Pisa) avvenu­to mate­rial­mente a novem­bre 2015 a gara di appal­to per la ges­tione già for­mal­iz­za­ta da due anni e 11 mesi.
I sin­daci del­la Val di Cor­nia, i cui Comu­ni sono servi­ti da Sei han­no, dal can­to loro, espres­so in una nota, “scon­cer­to e pre­oc­cu­pazione per la vicen­da e mas­si­ma fidu­cia nell’operato delle forze dell’ordine e del­la mag­i­s­tratu­ra. Per quan­to di nos­tra com­pe­ten­za — han­no det­to — agire­mo per appro­fondire la conoscen­za degli atti, ris­er­van­do­ci even­tu­ali altre azioni a tutela dei cit­ta­di­ni fruitori dei servizi e dei Comu­ni qualo­ra si ren­dessero oppor­tune”.
Già net­ta la posizione delle liste civiche di oppo­sizione nei diver­si Comu­ni del com­pren­so­rio. Il coor­di­na­tore Nico­la Berti­ni ha chiesto ai Comu­ni di cos­ti­tuir­si parte civile nel­la vicen­da.

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