Si dimetta chi raccontò favole inconsistenti

PIOMBINO 31 agos­to 2017 — Final­mente è chiaro a molti quan­to sosten­em­mo con forza nel con­siglio comu­nale aper­to del 6 dicem­bre del 2016: per Piom­bi­no l’ era Cevi­tal è fini­ta; è nec­es­sario che il gov­er­no si ripren­da lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co e “stac­chi la spina” anche per i prog­et­ti delle attiv­ità agroin­dus­tri­ale e del­la logis­ti­ca, per evitare che Rebrab cos­ti­tu­is­ca un “tap­po” alle poten­zial­ità di svilup­po di nuove attiv­ità por­tu­ali.
Col­oro che dalle posizioni di ver­tice del potere nazionale e locale, han­no gesti­to la par­ti­ta per­den­do inutil­mente tre anni e sem­i­nan­do incon­sis­ten­ti illu­sioni per tor­na­con­to elet­torale, han­no una pesante respon­s­abil­ità polit­i­ca. Il gov­er­no, mag­giore respon­s­abile tra i fir­matari delle promesse svan­ite, è oggi la con­troparte prin­ci­pale dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni, mes­si con le spalle al muro dal crol­lo dei castel­li di car­ta. Ci auguri­amo che quan­to pri­ma paghi il gius­to prez­zo per questo delit­to sociale. Ma anche col­oro che local­mente han­no nar­ra­to fav­ole incon­sis­ten­ti, non pos­sono sfug­gire alle pro­prie respon­s­abil­ità. Se real­mente si vuole voltare pag­i­na, occor­rono seg­nali decisi di novità .
Nel­l’aprile del 2016, al Cen­tro Fiere di Ven­tu­ri­na, il mag­nate algeri­no fu incoro­na­to “per­son­ag­gio dell’ anno”, alla osse­quiosa pre­sen­za del­la nomen­klatu­ra locale, sor­da alle gri­da di allarme che si lev­a­vano da piu’ par­ti cir­ca l’ incon­sis­ten­za dei prog­et­ti Cevi­tal.
Col­oro che fin dal­la pri­ma ora furono i più entu­si­asti sosten­i­tori del ”per­son­ag­gio dell’ anno”, dareb­bero oggi un seg­nale di dig­nità rasseg­nan­do le pro­prie dimis­sioni. Par­liamo, ad esem­pio, di  Enri­co Rossi pres­i­dente del­la Regione Toscana, di Mas­si­mo Giu­liani sin­da­co di Piom­bi­no, di Gian­ni Ansel­mi ex sin­da­co e attuale Pres­i­dente del­la II Com­mis­sione Regionale (con com­pe­ten­ze su svilup­po, lavoro ed altro), di Sil­via Velo sot­toseg­re­taria all’ ambi­ente del gov­er­no Gen­tiloni. Per molti altri andreb­bero ricor­date le parole del poeta: “Anche se voi vi cre­dete assolti, siete lo stes­so coin­volti”. Anche ai ver­ti­ci delle orga­niz­zazioni sin­da­cali qual­cuno dovrebbe fare un pas­so indi­etro per con­sen­tire il rin­no­va­men­to.
Il ris­chio attuale è quel­lo che per­son­ag­gi “con­ver­ti­ti” del­l’ul­ti­ma ora sos­ti­tu­is­cano le vec­chie fav­ole con una nuo­va favola: un altro sal­va­tore del­la patria cui tut­to è dovu­to per­ché deposi­tario di poteri magi­ci che ci assi­cur­eran­no un futuro lumi­noso. Sap­pi­amo che non è cosi’; sap­pi­amo che la situ­azione è trag­i­ca e le prospet­tive fos­che. Sap­pi­amo che è indis­pens­abile un mas­s­ic­cio inter­ven­to del gov­er­no; sap­pi­amo che bisogna ripar­tire da una chiara e decisa volon­tà di ques­ta col­let­tiv­ità nel dis­eg­nare in autono­mia gli usi del pro­prio ter­ri­to­rio e il futuro per le prossime gen­er­azioni.
Bene han­no fat­to i sin­da­cati a lan­cia­re un mes­sag­gio chiaro di chiusura del­l’era Rebrab: ora devono sostenere ques­ta scelta con la mobil­i­tazione ed essere real­mente pro­tag­o­nisti dei tavoli ove sono chia­mati. Non pos­sono restare pas­sivi spet­ta­tori, come han­no fat­to sino­ra, per loro stes­sa ammis­sione; non pos­sono essere com­pli­ci, come talo­ra sono appar­si. Le orga­niz­zazioni sin­da­cali devono andare al prossi­mo incon­tro al min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co con la forza di un manda­to chiaro sca­tu­ri­to da una assem­blea dei lavo­ra­tori e sul­l’on­da di for­ti mobil­i­tazioni che rimet­tano in cam­po l’ ener­gia dimostra­ta dai lavo­ra­tori il 29 giug­no.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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