Si ritiri la delibera che “sana” l’abuso di Park Albatros

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Assemblea Sanvincenzina

SAN VINCENZO 11 otto­bre 2016 — I cit­ta­di­ni, le mino­ranze, i comi­tati e le orga­niz­zazioni pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio chiedono a gran voce che l’am­min­is­trazione comu­nale di San Vin­cen­zo rispet­ti e fac­cia rispettare la legal­ità e che rime­di alla situ­azione scan­dalosa sul fronte Park Alba­tros.
L’ur­ban­is­ti­ca del Sin­da­co Ban­di­ni, ex asses­sore dal 2009 al 2014, è sta­ta ter­reno fer­tile per questo tipo di atteggia­men­to da parte dei pri­vati che, con estrema arro­gan­za e sicurez­za, han­no abusato in modo mai vis­to in tut­ta la Toscana. Questo ennes­i­mo abu­so edilizio ci dà la dimostrazione di come l’ur­ban­is­ti­ca del­l’am­min­is­trazione comu­nale abbia fal­li­to su tut­ti i fron­ti: i trop­pi abusi nel Comune di San Vin­cen­zo negli ulti­mi anni sono prob­a­bil­mente frut­to di una polit­i­ca debole che dà al pri­va­to la percezione di pot­er­si arrog­a­re il dirit­to di trasgredire sen­za con­seguen­ze.
La Giun­ta comu­nale sostiene di non esser­si accor­ta di nul­la e di aver fir­ma­to una delib­era basa­ta su atti inat­tendibili sen­za sapere cosa sta­va real­mente facen­do, posizione gravis­si­ma e sur­reale. Ci chiedi­amo come i cit­ta­di­ni si pos­sano fidare di chi dovrebbe gov­ernare il nos­tro paese e non si accorge di approvare un piano dove — almeno dal 2010 – i 5,5 ettari che dove­vano essere boscati sono già sta­ti urban­iz­za­ti con tan­to di strade, fogne, impianti idri­ci ed elet­tri­ci.
Adesso che l’abu­so è accer­ta­to dagli enti pre­posti, per­ché la Giun­ta non ha anco­ra riti­ra­to la delib­era 186/2016 con la quale si potrebbe “sanare” ex post un abu­so edilizio di enorme entità?
Abbi­amo pro­to­col­la­to una mozione con la richi­es­ta di ritiro del­la delib­era 186/2016 e ci aspet­ti­amo che il Con­siglio comu­nale si schieri com­pat­to con­tro questo tipo com­por­ta­men­ti ille­gali approvan­do il nos­tro doc­u­men­to. A breve, vis­to il silen­zio imbaraz­zante dei nos­tri ammin­is­tra­tori, indi­re­mo un’assem­blea pub­bli­ca in cui fare­mo chiarez­za su quan­to avvenu­to.

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