Studi Soffritti il rapporto tra cave e RiMateria

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CAMPIGLIA 16 luglio 2016 — Purtrop­po è la Giun­ta di Campiglia che non ha nes­suna voglia di stu­di­are il prog­et­to di RiMa­te­ria. Noi lo abbi­amo fat­to e la con­clu­sione è che devono smet­tere di pren­dere in giro i loro cit­ta­di­ni. Quel prog­et­to si basa su tre assun­ti chiaris­si­mi: trattare i rifiu­ti indus­tri­ali di Piom­bi­no (quel­li abban­do­nati nelle ster­mi­nate aree del SIN da bonifi­care), met­tere a dis­car­i­ca quel­li non rici­cla­bili e usare i mate­ri­ali recu­perati in sos­ti­tuzione degli iner­ti di cava, a par­tire delle opere pub­bliche che, per legge, sono obb­li­gate ad usare mate­ri­ali di recu­pero. Cosa che fino ad oggi, colpevol­mente, non è mai sta­ta fat­ta, nep­pure nelle recen­ti gran­di opere por­tu­ali di Piom­bi­no.
Sono le pro­poste che la nos­tra lista va facen­do da anni, inascolta­ta. Le Giunte campigliesi han­no sem­pre agi­to in direzione oppos­ta. Dopo aver con­di­vi­so la strate­gia che prevede­va la costruzione dell’impianto TAP e il con­teni­men­to delle escav­azioni, nel 2002 la Giun­ta Velo autor­iz­zò il rad­doppio del­la cava di Monte Calvi da 4 a 8 mil­ioni di metri cubi, alla cui pres­i­den­za sarebbe poi sta­to nom­i­na­to l’ex Sin­da­co Ban­ti. Nel 2014 la Giun­ta Sof­frit­ti ha approva­to il piano provin­ciale delle attiv­ità estrat­tive che non prevede nes­suna riduzione delle escav­azioni, pro­l­un­ga di un decen­nio le con­ces­sioni e non fa men­zione alcu­na dell’utilizzo dei mate­ri­ali di recu­pero per i fab­bisog­ni dell’area. Più chiaro di così non si può! Tut­to questo accade­va men­tre l’impianto ASIU/TAP, costa­to oltre 11 mil­ioni di euro pub­bli­ci, giace­va inuti­liz­za­to in prossim­ità dei rifiu­ti indus­tri­ali abban­do­nati, accu­mu­lan­do deb­iti su deb­iti (oltre 27 mil­ioni tra ASIU e TAP!).
E siamo all’attualità. A dire che la fat­tibil­ità del prog­et­to RiMa­te­ria è col­le­ga­ta alle boni­fiche e alle attiv­ità estrat­tive non lo dici­amo solo noi. Lo dicono pub­bli­ca­mente i ver­ti­ci di RiMa­te­ria. Lo ha det­to il Con­siglio comu­nale di Piom­bi­no nel­la delib­era che prevede la ces­sione del 60% delle quote azionar­ie di RiMa­te­ria a pri­vati affer­man­do che i rifiu­ti indus­tri­ali recu­perati “pos­sono sos­ti­tuire, in tut­to o in parte, i mate­ri­ali di cava prove­ni­en­ti dai comu­ni di Campiglia M.ma e San Vin­cen­zo des­ti­nati alla real­iz­zazione di opere infra­strut­turali”. È la stes­sa delib­era che Campiglia e San Vin­cen­zo (nel­la foto pic­co­la in alto una cava nel Comune di San Vin­cen­zo, ndr) han­no deciso di mod­i­fi­care, toglien­do pro­prio quel­la frase. Più chiaro di così! Lo ha det­to infine il seg­re­tario del­la fed­er­azione del PD Fabi­ani che, par­lan­do di RiMa­te­ria, ha sostenu­to che “l’u­so illim­i­ta­to delle risorse nat­u­rali attra­ver­so pro­ces­si pro­dut­tivi lin­eari che alla fine las­ci­a­vano sul ter­ri­to­rio solo rifiu­ti è il pas­sato, il futuro è nel riu­so e nel rici­clo. Lo abbi­amo det­to anche cor­ren­do il ris­chio di met­ter­ci in una posizione non como­da e con­frontan­do­ci con tut­ti, com­pre­si i rap­p­re­sen­tan­ti dei lavo­ra­tori imp­ie­gati nelle attiv­ità estrat­tive ed è risul­ta­to chiaro nel manda­to affida­to al pres­i­dente Vale­rio Cara­mas­si dai nos­tri sin­daci”. Viene da chieder­si a quali Sin­daci fa rifer­i­men­to Fabi­ani, vis­to che quel­li di Campiglia e San Vin­cen­zo †nell’approvare gli atti che dan­no il via al prog­et­to RiMa­te­ria han­no ritenu­to di can­cel­lare ogni rifer­i­men­to alle cave.
La nos­tra posizione è chiaris­si­ma, da sem­pre. I rifiu­ti indus­tri­ali van­no recu­perati e imp­ie­gati in sos­ti­tuzione degli iner­ti di cava, ovunque pos­si­bile. Tan­to più in una zona come la nos­tra che ha vis­to crescere mon­tagne di rifiu­ti abban­do­nati nelle aree indus­tri­ali di Piom­bi­no e con­sumare a dis­misura le colline. Sono entram­bi due dan­ni ambi­en­tali che devono e pos­sono essere affrontati. Purtrop­po i Sin­daci di Campiglia han­no dato ampia pro­va di non vol­er­lo fare e i fat­ti di questi giorni ne sono una con­fer­ma. Non sare­mo noi a far fal­lire il prog­et­to RiMa­te­ria, ma i suoi soci pub­bli­ci e le inco­eren­ze del PD che li gui­da tut­ti.

Comune dei Cit­ta­di­ni

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