Su Parodi: le distrazioni del Partito Dominante

· Inserito in Spazio aperto
Alessandro Camerini

SUVERETO 8 agos­to 2015 — Ho let­to i recen­ti comu­ni­cati stam­pa del grup­po con­sil­iare di mino­ran­za Suvere­to Pro­tag­o­nista (leg­gi PD); non desidero entrare nel tema del dibat­ti­to, sul quale Giu­liano Par­o­di ha la nec­es­saria padro­nan­za, ma sof­fer­mar­mi sul pas­sag­gio, un po’ stiz­zoso e poco rispet­toso del­la mag­gio­ran­za degli elet­tori di Suvere­to, in cui si affer­ma che Par­o­di avrebbe “…cav­al­ca­to il mal­con­tento del “No Fusione” solo per oppor­tunis­mo elet­torale, lan­cian­do così la sua cor­sa alla sedia di Sin­da­co...”.
Su questo avrei qual­cosa da ricor­dare, come Coor­di­na­tore del Comi­ta­to No Fusione, mem­bro del­la Com­mis­sione Elet­torale di Assem­blea Popo­lare e del suo coor­di­na­men­to, ma soprat­tut­to come cit­tadi­no di Suvere­to. Vor­rei ricor­dare che Giu­liano Par­o­di è sta­to un sosten­i­tore del­la pri­ma ora delle attiv­ità del Comi­ta­to No Fusione e si è oppos­to dai banchi del­la mino­ran­za  con il movi­men­to di cui era leader a quel­la sci­agu­ra­ta scelta che oggi lo stes­so PD gof­fa­mente rin­nega. Vor­rei ricor­dare che Giu­liano Par­o­di, sostenu­to da Assem­blea Popo­lare di Suvere­to, è sta­to vota­to da cit­ta­di­ni liberi e con­sapevoli (forse trop­po per il Pen­siero Dom­i­nante?) anche dopo battaglie cor­ag­giose e tenaci come quelle sul­la qual­ità dell’acqua e con­tro la scelta dell’amministrazione PD di incas­tonare una cen­trale a bio­masse tra i vigneti più pre­giati di Suvere­to, dove invece Par­o­di ha forte­mente volu­to si avvi­asse la real­iz­zazione di un polo ter­male, le cui pratiche sono state sbloc­cate dopo anni di pelosi ritar­di.
E quan­do Par­o­di  ha sol­lecita­to la mino­ran­za ed il PD a ripren­dere il tema del­la Unione dei Comu­ni,  al cen­tro di tut­ti i pro­gram­mi elet­torali,  ha trova­to inter­locu­tori un po’ dis­trat­ti, forse dalle pro­prie lac­er­azioni interne o da chissà che altro.
Di Giu­liano Par­o­di pos­sono non piacere cer­ti atteggia­men­ti spigolosi e net­ti, che tut­tavia tal­vol­ta sono nec­es­sari in un mon­do vis­coso ed ostile come quel­lo del­la (cat­ti­va) polit­i­ca che conos­ci­amo, ma soprat­tut­to ad alcu­ni non piace di Giu­liano Par­o­di il cor­ag­gio di rompere gli sche­mi di quel­la polit­i­ca, di uscire da un coro di voci omolo­gate, insom­ma, di dire le cose come stan­no, di aprire gli occhi dei cit­ta­di­ni e di fare, come sta facen­do, la cosa gius­ta per la comu­nità.
Pec­ca­to che non sia sta­to per adesso accolto il recente appel­lo di Assem­blea Popo­lare alla mino­ran­za per ritrovare i toni di una col­lab­o­razione ser­e­na; eppure tra i banchi del­la mino­ran­za vi sono ragazzi gio­vani, concit­ta­di­ni che potreb­bero davvero con­tribuire ad uscire da una log­i­ca di con­trap­po­sizione, cara forse a qualche inguari­bile nos­tal­gi­co; basterebbe, a mio per­son­ale avvi­so, che mostrassero più cor­ag­gio di fare scelte non det­tate, più autono­mia dalle logiche cen­tral­is­tiche di un par­ti­to dal pen­siero uni­co, dalle mille cor­ren­ti e dai tan­ti inter­es­si.
Voglio essere fiducioso che l’esperienza di Suvere­to e di Assem­blea Popo­lare ser­va a ritrovare una mino­ran­za come Par­o­di l’aveva inter­pre­ta­ta quan­do era tra quei banchi e che non sia una oppo­sizione ‘a pre­scindere’. Farebbe bene a Suvere­to e al ter­ri­to­rio di cui fa parte, ed anche ad un par­ti­to che è attore impor­tante del­lo sce­nario politi­co, per sot­trar­lo a una deri­va che lo sta allon­tanan­do defin­i­ti­va­mente dai cit­ta­di­ni: da par­ti­to dom­i­nante a par­ti­to dete­ri­o­ra­to.

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