Subire il ricatto occupazionale produce disastri

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 22 dicem­bre 2019 — Il Camp­ing CIG parte­ci­pa alla man­i­fes­tazione pro­mossa dal movi­men­to delle “Magli­ette Bianche”, che ha ste­so un piattafor­ma nazionale­larga­mente con­di­vis­i­bile. Il Camp­ing CIG aggiunge la richi­es­ta di poten­zi­a­men­to di ARPAT e ASL. L’ARPAT negli ulti­mi anni ha subito dal­la Regione deliberati tagli al per­son­ale ed ora man­cano chimi­ci, biolo­gi, fisi­ci, tec­ni­ci del­la pre­ven­zione ambi­en­tale. A Piom­bi­no la bonifi­ca dell’area SIN-JSW non può lim­i­tar­si come pre­vis­to, alla recinzioni di vaste aree con il divi­eto di acced­ervi, oppure alla loro “tombat­u­ra”: si deve pen­sare alla rimozione delle fonti inquinan­ti. Bisogna met­tere in dis­cus­sione tale modo di con­cepire la “bonifi­ca” e riven­di­care ciò che oggi è già pos­si­bile: sman­tel­lare gli impianti dismes­si, che abban­do­nati a se stes­si cos­ti­tu­is­cono un peri­co­lo. Se ci affidi­amo alla buona volon­tà del pri­va­to aspet­ter­e­mo per anni e inutil­mente. Anche in questo, il ruo­lo del­lo Sta­to è deci­si­vo.
Il Sin­da­co è il respon­s­abile del­la tutela del­la salute pub­bli­ca e può met­tere in atto tutte le azioni che costringono JSW ad inter­venire. L’inizio degli sman­tel­la­men­ti fat­ti da ditte spe­cial­iz­zate, che comunque impiegh­i­no anche parte dei lavo­ra­tori di Piom­bi­no, sarebbe anche una fonte di lavoro quan­to mai utile per la cit­tà. Coin­vol­gen­do ASL ed ARPAT, il Sin­da­co impon­ga, con i provved­i­men­ti di sua com­pe­ten­za, l’immediata demolizione degli impianti che già oggi sono un peri­co­lo per la cit­tà, a com­in­cia­re dal­la cok­e­ria. I sin­da­cati riven­dichi­no da JSW un pre­ciso crono­pro­gram­ma di sman­tel­la­men­ti.
Vi sono poi le boni­fiche che spet­tano al Comune, il quale ha rice­vu­to più di ven­ti mil­ioni per la bonifi­ca di Pog­gio ai Ven­ti e per quel­la di Cit­tà Futu­ra. Si trat­ta di atti­var­si per spendere imme­di­ata­mente quei sol­di, inuti­liz­za­ti da anni. Chiedi­amo al Comune di Piom­bi­no di ren­dere pub­bli­co lo sta­to delle boni­fiche del nos­tro SIN attuate dai vari sogget­ti: Enel, Dalmine, Mag­o­na, Autorità Por­tuale, Invi­talia per la bonifi­ca del­la fal­da super­fi­ciale, in stret­ta col­lab­o­razione con ARPAT e ASL. L’Amministrazione Comu­nale pro­d­u­ca velo­ce­mente e ren­da pub­bli­co un doc­u­men­to di sin­te­si aggior­na­to su tale tema, sen­za aspettare il report del Min­is­tero, moltissime anal­isi e dati sono già a dis­po­sizione. Tale doc­u­men­to potrebbe essere la base per pro­muo­vere una urgen­tis­si­ma assem­blea pub­bli­ca dove sia pos­si­bile con­frontar­si e val­utare quan­to fat­to e cosa fare. Siamo un SIN da bonifi­care e non pos­si­amo accettare che JSW, non solo non inizi a bonifi­care quan­to di sua com­pe­ten­za, ma che addirit­tura ripro­pon­ga lavo­razioni tris­te­mente note per la loro peri­colosità. Quin­di dici­amo no alla lavo­razione degli acciai al piom­bo.
Chiedi­amo al Sin­da­co di dotare la cit­tà di Piom­bi­no di un sis­tema fis­so di cen­tra­line capaci di ril­e­vare i prin­ci­pali inquinan­ti dis­per­si nell’atmosfera che si orig­i­nano dal­la zona indus­tri­ale e dall’area del­la dis­car­i­ca. Chiedi­amo che la cit­tà si doti di un pro­to­col­lo di inter­ven­to nei casi di sfora­men­to dei lim­i­ti pre­visti dal­la legge e dalle norme che mag­gior­mente tute­lano la salute dei cit­ta­di­ni. La bonifi­ca potrà avvenire se abbi­amo idee e prog­et­ti e su questi chieder­e­mo allo Sta­to inter­ven­ti e finanzi­a­men­ti ed ai pri­vati non sem­pli­ci messe in sicurez­za final­iz­zate alla loro attiv­ità indipen­den­te­mente dal con­testo in cui agis­cono. Ad esem­pio, Invi­talia ha prospet­ta­to l’idea di coprire e las­cia­re sul pos­to tut­ti i cumuli di rifiu­ti indus­tri­ali pre­sen­ti sul­la 36 ettari che si trovano a due pas­si dal mare se risul­ta che non sono fonte di inquina­men­to: si trat­ta di lop­pa, scorie LD, mate­ri­ali edili da demolizioni eccetera.
A tale log­i­ca pos­si­amo oppor­ci se siamo con­vin­ti che è pos­si­bile uscire dal­la crisi ricre­an­do lavoro, tute­lando l’ambiente, la salute dei cit­ta­di­ni e dei lavo­ra­tori, recu­peran­do anche le aree del SIN per tale prog­et­to. JSW, se davvero pro­dur­rà acciaio, non ha comunque più bisog­no dei cir­ca 700 ettari tra pro­pri­età e con­ces­sioni dema­niali:  la mag­gior parte sono dema­niali! Abbia dunque nel­la macro area Nord, lon­tano dall’abitato, tut­to lo spazio nec­es­sario ad uno sta­bil­i­men­to mod­er­no basato sui forni elet­tri­ci e la lam­i­nazione, ma si boni­fichi e si ren­da disponi­bile ad altri usi tut­to il resto. La cit­tà e lo Sta­to si fac­ciano pro­mo­tori di un piano ed un inves­ti­men­to di por­ta­ta stor­i­ca su questo ter­ri­to­rio dev­as­ta­to.
Purtrop­po oggi, oltre ad ottenere le boni­fiche del SIN, dob­bi­amo impedire che si insedi­no a Piom­bi­no indus­trie, con­dotte da pri­vati che inten­dono fare del­la nos­tra zona un polo di liv­el­lo nazionale per il trat­ta­men­to dei rifiu­ti: invece di elim­inare i rifiu­ti pre­sen­ti nel SIN, si cre­an­do un flus­so di rifiu­ti che ver­ran­no da tutte le par­ti d’Italia. Questo inten­dono fare i pri­vati con RIMa­te­ria; la PIM con il prog­et­to di demolizione delle navi; la Tyre­birth trat­tan­do i pneu­mati­ci; questo intende fare la Wecol­o­gis­tic. Subire il ricat­to occu­pazionale, che oggi pesa anche sui dipen­den­ti RIMa­te­ria, pri­ma e poi pro­duce dis­as­tri come a Taran­to. Per questo con­di­vidi­amo alcu­ni degli obbi­et­tivi che il Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia ha por­ta­to avan­ti in questi anni: no a Piom­bi­no polo nazionale dei rifiu­ti per­ché si impedi­rebbe la diver­si­fi­cazione, no al rad­doppio del­la dis­car­i­ca RIMa­te­ria, no ai rifiu­ti da fuori, sì ai caro­tag­gi su tut­ta la dis­car­i­ca, nes­suna ripresa dei con­fer­i­men­ti dei rifiu­ti anche negli spazi autor­iz­za­ti fino a quan­do la dis­car­i­ca non sarà a nor­ma. Cre­di­amo nell’alleanza fra lavoro e natu­ra, fra fab­bri­ca e ter­ri­to­rio, fra lavo­ra­tori e popo­lazione, per la salute di tutti.Vogliamo tornare a colare acciaio in una fab­bri­ca mod­er­na e non più inquinante.

Asso­ci­azione Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG

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