Svelato il sistema di potere Pd

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SUVERETO 29 set­tem­bre 2015 — La deter­mi­nazione con cui il sin­da­co Par­o­di sta grad­ual­mente smascheran­do un sis­tema di potere è un bene per i cit­ta­di­ni e per la Val di Cor­nia. Per la pri­ma vol­ta, gra­zie all’esperienza di Suvere­to, il Pd nel com­pren­so­rio non può più fare quel­lo che vuole e la situ­azione polit­i­ca locale sta diven­tan­do più traspar­ente. I giri di poltrone, l’uso spregiu­di­ca­to delle aziende parte­ci­pate per sis­temare gli allineati a pre­scindere dal mer­i­to e dalle com­pe­ten­ze, il ruo­lo dei sin­daci ridot­to a lon­ga mano del par­ti­to, sono tutte cose che ora stan­no mostran­do il loro volto. E che stan­no deter­mi­nan­do anche lotte interne al Pd, come dimostra lo scon­tro frat­ri­ci­da sulle prospet­tive del­la Soci­età Parchi. I casi dell’ATM e dell’Asiu, che il Pd vor­rebbe addirit­tura mostrare come mod­el­lo, dimostra­no invece che han­no riem­pi­to i Con­sigli d’amministrazione di pen­sion­ati e di fig­ure che in alcu­ni casi non han­no niente a che vedere con il set­tore che dovreb­bero ammin­is­trare. Lo stes­so vor­reb­bero fare con la Parchi. Anche con le bol­lette dell’ASA usarono lo stes­so sis­tema: tut­ti zit­ti e d’accordo con l’aumento, e non avrem­mo saputo niente se non ci fos­se sta­to Par­o­di. Ora le dimis­sioni forzate di Tor­lai dal­la Tiemme, denun­ci­ate dal sin­da­co di Suvere­to. Indica­ti­va e imbaraz­zante la repli­ca del sin­da­co di Piom­bi­no, sec­on­do cui Par­o­di dovrebbe con­di­videre taci­ta­mente le scelte degli altri e rispettare il ruo­lo dei par­ti­ti, richia­man­do addirit­tura la Cos­ti­tuzione, pro­prio nel momen­to in cui il suo par­ti­to al gov­er­no vor­rebbe stravol­ger­la. Dovrebbe sapere che il plu­ral­is­mo è un bene per la democrazia, che le isti­tuzioni non sono dei par­ti­ti, ma dei cit­ta­di­ni che le han­no elette, che i sin­daci devono rispon­dere pri­ma agli elet­tori e non al par­ti­to.
Sem­bra che queste cose siano le pre­oc­cu­pazioni prin­ci­pali del­la fed­er­azione Pd. Ma sono cose lon­tane dai prob­le­mi dei cit­ta­di­ni e del ter­ri­to­rio, rispon­dono solo a una log­i­ca autoref­eren­ziale e ad un sen­so padronale delle isti­tuzioni che non si addice a una forza real­mente demo­c­ra­t­i­ca. La nos­tra espe­rien­za di parte­ci­pazione e di autono­mia, cioè il coin­vol­gi­men­to del­la gente e la pos­si­bil­ità di ragionare con la pro­pria tes­ta, dimostra­no che ques­ta è la stra­da per ritrovare il cam­mi­no del­la buona polit­i­ca e che la vec­chia classe diri­gente (vec­chia, indipen­den­te­mente dall’età) non è più cred­i­bile. C’è un grande cam­mi­no da fare insieme, a par­tire dall’Unione dei Comu­ni e dalle fun­zioni asso­ciate, per recu­per­are una effet­ti­va sovra­co­mu­nal­ità che favorisca la soluzione dei prob­le­mi reali, del lavoro, dell’ambiente e del­la cul­tura di un’area che meriterebbe una classe diri­gente migliore.

Coor­di­na­men­to di Assem­blea Popo­lare Suvere­to

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