Tante domande al governo: sono attese le risposte
PIOMBINO 24 luglio 2016 — Il 19 luglio i senatori Loredana De Petris, Alessia Petraglia e Giovanni Barozzino hanno presentato al Ministro dello sviluppo economico una interrogazione sulla vicenda Aferpi.
Di seguito il testo.
Premesso che:
il 30 giugno 2015 è stato sottoscritto presso il Ministero dello sviluppo economico l’accordo di programma per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nelle aree del complesso industriale ex Lucchini di Piombino tra i Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico d’intesa con Regione Toscana, Agenzia del demanio, Autorità portuale di Piombino, Provincia di Livorno, Comune di Piombino ed Aferpi SpA;
lo stesso giorno la società Acciaierie e Ferriere di Piombino SpA (Aferpi), società creata dal gruppo algerino Cevital, ha acquistato la ex Lucchini di Piombino;
dopo molti mesi, solo lunedì 27 giugno 2016, Aferpi ha presentato in Regione la documentazione per il procedimento di “verifica di assoggettabilità a VIA” per i nuovi impianti del polo siderurgico;
visto che:
a seguito della sottoscrizione avvenuta nel 2015 dell’accordo di programma e dell’acquisto dell’ex Lucchini, il Ministro dello sviluppo economico pro tempore Federica Guidi ed il presidente della Regione Enrico Rossi rilasciarono dichiarazioni entusiaste, che sottolineavano l’operazione atta a salvaguardare tutti i posti di lavoro, l’attendibilità di Aferpi, la bontà del piano industriale e del relativo cronoprogramma di attuazione, fondato, oltre che sul rilancio dell’attività siderurgica con il passaggio della produzione dal ciclo integrato basato sulla cokeria e l’altoforno alla fusione con forno elettrico, sull’avvio di una produzione agroindustriale e sullo sviluppo di un’attività logistica, legata sia alle attività industriali che alle attività commerciali del gruppo Cevital;
Aferpi, nel piano industriale presentato nella primavera 2015 e sulla base del quale si è concretizzato l’accordo di programma, si è impegnata direttamente a investire a Piombino 570 milioni di euro: 300 per l’acciaio (1.450 posti di lavoro a regime), 220 per l’agroalimentare (700 posti), 50 per la logistica (50 posti), cifra a cui vanno aggiunti 130 milioni di euro per il fabbisogno finanziario e l’acquisto di materie prime, come si apprende da “Il Tirreno” in un articolo intitolato “Il Piano Cevital nero su bianco: acciaio e agroalimentare” del 19 maggio 2015;
nell’accordo di programma, oltre alla reindustrializzazione, è prevista anche la bonifica ambientale dell’area industriale ex Lucchini, in attuazione dell’art. 252-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nella quale Aferpi SpA è chiamata ad intervenire sulle aree di proprietà ed Invitalia SpA su quelle demaniali;
il giorno 8 ottobre 2015 si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro per esaminare lo stato di avanzamento del progetto industriale della società Aferpi acquirente, durante il quale la società ha indicato i seguenti obiettivi operativi: a) volumi produttivi fino a dicembre 2015 allineati con le previsioni: 60.000 tonnellate a settembre, 56.000 ad ottobre, 79.000 a novembre e 59.000 a dicembre; b) avvio della demolizione degli impianti a partire dalla fine di novembre 2015. Queste attività avrebbero impiegato, se tutte le autorizzazioni fossero state rilasciate, almeno 200 lavoratori del “bacino” Lucchini oltre a numerose imprese esterne; c) entro novembre 2015 sarebbero state scelte in modo conclusivo le tecnologie migliori per il primo nuovo forno e per l’acciaieria; immediatamente dopo sarebbero state avviate le procedure per l’emissione degli ordini di acquisto;
in seguito le rappresentanze dei lavoratori, anche attraverso manifestazioni e scioperi, hanno espresso molta preoccupazione per i ritardi accumulati e per le conseguenze sull’occupazione, richiedendo il rispetto del piano industriale in tutte le sue parti, dalla siderurgia, alla logistica fino al polo agroindustriale e richiamando il Governo a rispettare e far rispettare quanto stabilito nell’accordo;
verificato che il Governo su questo argomento, anche rispetto alle interrogazioni pubblicate nei 2 rami del Parlamento sugli stessi ritardi, ha sempre preferito a giudizio degli interroganti la strada del silenzio;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
nella documentazione presentata recentemente in Regione per la verifica di assoggettabilità alla VIA per i nuovi impianti del polo siderurgico, Aferpi ha prodotto un masterplan che stravolge il piano industriale allegato all’accordo di programma del 30 giugno 2015 e che prevede un solo forno elettrico (anziché 2), una previsione di un milione di tonnellate di acciaio (anziché 2), un ridimensionamento complessivo degli impegni occupazionali diretti di almeno 300 lavoratori nei 3 settori di investimento (e 250 nell’indotto) ed uno slittamento di 2 anni del cronoprogramma;
ad oggi non è chiaro se e come Aferpi ha le disponibilità finanziarie per sostenere gli impegni previsti dall’accordo di programma;
il futuro di 3 opere infrastrutturali determinanti per lo sviluppo industriale della ex Lucchini appare ancora incerto in quanto il progetto di allungamento della strada statale 398 (la bretella che collegherà porto e area industriale alla superstrada a 4 corsie) non è stato ancora realizzato, la progettazione dei collegamenti ferroviari è tutta da fare e gli interventi di riqualificazione e adeguamento del porto di Piombino non sono stati ancora del tutto completati,
si chiede di sapere:
- se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dello stravolgimento del piano industriale di Aferpi, se ritenga di accettare il nuovo piano o se ritenga tuttora valido l’accordo di programma sottoscritto oltre un anno fa;
- quale comportamento intenda mettere in atto anche alla luce del fatto che ancora oggi lavorano presso gli stabilimenti di Piombino ben oltre 2.000 persone, molte delle quali in cassa integrazione o con contratti di solidarietà, che rischiano di perdere, con il passar del tempo, qualsiasi forma di ammortizzatore sociale;
- che cosa accadrà a partire dal 1° luglio 2017, quando, trascorsi i 2 anni dalla sottoscrizione dell’acquisto dell’ex Lucchini, Aferpi di fatto non avrà più obblighi di legge a proseguire per almeno un biennio le attività imprenditoriali e a mantenere per il medesimo periodo i livelli occupazionali (2.183 dipendenti) stabiliti all’atto della vendita;
- se risulti a che punto siano le attività di bonifica previste dall’accordo;
a che punto sia la realizzazione del porto di Piombino e come si intenda proseguire, anche dal punto finanziario, per il suo completamento; - se sia a conoscenza dello stato di attuazione di progettazione, finanziamento e realizzazione dell’allungamento della strada statale 398;
- a che punto sia la progettazione dei raccordi ferroviari e come si pensi di finanziarli, dato che nella stessa documentazione presentata da Aferpi si tratta in parte di opere che deve finanziare Aferpi e in parte opere che dovrà finanziare Rete ferroviaria italiana;
- a che punto siano gli investimenti di Aferpi nel settore agroalimentare;
- a che punto siano gli investimenti di Aferpi per il polo logistico;
- se abbia verificato la disponibilità finanziaria di Aferpi a sostenere tutti gli investimenti (e in quali tempi) previsti nell’accordo di programma.