Tap, una produzione infinita senza clientela

Roberto Marini

L’impianto Tap di Ischia di Cro­ciano è sta­to costru­ito per il trat­ta­men­to e recu­pero indus­tri­ale dei rifiu­ti e sot­to­prodot­ti dei pro­ces­si siderur­gi­ci locali. Da tali trat­ta­men­ti, operati medi­ante un proces­so di omo­geneiz­zazione dei rifiu­ti con suc­ces­si­va con­glom­er­azione cemen­tizia, viene gen­er­a­to un prodot­to denom­i­na­toCONGLOMIX” imp­ie­ga­bile nel­la costruzione e manuten­zione di strade,aeroporti ed altre aree soggette al traf­fi­co.
Fat­ta ques­ta pre­mes­sa è utile riper­cor­rere un po’ di sto­ria del­la Tap, per cer­care di capire le novità inter­venute, e lo sta­to del­l’arte.
Il proces­so di trat­ta­men­to e recu­pero dei rifiu­ti e sot­to­prodot­ti siderur­gi­ci dell’area indus­tri­ale di Piom­bi­no
medi­ante con­glom­er­azione idrauli­ca è sta­to indi­vid­u­a­to e prescel­to nel 1999 a segui­to di uno stu­dio di fat­tibil­ità redat­to da Arrr per con­to del­la Soci­età Tap spa, all’epoca parte­ci­pa­ta al 70% Comune di Piom­bi­no, al 5,1% Asiu Spa ed al 24,9% Luc­chi­ni.
Attual­mente Tap spa è di pro­pri­età di Asiu spa per il 75,1 % e 24,9 di Luc­chi­ni Spa.
Ma questo è un ele­men­to non sec­on­dario su cui vor­rem­mo porre una doman­da a con­clu­sione dei pas­sag­gi che ci por­tano alla situ­azione attuale.
Nel peri­o­do tra 1999 al 2003 sono sta­ti pre­dis­posti i vari liv­el­li di prog­et­tazione stru­men­tali ad ottenere le nec­es­sarie autor­iz­zazioni provin­ciali e com­piu­ti gli atti istrut­tori di liv­el­lo isti­tuzionale (delib­er­azioni ed accor­di di pro­gram­ma) final­iz­za­ti a qual­i­fi­care l’impianto come opera di pub­bli­co inter­esse e strate­gi­co per il risana­men­to del ter­ri­to­rio. Nel 2004 l’impianto è sta­to ammes­so a con­trib­u­to DOCUP per il 50% del suo impor­to nom­i­nale (cir­ca 9 mln €) ed è sta­to autor­iz­za­to dal­la Provin­cia in regime ordi­nario ai sen­si dell’allora vigente Dlgs 22/1997 (Ronchi).
Fra il 2004 e il 2007 furono esple­tate, con risul­tati alterni sia le gare per le opere civili sia per quelle elet­tromec­ca­niche. Solo nel 2008 le opere furono com­ple­tate e col­lau­date nel 2009.
Nel 2009 si avviò la prat­i­ca final­iz­za­ta all’ot­ten­i­men­to del­la autor­iz­zazione provin­ciale per l’avvi­a­men­to ed eser­cizio del­l’impianto. Autor­iz­zazione ottenu­ta a fronte delle novità introdotte dal TU del Dlgs 152/2006 ai sen­si del­l’art. 208 del Decre­to medes­i­mo.
In tale ambito, è sta­to pre­sen­ta­to un prog­et­to di com­ple­ta­men­to dell’impianto che prevedesse nel det­taglio i nec­es­sari pre­si­di ambi­en­tali aria-acqua ed idonee strut­ture di stoccag­gio dei rifiu­ti in ingres­so stru­men­tali alla carat­ter­iz­zazione e con­trol­lo degli stes­si. Par­al­le­la­mente alla redazione del prog­et­to, durante la fase di autor­iz­zazione, è sta­ta avvi­a­ta una col­lab­o­razione con CNR ISMN di Roma (suc­ces­si­va­mente CNR IGAG) che ha por­ta­to alla definizione di un nuo­vo prodot­to rispon­dente alle nor­ma­tive UNI in mate­ria di con­glomerati cemen­tizi e denom­i­na­to Con­glomix, con abban­dono del prodot­to orig­i­nario ( indi­vid­u­a­to come CIC,) ritenu­to non più adat­to agli scopi perse­gui­ti dall’impianto anche alla luce dei nuovi dis­posti nor­ma­tivi in mate­ria di clas­si­fi­cazione dei rifiu­ti. L’autorizzazione, con­ces­sa nel feb­braio 2010 dopo due con­feren­ze di servizio ed una par­al­lela pro­ce­du­ra di com­pat­i­bil­ità ambi­en­tale, prevede­va:
a. una fase tran­si­to­ria sper­i­men­tale nec­es­saria a testare il pro­to­col­lo di proces­so mes­so a pun­to da ASIU e CNR com­ple­tan­do dei piaz­za­li e ril­e­vati logis­ti­ci interni all’impianto uti­liz­zan­do con­glomix in alter­na­ti­va ai con­glomerati cemen­tizi real­iz­za­ti con mate­ri­ale vergine di cava,
b. una fase a regime di piena pro­duzione e com­mer­cial­iz­zazione ester­na dei mate­ri­ali prodot­ti, pre­via cer­ti­fi­cazione degli stes­si sec­on­do le norme UNI di rifer­i­men­to.
Alla data del 31 agos­to 2012 si è com­ple­ta­to pos­i­ti­va­mente il per­cor­so val­i­dazione del proces­so pro­dut­ti­vo
e delle carat­ter­is­tiche tec­niche ed ambi­en­tali dei prodot­ti Con­glomix, e sta­ta ottenu­ta le cer­ti­fi­cazione DNV in ordine ai prodot­ti medes­i­mi real­iz­za­ti pres­so l’impianto, sono state com­ple­tate le opere pre­viste per l’ul­ti­mazione del­la piattafor­ma quali piaz­za­li e ril­e­vati logis­ti­ci, stoccag­gi per la carat­ter­iz­zazione dei rifiu­ti in ingres­so e sis­te­mi di rac­col­ta e stoccag­gio delle acque dila­van­ti
Alla data del 29 gen­naio 2013 con real­iz­zazione delle opere di fini­tu­ra dei piaz­za­li, l’attivazione del sis­tema di trat­ta­men­to e recu­pero delle acque dila­van­ti ed il col­lau­do dell’opera l’impianto è nel­la piena con­dizione di avviare la pro­duzione ai fini com­mer­ciali. Sboc­chi com­mer­ciali che pos­sono essere: uti­liz­zo in strade e infra­strut­ture logis­tiche, for­ni­ture per strade e piaz­za­li di gran­di infra­strut­ture di inter­esse pub­bli­co, piaz­za­li di recu­pero da inter­ven­ti di bonifi­ca sui siti con­t­a­m­i­nati.
Un quadro nel com­p­lesso non neg­a­ti­vo, in evoluzione, ma la doman­da che si pone é: quali i tem­pi di autor­iz­zazione per la com­mer­cial­iz­zazione del prodot­to; dal 1999, quan­do tut­to il per­cor­so è inizia­to, ad oggi, a impianto com­ple­ta­to, quan­to i costi di ges­tione e di inves­ti­men­to han­no gra­va­to e gra­vano sui con­ti dei cit­ta­di­ni, dei comu­ni e del­l’A­SIU? Quan­to cos­ta a Luc­chi­ni il con­fer­i­men­to dei pro­pri mate­ri­ali? La pavi­men­tazione del­l’impianto con il mate­ri­ale prodot­to ha por­ta­to un risparmio o no? Cer­to se le risposte sono pos­i­tive e il bilan­cio si pre­sen­ta in pareg­gio sen­za rischi di scop­er­to, non c’è dub­bio che il per­cor­so è pos­i­ti­vo, anche se, per tornare all’osser­vazione iniziale, le domande ven­gono spon­ta­nee: per­ché una soci­età in house per la rac­col­ta dei rifiu­ti urbani (Asiu) si sos­ti­tu­isce ad una soci­età pri­va­ta che opera, nel mer­ca­to pri­va­to dei rifiu­ti non urbani, per­ché l’A­siu, soci­età in house, si è sos­ti­tui­ta al Comune nel pos­ses­so delle azioni del­la TAP nel 2008 pagan­do al Comune 170.893 euro e così parte­ci­pan­do alla ricap­i­tal­iz­zazione del­la TAP per una quo­ta del 75% di una cifra pari a 4.000.000 di euro? Per­ché e a chi, l’A­siu paga un affit­to che si aggi­ra intorno al mil­ione di euro all’an­no?

2 risposte a “Tap, una produzione infinita senza clientela”

  1. Fulvio Murzi says:

    Le con­sid­er­azioni gen­er­ali sono già state fat­te e, rite­nen­dole sostanzial­mente esat­te, non rubo spazio.
    Pro­prio nel sen­so di com­pletare la cro­nis­to­ria, for­nen­do risposte agli inter­rog­a­tivi posti dal­l’ar­ti­co­lo, ten­to con questo mio inter­ven­to di aggiun­gere alcu­ni dati e con­sid­er­azioni, con il propos­i­to di con­tribuire ad una mag­giore chiarez­za.
    Vor­rei iniziare riaf­fer­man­do con forza come ASIU deb­ba gestire a pieno tito­lo, così come le altre aziende analoghe, tut­to il mon­do dei rifiu­ti. Il rap­por­to rifiu­ti speciali/rifiuti urbani si con­figu­ra come un 4/1, con mate­ri­ali più impeg­na­tivi sit­uati nel pri­mo grup­po. La pre­sa in cari­co di aziende pub­bliche del set­tore più ris­chioso va vista come una garanzia aggiun­ti­va ver­so imbosca­men­ti od altro.
    Del resto ASIU, così come altre aziende, ha da sem­pre gesti­to tut­ti i rifiu­ti ( peri­colosi esclusi ) fin dai tem­pi del­la dis­car­i­ca di Pog­gio ai ven­ti.
    Ques­ta azione ha deter­mi­na­to anche un rap­por­to, oltre che oper­a­ti­vo, anche eco­nom­i­co fra le due aziende: ricor­diamo solo per inciso che la tap e’ sta­ta fino all’an­no 2008, pro­pri­etaria di tut­ti gli impianti, che veni­vano con­ces­si in uso all’a­siu.
    Dopo quel­la data si e’ appor­ta­ta una sem­pli­fi­cazione nei ruoli e nei compiti,trasformando tap in una con­trol­la­ta ASIU, inte­s­tandosi utili o rispar­mi di spe­sa e car­i­can­dosi solo del paga­men­to del canone dema­niale del­l’area occu­pa­ta ( cir­ca 1milione ).
    Sem­pre nel­la stes­sa data si e’ provve­du­to a dare vita ad una com­pagine azionar­ia diver­sa, per­ché vol­e­va­mo dare un seg­nale soci­etario oltre che politi­co e di ges­tione, nel quale risul­tasse l’in­tero com­p­lesso impiantis­ti­co di tut­ti i rifiu­ti di pro­pri­età del­l’in­sieme dei comu­ni per i quali ASIU lavo­ra­va e lavo­ra. Tut­to sen­za oneri aggiun­ti ne per cit­ta­di­ni, ne per i comu­ni, ne per ASIU. Abbi­amo lavo­ra­to su disponi­bil­ità di cas­sa e lavori in econo­mia.
    Sul piano stret­ta­mente delle cifre,oltre che sep­a­rare i numeri degli inves­ti­men­ti da quel­li del­la ges­tione per un’anal­isi oltre che più cor­ret­ta anche più com­pren­si­bile, abbi­amo potu­to adop­er­are il mate­ri­ale da noi prodot­to, anziché quel­lo orig­i­nale, nel­la pavi­men­tazione del­l’impianto con un risparmio di 3,5 mil­ioni. Mi piace rib­adire pero’ che si vive oltre che di sol­di, anche di prin­cipi e di scelte: vogliamo dare un val­ore anche al
    risparmio di mate­ri­ale, inte­so come mon­do non con­suma­to oppure no? Se decidi­amo per il si, aggiun­giamo una cifra che si riten­ga adegua­ta ( 1 cent, 1 €, .….….non val­utabile vis­to il peso strate­gi­co di prospet­ti­va ? Qual­cuno dica pure ).
    Restando sui numeri dob­bi­amo dire che l’op­er­azione grat­i­fi­ca, pero’ , anche Luc­chi­ni sen­za pesare sul denaro pub­bli­co, dal momen­to che offre una ges­tione cor­ret­ta di questi rifiu­ti, ad un cos­to per loro sicu­ra­mente infe­ri­ore alle cifre di mer­ca­to, ma adegua­to a coprire tutte le spese di eser­cizio del­la pro­duzione. Risul­ta­to: Luc­chi­ni risparmia denaro, ASIU copre inte­gral­mente i costi del­l’azien­da, per­me­t­ten­do­ci una lib­era scelta fra offrire il prodot­to gra­tu­ito per gli inter­ven­ti pub­bli­ci oppure por­tan­do guadag­no nelle altre ipote­si.
    Più di tut­to soste­ni­amo che risul­tano ben­e­fi­ciati gli abi­tan­ti Val di cor­nia che, non spendono, han­no una ges­tione di ques­ta parte dei rifiu­ti garantita,risparmiano pezzi del loro ter­ri­to­rio e dan­no con­cretez­za a tutte le affer­mazioni di rici­clo che anziché rimanere un’idea, diviene realtà gesti­ta. Forse un difet­to: Asiu si sen­tirà un po’ sola, vis­to che qual­cuno dice che Tap e’ la pri­ma e, fino ad ora uni­ca espe­rien­za oper­ante in Europa. Da lunedì 22: vengh­i­no, sig­nori, vengh­i­no che qui si vende Con­glomix!

    • Roberto Marini says:

      Apprez­zo che il Pres­i­dente Murzi riconosca come cor­ret­ta l’anal­isi da me fat­ta sul­la evoluzione del­la TAP, così come apprez­zo la dichiarazione che a breve il con­glomix sarà com­mer­cial­iz­za­to. Ovvi­a­mente aspet­to di conoscere la data e i con­trat­ti.
      Sulle altre osser­vazioni man­ten­go alcune ris­erve su cui vi sarà modo di inter­venire in altre occa­sioni. Ringrazio comunque il Pres­i­dente Murzi del­la disponi­bil­ità al con­fron­to.

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