Tariffe rifiuti: ecco perché pagheremo di più

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 23 mar­zo 2016 — Era già sta­bil­i­to. Per quan­to i sin­daci e gli ammin­is­tra­tori del­la Val di Cor­nia si osti­nassero a negare l’ev­i­den­za, la con­dan­na è ormai cer­ta: più tasse e meno servizi, zero ges­tioni vir­tu­ose. Questo in sostan­za ver­rà sanci­to, nero su bian­co, nel­l’assem­blea del 24-Mar­zo dai soci di ATO e gli ammin­is­tra­tori di SEI Toscana, in mate­ria di rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti, anche per la Val di Cor­nia. Se alcu­ni dis­a­gi sono già sot­to gli occhi dei cit­ta­di­ni incon­sapevoli, il quadro com­ple­to del dis­as­tro si intravede ora chiara­mente. Ecco alcu­ni degli accor­di che saran­no sot­to­scrit­ti:

  • TARIFFE GIÀ STABILITE. L’ac­cor­do di ges­tione con SEI Toscana infat­ti, vali­do fino al 2019, fis­sa già oggi quan­to i Comu­ni soci di ATO dovran­no ver­sare per il servizio, una cifra a salire che parte da cir­ca 8 mil­ioni di euro per il 2016 agli oltre 9 Mil­ioni per il 2019. Sarà quin­di inin­flu­ente sia la quan­tità di rifiu­ti con­feri­ta, sia la qual­ità del­la dif­feren­zi­a­ta.
  • ZERO POSSIBILITÀ DI MIGLIORARE IL SERVIZIO. Fir­man­do un con­trat­to di servizio di tale dura­ta (sca­den­za 2019) sarà impos­si­bile per i Comu­ni avviare mod­el­li vir­tu­osi di ges­tione dei rifiu­ti. Tut­ti gli even­tu­ali servizi aggiun­tivi infat­ti (es. por­ta a por­ta) dovran­no essere richi­esti in aggiun­ta a SEI Toscana e com­porter­an­no quin­di un ulte­ri­ore aumen­to delle tar­iffe, in bar­ba a quan­to invece si potrebbe ottenere val­oriz­zan­do i rifiu­ti invece di incener­ir­li o con­ferir­li in dis­car­i­ca.
  • UNA LENTA AGONIA. I Comu­ni (quin­di i sin­daci soci) san­no benis­si­mo che entrare in ATO ed accor­pare i servizi con SEI Toscana causerà costi mag­giori per i cit­ta­di­ni. Lo con­fer­ma un’al­tra clau­so­la pre­sente nel­l’ac­cor­do di cui par­liamo, dove si speci­fi­ca che, a fronte di un canone di minore entità richiesto per i pri­mi anni di servizio, ma comunque già in aumen­to, il gestore uni­co si ris­er­va la pos­si­bil­ità di RECUPERARE QUANTO DOVUTO attra­ver­so l’AL­LUNGA­MEN­TO DEL CONTRATTO, fino all’ot­ten­i­men­to del­l’u­tile sta­bil­i­to. Un modo come un altro per garan­tire utili del pub­bli­co a soci­età pri­vate.

Quin­di, ripeti­amo anco­ra una vol­ta: avrem­mo di meno, pagan­do di più. E se ci stan­cas­si­mo di far­lo e volessi­mo recedere, non ci per­me­t­tereb­bero di far­lo. Su Sei Toscana è in cor­so per­al­tro un’indagine del­la Mag­i­s­tratu­ra, per irre­go­lar­ità nel­la ges­tione del­la gara d’ap­pal­to, dove si pre­sume che il sogget­to aggiu­di­ca­tore del ban­do sia sostanzial­mente lo stes­so che lo ha redat­to. A ques­ta soci­età, con questi pre­sup­posti e con questi sce­nari pre­sen­ti e futuri i nos­tri sin­daci han­no con­seg­na­to a tem­po inde­ter­mi­na­to la ges­tione dei nos­tri rifiu­ti.
Non cre­di­amo ci sia da aggiun­gere altro.

MoVi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no e Val di Cor­nia

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