Temi di una mobilitazione generale del territorio

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 28 otto­bre 2018 — Per Piom­bi­no, nei prossi­mi mesi, ci saran­no scelte da fare che influiran­no sulle gen­er­azioni future e sul des­ti­no di un ter­ri­to­rio dove la mono­cul­tura del­l’ac­ciaio ha cre­ato benessere per decen­ni. Ma come la sto­ria  inseg­na la mono­cul­tura, in qual­si­asi set­tore,  è sem­pre per­dente.
Mag­o­na e  Luc­chi­ni, nomi che tut­ti conos­ci­amo anche fuori del nos­tro ter­ri­to­rio, entram­bi con gran­di poten­zial­ità lavo­ra­tive per decen­ni.   Aziende dove, con affan­no, tut­ti cer­ca­vano di entrare per il ” pos­to sicuro “.  Come non ricor­dar­si del­la cen­trale Enel di Tor del sale o del­la Sol di cui oggi nes­suno par­la più.  Entram­bi realtà di grosso impat­to ambi­en­tale per le quali non sono mai par­tite boni­fiche e/o prog­et­ti con­creti.
Per­ché par­lare del pas­sato ? Per­ché è un modo per affrontare il futuro e non far morire questo nos­tro ter­ri­to­rio che per anni ha dato lavoro anche ai Comu­ni lim­itrofi.
Arriv­i­amo agli ulti­mi fat­ti su due vicende entrambe di grande inter­esse e, a nos­tro avvi­so,  cor­re­late. La vicen­da Afer­pi, con tutte le sue altal­enan­ti fasi, e la dis­car­i­ca di  RIMa­te­ria erede di Asiu.
La pri­ma realtà, sec­on­do polo siderur­gi­co nazionale, in questi mesi è sta­ta defini­ta, da molti sogget­ti, come una par­ti­ta con­clusa con il nuo­vo acquirente Jin­dal. Noi abbi­amo sem­pre invi­ta­to alla  pru­den­za e non ci sbagli­a­vano vis­to che si trat­ta di una verten­za anco­ra aper­ta.  Anche
sull’ obi­et­ti­vo da rag­giun­gere noi abbi­amo sem­pre sostenu­to che deb­ba essere quel­lo di  tornare  a lavo­rare . Ma per far­lo, sem­bra ormai con­sol­ida­to che, occor­reran­no anco­ra molti anni di ammor­tiz­za­tori .
La  visione Ugl  su questo aspet­to e sug­li stru­men­ti più idonei li vor­rem­mo appro­fondire con la Regione, alla quale da tem­po abbi­amo chiesto un incon­tro,  che dovrà con­vo­car­ci vis­to che siamo un sin­da­ca­to pre­sente al tavo­lo nazionale da sem­pre, fir­mataria di accor­di  e con cor­rispet­ti­va RSU . Ma anche con il Diret­tore Gen­erale degli ammor­tiz­za­tori sociali Ugo Men­ziani. Tra l’al­tro lo stes­so Men­ziani ha segui­to, in con­ti­nu­ità, la vicen­da Afer­pi anche  nelle dif­fi­coltà del pas­sato e ben conosce la situ­azione attuale essendo sta­to pro­prio lui, come diri­gente all’ul­ti­mo incon­tro al min­is­tero,  a par­lare del nuo­vo decre­to.
Ma non solo andrà chiar­i­to cosa effet­ti­va­mente non ren­da pos­si­bile appli­care questo stru­men­to  ma occor­rerà chiarire, in maniera pre­cisa, l’aspet­to degli impor­ti ret­ribu­tivi anche futuri. Con l’in­tro­duzione, nel 2015, del decre­to 148 il con­trib­u­to eco­nom­i­co per la cas­sa inte­grazione guadag­ni stra­or­di­nar­ia si cal­co­la tramite  il min­i­male ed il mas­si­male che por­ta a cifre  più basse rispet­to al pas­sato. Quin­di, sen­za illud­ere nes­suno, dob­bi­amo chiarire questo impor­tante aspet­to non solo lega­to al 2019  ma anche per i prossi­mi anni.
Per tale moti­vo rite­ni­amo che  pri­ma di qual­si­asi mobil­i­tazione sarebbe indis­pens­abile  avere degli obi­et­tivi e delle richi­este ben pre­cise per non rischiare di essere frain­te­si.
Sul­la vicen­da del­la tan­to dis­cus­sa dis­car­i­ca di  RIMa­te­ria e del suo prog­et­to di ampli­a­men­to,   pro­prio in questi giorni abbi­amo con­di­vi­so
l’ inizia­ti­va molto parte­ci­pa­ta dal­la cit­tad­i­nan­za che, afflit­ta  dai mias­mi del­la stes­sa, è forte­mente pre­oc­cu­pa­ta e  con­traria al prog­et­to del suo ampli­a­men­to tan­to da vol­ere un ref­er­em­dum e caro­tag­gi .
Innega­bile  è che  siamo un sito di inter­esse nazionale e che non dob­bi­amo per­se­ver­are  diven­tan­do un “polo di rifiu­ti nazionale”.
Ed ecco la cor­re­lazione tra Afer­pi e RIMa­te­ria.  Det­to in parole sem­pli­ci  basterebbe stop­pare i con­fer­i­men­ti esterni ed  iniziare con reali boni­fiche ter­ri­to­ri­ali.
Ci sono già dei sol­di stanziati  e dob­bi­amo pre­tendere che siano des­ti­nati a breve ter­mine.
Così oltre a miglio­rare la qual­ità del­la vita di tut­ti potrem­mo creare lavoro e lib­er­are aree per attiv­ità e prospet­tive future. Occorre un cam­bi­a­men­to imme­di­a­to  e avere lungimi­ran­za nel­la pro­tezione del­l’am­bi­ente e soprat­tut­to del­la salute/sicurezza.
Questi  sono i temi che   rite­ni­amo siano la base  per una mobil­i­tazione gen­erale che coin­vol­ga l’in­tero ter­ri­to­rio.

Seg­rete­ria Ugl

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