Lavoro per i giovani: un’attesa con poche speranze

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Dorys Marini

L’ar­ti­co­lo che pub­blichi­amo di segui­to rac­coglie le dichiarazioni dei gio­vani piom­bi­ne­si che han­no affronta­to il tema lavoro. Nel servizio di Dorys Mari­ni abbi­amo volu­ta­mente las­ci­a­to tutte le espres­sioni, anche ger­gali, da loro usate, così come le sigle e gli acron­i­mi che essi stes­si han­no uti­liz­za­to. Del resto li usano con­tin­u­a­mente nelle email, negli sms che si scam­biano con i tele­foni­ni, nei social net­work ai quali sono soli­ti parte­ci­pare. L’ab­bi­amo fat­to non per resus­citare la cul­tura del­lo  stra­paese o del neo­re­al­is­mo o pen­san­do di trovare così le trac­ce di una cul­tura “iden­ti­taria”.
GlossarioFinLo abbi­amo fat­to per­ché oggi più di ieri il mez­zo tec­no­logi­co influisce nei modi di espres­sione dei sen­ti­men­ti e del pen­siero, anzi li muta este­sa­mente e questo cam­bi­a­men­to ha una dif­fu­sione che era persi­no impens­abile fino a qualche anno fa. Dunque chi vuole comu­ni­care non può non  ten­erne con­to rifuggen­do da atteggia­men­ti snob­bis­ti­ci, quel­li già ridi­col­iz­za­ti non pochi anni fa da Umber­to Eco nel­la sua rif­les­sione su apoc­alit­ti­ci e inte­grati.
Nat­u­ral­mente non vogliamo dare alla nos­tra scelta un sig­ni­fi­ca­to che va oltre le sue dimen­sioni ma un prin­ci­pio sì lo vogliamo affer­mare: la realtà è sem­pre meglio conoscer­la e affrontar­la per quel­la che è nei suoi peri­coli e nelle sue poten­zial­ità. Tut­ta la realtà non solo quel­la che fa como­do.
Oltre all’ar­ti­co­lo, che potete leg­gere qui sot­to, anche un pic­col­is­si­mo aiu­to, come un glos­sario, può essere utile.
                                    La Redazione

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Tra i ragazzi che stu­di­ano o si avvic­i­nano al mon­do del lavoro in Val di Cor­nia c’è una grande atte­sa per­ché tut­ti san­no bene che solo in questo modo pos­sono rag­giun­gere l’ indipen­den­za. Una vol­ta fini­ti gli stu­di  tale slan­cio viene  ridi­men­sion­a­to, se non tal­vol­ta annul­la­to, a causa del peri­o­do di crisi che la  zona e l’I­talia in gen­erale stan­no viven­do. Allo­ra com­in­ciano le rif­les­sioni e le reazioni. Troppe liste d’at­te­sa, richi­este di espe­rien­ze lavo­ra­tive che non si han­no imme­di­ata­mente dopo il diplo­ma o la lau­rea e così via,   il gio­vane cer­ca di arric­chire il suo cur­ricu­lum  con altre attiv­ità o per­cor­si for­ma­tivi ma il risul­ta­to è quel­lo di rice­vere un lavoro a tem­po deter­mi­na­to o a prog­et­to o a col­lab­o­razione, stru­men­ti spes­so usati per ragazzipagare il gio­vane il meno pos­si­bile e far­gli ver­sare i con­tribu­ti da solo. Nat­u­ral­mente le aziende che fan­no queste scelte spes­so vi sono costrette da una con­cor­ren­za che si fa sem­pre più spi­eta­ta in una situ­azione eco­nom­i­ca dif­fi­cile. Il gio­vane, stu­fo del­la situ­azione, va a cer­care realtà più  dinamiche e gio­vani e si spos­ta più a nord o addirit­tura all’es­tero. Tut­to ciò può essere vis­to come un’ oppor­tu­nità per ampli­are le pro­prie espe­rien­ze ma quel che dispi­ace è il fat­to che ques­ta situ­azione non è una scelta ma una costrizione. Alcu­ni ragazzi vor­reb­bero rimanere a lavo­rare in zona sia per le risorse che il ter­ri­to­rio offre sia per man­tenere le ami­cizie colti­vate durante la loro cresci­ta pur ren­den­dosi con­to che invece il tipo di for­mazione che han­no acquisi­to li costringerà a cer­care ed a trovare il lavoro fuori. Las­ci­amo comunque la paro­la a loro stes­si.

Mas­si­m­il­iano, tec­ni­co
Ormai è più di 5 anni ke lavoro e x me nn è un sem­plice portare a casa dei sol­di ma è anke il coro­n­a­men­to di un per­cor­so com­in­ci­a­to con la scuo­la e pen­so ke anke se oggi è sem­pre più dif­fi­cile trovare un impiego, qst ambizione sia rimasta.……x me fa parte del ciclo del­la vita cm crescere e far­si una famiglia! X qnt vale la Luc­chi­ni stes­so dis­cor­so; cer­co sem­pre di dare il meglio nn x l’azien­da o x altro ma x me stes­so e poi c’è il legame ke si crea con i col­leghi e dato la gran quan­tità di tem­po ke c pas­so la con­sidero una sec­on­da famiglia; x qst mi dispi­ac­erebbe anco­ra di più se dovesse chi­ud­ere xkè sarebbe una perdi­ta dal lato eco­nom­i­co ma anke umano! Direi sod­dis­fat­to x me.…..xkè ho trova­to un lavoro subito dopo l’I­TI e mi c tro­vo bene (ma qll è for­tu­na), insod­dis­fat­to x l’aspet­to generale,.….x esem­pio ho vis­to gente in pen­sione fat­ta rien­trare cm con­sulente (cioè a nn fare un caz­zo), stra­p­a­ga­ta (sol­di but­tati via) invece di assumere gente gio­vane, ke è vero ke deve impara­re un mestiere da zero, xò può dare molto! e t dico ke se aves­si avu­to una buona oppor­tu­nità fuori da Piom­bi­no l’avrei accetta­ta già diver­si anni fa xkè sape­vo ke la fine di qst azien­da era scritta.….……quindi t dico sod­dis­fat­to a metà e fuori da Piombino.….sì! 

Ser­e­na, stu­dentes­sa in let­tere
Sin­teti­ca­mente, quan­do pen­so al lavoro, in pri­mo luo­go mi viene in mente la pos­si­bil­ità di trovare un impiego che por­ti a coro­n­a­men­to quel­lo che è sta­to (o meglio, che è) il mio ambito di stu­dio e che, di con­seguen­za, mi ren­da sod­dis­fat­ta del­la mia scelta. In sec­on­do luo­go, col­le­gan­do­mi al pen­siero prece­dente, sono sem­pre più con­vin­ta che un lavoro del genere sia molto dif­fi­cile da trovare in Italia, almeno in questo momen­to, per­ciò direi di non essere molto sod­dis­fat­ta delle prospet­tive che il mio Paese potrebbe offrir­mi. In con­clu­sione sì, sto pen­san­do di spostar­mi altrove per trovare lavoro, in par­ti­co­lar modo all’es­tero. 

Luca, ingeg­nere
Io sono già via da Piom­bi­no, anche per­ché per il mio ramo da noi non c’è niente. Al momen­to in gen­erale in Italia non è un momen­to idilliaco…io ho un con­trat­to a prog­et­to. Mag­a­ri in altri posti forse è diverso…inoltre altri miei ami­ci han­no con­trat­ti a tem­po deter­mi­na­to e dopo 1/2 anni pas­sano ad inde­ter­mi­na­to, quin­di è tut­ta un’al­tra sto­ria. Il fat­to è che il lavoro che fac­cio non mi dispi­ace, però è anche vero che qua o hai for­tu­na o altri­men­ti per trovare un lavoro che ti dia garanzie è vera­mente un prob­le­ma e devi andare all’es­tero! Poi nel­l’aerospaziale in Italia c’è già poco quin­di fig­u­rati!! Comunque per ora il lavoro va abbas­tan­za bene, però a fine dicem­bre scade il con­trat­to,  quin­di vedremo! 

Andrea, dot­tore in ingeg­ne­r­ia
Se pen­so al mio ipoteti­co futuro da ingeg­nere quan­do pen­so al lavoro spero sicu­ra­mente di non rimanere nel­la zona sia per una ques­tione di oppor­tu­nità di lavoro che per “ricer­ca” di una realtà più “gio­vanile” e all’a­van­guardia vis­to che cmq sia Piom­bi­no che i posti vici­ni non è che siano molto allet­tan­ti per un ragaz­zo tra 20 30 anni. Se non aves­si pros­e­gui­to con gli stu­di penserei cmq ad andarmene, vis­to che le aspet­ta­tive più alte (almeno par­lan­do con  ami­ci e conoscen­ti) si riducono al commes­so, barista o poco più. Preferirei fare lo stes­so lavoro ma mag­a­ri in una cit­tà o in negozi più “ambiziosi” (spero di aver reso l’ idea anche se è un po con­fusa XD). 

Mon­i­ca, dot­tores­sa in pro­fes­sioni del­la salute e sicurez­za del lavoro
Per­sonal­mente la mia opin­ione è net­ta­mente neg­a­ti­va sia nei con­fron­ti del­lo Sta­to che nei con­fron­ti di noi stes­si gio­vani. Il pri­mo per­ché incre­men­ta false sper­anze nei gio­vani, facen­doli sper­are in prospet­tive di lavoro IN QUESTO PAESE,  pro­muoven­do stage e tiroci­ni con scopo di inser­i­men­to che in realtà non inseriscono un bel niente (se non forza lavoro poco paga­ta all’in­ter­no di soci­età che ti sfrut­tano.)
ragazziniCI INCULCANO IL MITO DELLAFORMAZIONE” inte­sa come per­fezion­a­men­to pro­fes­sion­ale tramite l’u­ni­ver­sità, mas­ter etc..Vengono pro­posti come inves­ti­men­ti sul futuro, sem­bra­no sol­di spe­si bene deg­ni del sac­ri­fi­cio di una famiglia. A mio avvi­so sono sol­di spe­si. PUNTO. Nel­la mag­gior parte dei casi, regalati. Il nos­tro futuro ce lo costru­iamo da soli, il lavoro ce lo inven­ti­amo e i sol­di non li guadag­ni­amo. Li spendi­amo per una for­mazione SCARSA (par­lan­do del­la mia Uni­ver­sità) con un uni­co fine: AVERE UN TITOLO. Per non par­lare dei sis­te­mi pen­sion­is­ti­ci, le tasse, i presti­ti, il mutuo, i con­trat­ti di lavoro…TUTTI non real­mente pen­sati per NOI gio­vani. Dunque non solo dovrem­mo andarcene dal­la nos­tra Piom­bi­no ma dal­l’I­talia. Per avere un min­i­mo di sod­dis­fazione per­son­ale, per un sis­tema lavo­ra­ti­vo mer­i­to­crati­co che non si basi sulle spintarelle, le conoscen­ze o peg­gio anco­ra sui sol­di. I sec­on­di respon­s­abili siamo noi che non lot­ti­amo adeguata­mente, ci las­ci­amo sot­ter­rare da questo sis­tema e non abbi­amo voglia di cer­care il meglio. Siamo suc­cu­bi del­la soci­età e del­la famiglia, non vogliamo allon­ta­n­ar­ci da casa e ci sta bene. Ci accon­tenti­amo per­ché pen­si­amo che non ci sia niente da fare per questo Paese ma allo stes­so tem­po ci lamen­ti­amo ma non ce ne andi­amo. We are ital­ians. 

Diana, psi­colo­ga del lavoro
Cre­do che da parte di noi gio­vani, con­trari­a­mente a quan­to ci viene recrim­i­na­to, ci sia molto entusiasmo…almeno inizial­mente. Quan­do con­clu­di­amo il per­cor­so uni­ver­si­tario abbi­amo voglia di spac­care e di far vedere quan­to valiamo. Poi però (par­lo di espe­rien­ze ripor­tate­mi per­ché al momen­to non mi sto anco­ra impeg­nan­do al mas­si­mo nel­la ricer­ca vis­to che mi sono lau­re­a­ta tre set­ti­mane fa) arrivano le prime batoste. Il lavoro non c’è e anche se tro­vi un qualche impiego, come tiroci­nante e come stag­ista, spes­so non ti viene data la pos­si­bil­ità di crescere. E’ un cir­co­lo che sarà duro da rompere purtrop­po: non ci sono prospet­tive al momen­to, non ci sono posti, non ci sono i sol­di e sen­za i sol­di a lun­go andare le per­sone non han­no voglia di impeg­nar­si. 
 vignetta2Un gio­vane che ten­ta di avviare la sua car­ri­era è dis­pos­to a spac­car­si la schiena a gratis o a pochissi­mi sol­di (fon­di di famiglia per­me­t­ten­do) ma non oltre un sen­sato peri­o­do di tem­po. Pen­sa agli anni che ha pas­sato ad impeg­nar­si nel­lo stu­dio e sen­za essere trop­po “choosy” preferirebbe pros­eguire la stra­da scelta negli anni prece­den­ti. Di questo pas­so cre­do che nes­suno avrà più voglia di stu­di­are. Le uni­ver­sità ormai sono acces­si­bili a tut­ti e si lau­re­ano cani e por­ci. La situ­azione lavoro inoltre non ci aiu­ta, con­sideran­do che il mer­ca­to è sat­uro oltre ogni misura. Sono anda­ta fuori tema, mi spi­ace! Rias­sumen­do, direi che se pen­so al mon­do del lavoro mi immag­i­no un futuro pieno di sac­ri­fi­ci e poche sod­dis­fazioni. Forse per quel­li REALMENTE dotati e per quel­li con le spalle cop­erte dalle rac­co­man­dazioni il dis­cor­so diven­ta più pos­i­ti­vo, ma non so fino a che pun­to soprat­tut­to per i pri­mi. Per il dis­cor­so Piom­bi­no, per quan­to mi riguar­da non cre­do che ci cercherò mai impiego. Purtrop­po offre poco o niente e dopo anni pas­sati fuori non tro­vo nes­suna moti­vazione a tornar­ci (par­lan­do di lavoro, ovvi­a­mente).

Anna, lau­re­an­da in med­i­c­i­na
Dal mio pun­to di vista pen­so che sarà molto prob­a­bile, se voglio lavo­rare in ospedale, che non starò più a Piombino…Per il resto io vedo solo gente che scap­pa da una cit­tad­i­na che offre poco o nul­la (anche se al momen­to pen­so sia com­pli­ca­to trovare lavoro ovunque!). 

Ilar­ia, lau­re­an­da in tec­niche di all­e­va­men­to ani­male
Allo­ra io cre­do che le pos­si­bil­ità siano da una parte molto più ristrette rispet­to a molti anni fa..ci sono troppe rac­co­man­dazioni, trop­pa mas­sone­r­ia! Allo stes­so tem­po però cre­do che (ai piani alti) tipo med­i­c­i­na vet­eri­nar­ia e spe­cial­is­tiche impor­tan­ti, dove il per­cor­so è molto lun­go e labo­rioso, chi davvero si impeg­na poi emerge..almeno così cre­do e mi auguro! Ma solo a questi liv­el­li qui. Pen­so anche ci sia mol­ta meno scelta anche per­ché tut­ti ora vogliono fare lo stes­so lavoro e quin­di c’è mas­si­fi­cazione nel­la scelta, poca pos­si­bil­ità di spaziare negli ambiti quin­di! Una mia ami­ca pen­sa invece che la crisi non ci sia ma che è nel­la nos­tra tes­ta xké il lavoro in realtà te lo inven­ti! 

Francesco, lau­re­an­do in chim­i­ca
Sod­dis­fat­to? Per adesso mi devo finire di lau­reare ma se tut­to va bene dovrei rimanere qui a chim­i­ca per un prog­et­to di ricer­ca… quin­di direi di sì (se tut­to va come deve andare e non ci sono intop­pi). Costret­to? Direi di no. Il lavoro è fon­da­men­tale per avere indipen­den­za etc etc, mica si pos­sono fare i paras­si­ti a vita dei gen­i­tori. Via da Piom­bi­no? Direi di sì… ho trova­to un lavoro qui a Pisa, però non lo vedo come un “o via da Piom­bi­no o niente”… sem­plice­mente ho avu­to un’op­por­tu­nità qui… non con­sidero sfi­ga­to chi invece vuole rimanere. 

Lucia, lau­re­an­da in med­i­c­i­na
Pre­mes­so che non ho mai avu­to espe­rien­ze lavo­ra­tive pos­so dire quel­lo che vor­rei e che in parte mi aspet­to dal lavoro. Se pen­so al mon­do del lavoro pen­so esat­ta­mente al con­trario di come è adesso…il mon­do del lavoro dovrebbe dare sta­bil­ità, dovrebbe essere più traspar­ente (vedi le modal­ità macchi­nose dei con­cor­si pub­bli­ci), dovrebbe dare la pos­si­bil­ità a tut­ti di impara­re un mestiere se c’è la gius­ta voglia e moti­vazione. Se guar­di negli annun­ci lavo­ra­tivi a giro è sem­pre richi­es­ta espe­rien­za, ma se mi affac­cio ora sul mon­do del lavoro e mi man­cano gli anni di espe­rien­za come fac­cio a farmeli se nes­suno ha più voglia né tem­po di inseg­nare il mestiere? A Piom­bi­no, se ci fos­se la pos­si­bil­ità, ci ver­rei a cor­sa a lavo­rare. 

Anna, lau­re­an­da in econo­mia
Riflet­ten­do sul lavoro io nutro poche sper­anze qui in Italia…Cmq di cer­to pun­to a trasferir­mi dopo la lau­rea magistrale…Forse pri­ma andrò a Milano ma nn lo so…di cer­to non cre­do pro­prio di rimanere in zona..non vedo prospet­tive e nn mi va di guadagnare 1000 euro al mese dopo il maz­zo sui lib­ri che mi sono fat­ta. ;)

Costan­za, inseg­nante
Siamo una famiglia di cinque per­sone e per for­tu­na abbi­amo due posti di lavoro a tem­po inde­ter­mi­na­to. Tom­ma­so lavo­ra in un’azien­da abbas­tan­za (e sot­to­li­neo abbas­tan­za con ottimis­mo) sol­i­da , con con­dizioni di lavoro e stipen­dio dig­ni­tosi; io per il momen­to non ho anco­ra rag­giun­to la sta­bil­ità sul­la quale con­ta­vo quan­do ho inizia­to il lun­go per­cor­so da pre­caria del­la scuo­la; il lavoro nell’ Iso­la e’ fati­coso, dato anche che ho tre figli, ma spero che la situ­azione migliori per me nei prossi­mi anni . Pen­so pero’ a tut­ti i validis­si­mi col­leghi che dovran­no affrontare un con­cor­so assur­do sen­za alcu­na sicurez­za per il futuro anche prossi­mo pur dopo aver già affronta­to per­cor­si for­ma­tivi lunghi e dis­pendiosi  nonché una lun­ga gavet­ta di sevizio pre­cario . Si par­la di “gio­vani” quar­an­ten­ni o qua­si! 

Dario, dipen­dente ban­car­io
Il mon­do del lavoro da voi nn lo pos­so com­mentare xké sono ormai 3 anni che lavoro a Firen­ze! E sono anda­to via pri­ma del­la crisi che anco­ra non era così grave come ora. 

Clau­dio, fotografo
Per­sonal­mente riten­go che sia restrit­ti­vo par­lare di un ambito lavo­ra­ti­vo pura­mente locale; vivi­amo nel Paese con la più alta pres­sione fis­cale d’Eu­ropa e ti pos­so assi­cu­rare per espe­rien­za diret­ta che, tolte le regioni “ital­iane” come la Valle d’Aos­ta ed il Trenti­no, la con­dizione dal nord al sud è prati­ca­mente la stes­sa… Non c’è più un cen­tes­i­mo di sol­di da spendere. Ragazza2Mi tro­vo tra quel­li che han­no la “for­tu­na” di avere un pos­to di lavoro, cosa, in questo peri­o­do, tut­t’al­tro che sem­plice comunque. Nel nos­tro ambito siamo sem­pre alla ricer­ca di nuovi sboc­chi e nuove oppor­tu­nità di lavoro, il che ci por­ta a dover girare tut­ta l’I­talia in lun­go ed in largo.….. BELLO.….. ma fati­coso.…. Ma il prob­le­ma non sarebbe quel­lo.… la ques­tione fon­da­men­tale è che ti fai il maz­zo dal lunedì alla domeni­ca per poi vedere i tuoi sforzi in fumo quan­do arri­va la pri­ma rac­co­man­da­ta dal­l’a­gen­zia delle entrate.… o l’I­VA trimes­trale.… o un sac­co di altra  cavolate ital­iane… ed arrivi a fine mese che sai benis­si­mo di dover cer­care di lavo­rare anco­ra di più per cer­care di tirar­ci fuori le gambe.… E’ a dir poco OPPRIMENTE.… So bene di essere anda­to fuori tema, a scuo­la lo face­vo sempre…:/ Sono con­tento di lavo­rare, tan­to più che è sta­ta una mia scelta e pure molto com­bat­tuta; non sop­por­to per nul­la di lavo­rare in Italia, dove i miei sforzi e let­teral­mente il mio sudore van­no a rimpin­guare i con­ti di uno Sta­to cor­rot­to che ingras­sa las­cian­do morir di fame i pro­pri cit­ta­di­ni. Per­sonal­mente spero un giorno di avere il cor­ag­gio e la forza (fisi­ca e morale) di las­cia­re questo Paese di ladri e trasferir­mi in un altro Con­ti­nente; non per cer­care “la bel­la vita”, solo per trovare un lavoro onesto che mi con­sen­ta di avere una vita.…..speriamo di attuare presto il mio “piano B” :)

Vania, lau­re­an­da in scien­ze del­la comu­ni­cazione
Beh allo­ra… a dir la ver­ità le mie aspet­ta­tive era­no molto basse, nel sen­so che pen­sa­vo, in qual­ità di tiroci­nante, di svol­gere le man­sioni più sem­pli­ci del mon­do e non impara­re niente. In realtà ho impara­to un sac­co di cose utili! Mi trat­tano come se fos­si una col­le­ga e cer­cano comunque di inseg­n­ar­mi tante cose. Quin­di nel com­p­lesso, per ora, è un’es­pe­rien­za più che pos­i­ti­va, la rifarei sicu­ra­mente! Di andare fuori Piom­bi­no non mi è mai pas­sato neanche per la tes­ta :D 

Francesca, lau­re­an­da in infor­mat­i­ca
Da qua­si lau­re­a­ta in infor­mat­i­ca, non pos­so dire che la Val di Cor­nia offra molti sboc­chi pro­fes­sion­ali nel mio cam­po. Subito dopo la lau­rea cercherò sicu­ra­mente lavoro in zona, in modo da pot­er fare la pen­dolare man­te­nen­do una base a Piom­bi­no (sarebbe aus­pi­ca­bile per me vis­to che non la vivo asso­lu­ta­mente come un ambi­ente da cui scap­pare), ma ogni giorno che pas­sa sono sem­pre più con­vin­ta che sarò costret­ta a sta­bilir­mi a Pisa per poter­mi dedi­care ad un lavoro sod­dis­facente, che richie­da le conoscen­ze che ho acquisi­to in questi lunghi anni di uni­ver­sità. 

Luca, operaio in un par­co di diver­ti­men­ti
Mi ci vien da rid­ere… è tut­to del­i­ca­to e com­p­lesso… trovare lavoro pri­ma era già dif­fi­cile… adesso non assumono qua­si più… qua nel­la zona cre­do sia sta­to qua­si total­mente dis­trut­to l’ar­ti­giana­to che tan­to di questi tem­pi ci appigliamo a credere sia la nos­tra salvez­za… per trovare lavoro forse dovrem­mo andare a ripren­der­lo dove sono andati a trovar­lo gli immi­grati ital­iani… mura­tori pesca­tori ed agri­coltori. Sod­dis­fat­to del­la situ­azione attuale? Per niente. L’in­ef­fi­cien­za, lo spre­co e la cor­ruzione c’ han por­tati dove siamo e anche se non siamo costret­ti, dovrem­mo sen­tir­ci obbli­gati a risoll­e­var­ci, per amor pro­prio ed orgoglio, cer­can­do nuove vie del tut­to indipen­den­ti dal­l’in­dot­to odier­no. Io per­sonal­mente vor­rei cer­care di rimanere nel­la mia cit­tà… il poten­ziale c’è, bisogna forse saper cogliere la situ­azione. Andarsene è un non affrontare il prob­le­ma, è un rin­un­cia­re, è la scelta più codar­da. Rimanere e cer­care di crescere, miglio­rare e fare del­la cit­tà un luo­go indipen­dente dal­la siderur­gia è invece la scelta cor­ag­giosa che ogni ragaz­zo dovrebbe avere la pos­si­bil­ità di affrontare. 

Diego, dot­tore in scien­ze moto­rie
Se pen­so al lavoro, la pri­ma cosa che mi viene in mente è che è una fonte di sos­ten­ta­men­to. In virtù di questo mi sen­to for­tu­na­to rispet­to a molte altre per­sone che per l’e­si­gen­za di portare a casa uno stipen­dio fan­no un lavoro che odi­ano. Il mio lavoro me lo sono scel­to, è ciò che mi piace fare e mi grat­i­fi­ca ricom­pen­san­do­mi di tut­ti gli sforzi. ragazza 3Ter­mi­nati gli stu­di mi è sta­ta data subito ques­ta pos­si­bil­ità che prob­a­bil­mente è quel­la più affasci­nante per pros­eguire, nel mon­do del lavoro, il per­cor­so uni­ver­si­tario che ho intrapre­so. Lavo­rare a con­tat­to con per­sone di ogni età mi per­me­tte di met­ter­mi alla pro­va costan­te­mente sot­to l’aspet­to relazionale e di con­frontar­mi con varie realtà. L’aspet­to che mi dà mag­giore sod­dis­fazione è il fare del bene per la loro salute psi­cofisi­ca. Il con­testo in cui mi ritro­vo è poi ristret­to, sono pochi i col­leghi e il cli­ma è vera­mente amichev­ole, il che rende più facile e piacev­ole la rou­tine lavo­ra­ti­va e più sop­porta­bili i prob­le­mi che esistono in ogni genere di lavoro. Per tut­to questo mi sen­to for­tu­na­to quin­di il mio pen­siero riguar­do il lavoro si può dire pos­i­ti­vo.

Francesca, lau­re­a­ta in lingue
Allo­ra… Io non sono granché sod­dis­fat­ta del­la mia situ­azione, per­ché fac­cio un lavoro che, pur pia­cen­do­mi, non è quel­lo che vor­rei fare “nel­la vita”; è un lavoro sot­top­a­ga­to che non mi per­me­tte di essere indipen­dente al 100% per questi motivi:  1. non guadag­no abbas­tan­za per pot­er pren­dere una casa in affit­to,  2. non ho un con­trat­to che mi con­sen­ta di pot­er chiedere un mutuo. Ave­vo prova­to ad andare via da Piom­bi­no, ma mi è toc­ca­to fare dietrofront per­ché ave­vo gli stes­si prob­le­mi: un red­di­to trop­po bas­so che non mi con­sen­ti­va di sbar­care il lunario e nes­suna prospet­ti­va di car­ri­era nel­l’azien­da dove lavo­ra­vo, alla quale, dopo aver espos­to i miei prob­le­mi dopo 3 ANNI, DICO 3 ANNI che ero lì, mi han­no det­to che per venir­mi incon­tro pote­vano aggiun­gere 40 euro nel­la mia bus­ta paga (roba da chio­di!) ed even­tual­mente si pote­va par­lare di con­trat­to a tem­po deter­mi­na­to da lì a nove mesi (e nel frat­tem­po pote­vo vivere sot­to un ponte).  

Veron­i­ca, lau­re­a­ta in lingue e let­ter­a­ture straniere
Asso­lu­ta­mente non sod­dis­fat­ta con­sid­er­a­ta la crisi che colpisce ad ampio spet­tro e non solo i gio­vani. Attual­mente le pos­si­bil­ità mi sem­bra­no ridur­si a qualche lavoret­to sta­gionale, quin­di cre­do che per tut­ti sarebbe vera­mente meglio uscire dal­l’I­talia, per­ché in questo paese è evi­dente che pos­si­bil­ità lavo­ra­tive non ce ne siano, pro­prio per tut­ti. Almeno, ques­ta è la mia umilis­si­ma opin­ione.

Beat­rice, lau­re­an­da in ingeg­ne­r­ia
Beh, quan­do pen­so al lavoro pen­so a qual­cosa che dovrebbe essere un piacere, non un obbli­go per soprav­vi­vere innanz­i­tut­to! Sod­dis­fat­ti o non sod­dis­fat­ti, non pos­so dir­lo, per­ché anco­ra non mi ci sono nep­pure avvi­c­i­na­ta, di sicuro però tra le sper­anze future c’è quel­la di andare fuori dal­l’I­talia per vedere altri modi di lavo­rare e di orga­niz­zare il lavoro, in quan­to riten­go che Piom­bi­no (come purtrop­po la mag­gior parte del­l’I­talia) sia un mon­do piut­tosto chiu­so alle inno­vazioni. Si cer­ca sem­pre di fare il min­i­mo con il mas­si­mo guadag­no e questo purtrop­po non è il modo in cui una soci­età può crescere, svilup­pare e , per­ché no, arric­chir­si!

Gia­da, lau­re­an­da in giurispru­den­za
In questo momen­to trovare lavoro in zona è pura­mente utopi­co. La crisi del­l’in­dus­tria si riper­cuote su tut­ta l’e­cono­mia cit­tad­i­na. Aziende e attiv­ità com­mer­ciali riducono per­son­ale e cer­cano sogget­ti o molto spe­cial­iz­za­ti o con com­pe­ten­ze diversificate.Per questo ho sem­pre con­cen­tra­to le mie energie sul­lo stu­dio, non solo quel­lo uni­ver­si­tario: dopo la lau­rea ho inten­zione di spe­cial­iz­zar­mi alla scuo­la notar­ile. Non so anco­ra dove, prob­a­bil­mente Roma o Firen­ze. Per il dopo, anche se mi farebbe piacere rimanere in zona per via degli affet­ti e del­la mia sto­ria per­son­ale, mi ren­do con­to che altrove ho più pos­si­bil­ità di fare car­ri­era ad esem­pio nelle gran­di cit­tà. Quin­di preferirei spostar­mi, pun­to essen­zial­mente a trasferir­mi in una di esse.

(foto di Pino Bertel­li)
(vignetta di Gabriele Bezzi­ni)

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