Un protocollo per il turismo geominerario

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CAMPIGLIA 6 dicem­bre 2015 — In occa­sione del­la Fes­ta di San­ta Bar­bara, saba­to 5 dicem­bre al Palaz­zo Pre­to­rio di Campiglia Marit­ti­ma è sta­to fir­ma­to il Pro­to­col­lo d’intesa tra i parchi geominerari con l’obiettivo di creare una vas­ta rete che con­sen­ta una prog­et­tual­ità comune nel­la pro­mozione dei parchi.
L’accordo è sta­to sot­to­scrit­to da Luca Sbril­li, pres­i­dente Parchi Val di Cor­nia SpA, Luca Agresti, pres­i­dente Par­co Nazionale delle Colline Met­al­lif­ere, Giampiero Sam­muri, pres­i­dente Par­co Nazionale Arcipela­go Toscano, Ilio Pisani, Pres­i­dente Par­co minerario dell’Elba e dai rap­p­re­sen­tan­ti dei comu­ni, Rossana Sof­frit­ti sin­da­ca di Campiglia Marit­ti­ma, Pao­la Pel­le­gri­ni asses­so­ra alla cul­tura di Piom­bi­no, Gio­van­ni Muti vicesin­da­co di Rio Mari­na. E’ inter­venu­to il con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi, pres­i­dente del­la II com­mis­sione, men­tre la sot­toseg­re­taria all’ambiente on. Sil­via Velo è sta­ta invece impeg­na­ta a Livorno in rap­p­re­sen­tan­za del min­istro dell’ambiente per occu­par­si del­la crit­i­ca situ­azione sul fronte del­la ges­tione dei rifiu­ti del­la cit­tà labron­i­ca, ha però invi­a­to il suo salu­to di buon lavoro attra­ver­so il pres­i­dente Sbril­li ricon­fer­man­do la disponi­bil­ità e l’attenzione ver­so il tema dei parchi e la loro mes­sa in rete.
La fir­ma è sta­ta pre­ce­du­ta da una con­feren­za aper­ta da Luca Sbril­li, il quale ha sot­to­lin­eato: “Questo ampio ter­ri­to­rio coin­volto nel pro­to­col­lo deve essere vis­to come un unicum per val­oriz­zare meglio il suo grande pat­ri­mo­nio; la fir­ma è un pri­mo pas­so, un pun­to di parten­za e occorre lavo­rare insieme fin da ora. Tut­ti i sogget­ti pre­sen­ti han­no real­iz­za­to stru­men­ti per la tutela, ma oggi si deve aprire una fase nuo­va con cui si fac­ciano conoscere meglio queste nos­tre ric­chezze da dec­linare sia dal pun­to vista cul­tur­ale sia tur­is­ti­co” Sbril­li ha poi par­la­to del­la pos­si­bil­ità di legare in tal modo il tur­is­mo anche a un set­tore diver­so da quel­lo bal­n­eare per allun­gare la sta­gione nell’arco dell’anno e ha sug­ger­i­to di “dec­linare gli antichi giaci­men­ti minerari in giaci­men­ti cul­tur­ali”. Ha infine osser­va­to: “Alla fine del mio manda­to sono felice di essere sta­to un po’ il motore di questo pro­to­col­lo sul quale cre­do si pos­sano riporre ottime aspet­ta­tive. Tene­vo molto che la fir­ma si apponesse a Campiglia ed essendo qui, pro­prio nei giorni in cui si fes­teggia San­ta Bar­bara, patrona dei mina­tori, aggiunge un val­ore sim­bol­i­co”. Il manda­to di Sbril­li come pres­i­dente del­la soci­età dei parchi del­la Val d Cor­nia è infat­ti alla sua sca­den­za nat­u­rale e, per tut­ti i pre­sen­ti, è sta­ta l’occasione per ringraziar­lo e riconoscerne il val­ore dell’attività svol­ta. In par­ti­co­lare Gian­ni Ansel­mi e Rossana Sof­frit­ti han­no evi­den­zi­a­to che la scelta di nom­inare un geol­o­go alla pres­i­den­za, in un con­testo ter­ri­to­ri­ale come quel­lo in cui si trovano i parchi del­la Val di Cor­nia, ha avu­to come effet­to anche l’importante risul­ta­to del pro­to­col­lo per il quale Sbril­li si è in pri­ma per­sona impeg­na­to, cre­den­do­ci fino in fon­do.
DSC_0096Rossana Sof­frit­ti :”In questo peri­o­do sti­amo por­tan­do avan­ti impor­tan­ti prog­et­ti uni­tari che riguardano vari filoni: san­ità, tur­is­mo, piani­fi­cazione strate­gi­ca. Oggi stare insieme, anche se i parchi pro­tag­o­nisti del­la fir­ma del pro­to­col­lo han­no pecu­liar­ità diverse, sig­nifi­ca essere pron­ti per affrontare il futuro assi­cu­ran­do­ci mag­giori oppor­tu­nità. D’al­tra parte l’es­pe­rien­za del­la Parchi Del­la Val di Cor­nia nasce dal­l’in­tu­izione che pre­sen­tar­si in modo comune sig­nifi­ca­va attin­gere a finanzi­a­men­ti pub­bli­ci statali ed europei, unen­do le ric­chezze di un ter­ri­to­rio sot­to un’u­ni­ca iden­tità riconosci­bile. Oggi dob­bi­amo affrontare ulte­ri­ori sfide e rior­ga­niz­zare il nos­tro mod­el­lo di ges­tione dei beni cul­tur­ali allargan­do l’am­bito di rifer­i­men­to. Facen­do rete fra le realtà impor­tan­ti che già esistono sig­nifi­ca dare val­ore espo­nen­ziale al pat­ri­mo­nio comune. I comu­ni dovran­no scegliere se e come assumere la ges­tione del­la fun­zione tur­is­ti­ca. È una sfi­da che non pos­si­amo las­cia­re ad altri, con­sid­er­a­to che pic­cole aree non potran­no far­lo in modo effi­cace. Dob­bi­amo sfi­dare uni­ti i cam­bi­a­men­ti e allo­ra ques­ta nos­tra parte di Toscana saprà stare al pas­so con l’al­tra Toscana, più conosci­u­ta, più svilup­pa­ta, delle gran­di cit­tà d’arte. Quan­do allo stes­so tavo­lo si pre­sen­tano la bellez­za delle colline met­al­lif­ere, il fas­ci­no del­l’iso­la d’El­ba, il pat­ri­mo­nio del­la Val di Cor­nia, mos­tri­amo di saper cogliere la nec­es­saria ambizione di svilup­pare la Cos­ta Toscana con­div­i­den­do questo obi­et­ti­vo con la nos­tra Regione”.
Pao­la Pel­le­gri­ni : “Desidero ricor­dare che siamo in pre­sen­za di un even­to stori­co per­ché questo pro­to­col­lo è la pri­ma mes­sa in rete di un ter­ri­to­rio che infrange i con­fi­ni provin­ciali, e ricon­nette la nos­tra con­tem­po­raneità alla sto­ria più anti­ca che ha for­ma­to l’antropolo­gia di ques­ta zona, una grande tavoloz­za a cielo aper­to. Non Pos­si­amo riman­dare più a lun­go di fare sis­tema, per motivi eco­nomi­ci, ma anche per motivi di iden­tità che con la deca­den­za del­l’in­dus­tria ha bisog­no di essere ricon­quis­ta­ta. La crisi siderur­gi­ca ha causato la perdi­ta sec­ca di pun­ti di rifer­i­men­to cul­tur­ali e di iden­tità, non abbi­amo solo il tema del­la rior­ga­niz­zazione man­i­fat­turi­era, ma abbi­amo bisog­no di un ripen­sa­men­to come soci­età e sen­za dub­bio il per­cor­so di un pro­to­col­lo come questo ci proi­et­ta nel­la giun­ta direzione. Oggi sti­amo cer­can­do di met­tere in cam­po un prog­et­to cul­tur­ale del­la memo­ria siderur­gi­ca, un prog­et­to di ricostruzione in ren­der­ing laser del nos­tro ulti­mo alto­forno, pri­ma che sia sman­tel­la­to, nel quale chiedi­amo anche alla Parchi e ai sogget­ti pre­sen­ti oggi di essere nos­tri part­ner”.
Gio­van­ni Muti. “Con­di­vi­do quel­lo che è sta­to det­to da chi mi ha pre­ce­du­to. Voglio ricor­dare che ci sono volu­ti almeno 15 anni ad arrivare a oggi. Da 2 anni e mez­zo sono ammin­is­tra­tore, ma da 12 lavoro per il Par­co minerario e vivo le dinamiche che fino ad oggi han­no imped­i­to degli inter­ven­ti di val­oriz­zazione. Nel ter­ri­to­rio del par­co sono state inserite aree dev­as­tate e inquinate; oggi il demanio le resti­tu­isce ai Comu­ni, ma con i vin­coli del par­co nazionale dell’Arcipelago non si pos­sono toc­care, men­tre invece per val­oriz­zarle dob­bi­amo andare ver­so una bonifi­ca. Questo pro­to­col­lo odier­no non deve rimanere solo car­ta, dob­bi­amo pro­muo­vere cap­il­lar­mente questo ter­ri­to­rio e dob­bi­amo sen­tir­ci una impor­tante risor­sa per la regione Toscana”.
DSC_0071Luca Agresti: “Siamo rius­ci­ti ad entrare nelle rete UNESCO. Oggi siamo pro­tag­o­nisti in quel­l’am­bito e vogliamo portare questo nos­tro val­ore nel nuo­vo con­testo che si crea con la fir­ma del doc­u­men­to. Abbi­amo lavo­ra­to a per­cor­si impor­tan­ti come la sfi­da di met­tere in relazione il pub­bli­co con il pri­va­to. Questo pro­to­col­lo avrà una prospet­ti­va reale se com­in­ci­amo subito a lavo­rare insieme”.
Ilio Pisani ha sot­to­lin­eato in par­ti­co­lare che con la pecu­liar­ità dell’Isola d’Elba è quel­la di un’economia basa­ta preva­len­te­mente sul tur­is­mo bal­n­eare e che per­tan­to lavo­rare nel­la direzione di ampli­are le attrat­tive tur­is­tiche e fare rete con altri ter­ri­tori è fon­da­men­tale. Anche l’isola d’Elba ha ric­chezze che van­no oltre il suo stu­pen­do mare, per­tan­to la loro val­oriz­zazione è sicu­ra­mente una stra­da da per­cor­rere e un pat­ri­mo­nio, insieme al mare, da portare all’interno del­la rete dei parchi geominerari.
Giampiero Sam­muri ha ril­e­va­to che “Il pro­to­col­lo di oggi è l’im­mag­ine di un pen­siero, quel­lo, per fare una citazione, che l’I­talia deve fare l’I­talia, cioè deve lavo­rare di più sull’arte, sul­la cul­tura, sul tur­is­mo. Siamo i pri­mi nel mon­do per pat­ri­mo­nio stori­co artis­ti­co e tra i pri­mi pae­si europei per bio­di­ver­sità. In base a queste carat­ter­is­tiche cre­do che si deb­ba anche inter­pretare la polit­i­ca dei tagli che, in Italia, non può essere come è sta­ta a lun­go quel­la dei tagli lin­eari. Allo stes­so modo è nec­es­sario riconoscere le diver­sità e le pecu­liar­ità tra i vari parchi e per ognuno appli­care norme adeguate, ciò che come Fed­er­parchi abbi­amo cer­ca­to di riconoscere”.
Gian­ni Ansel­mi ha con­clu­so gli inter­ven­ti sot­to­lin­e­an­do tra l’altro l’importanza del pro­to­col­lo nel vol­er con­di­videre risorse, iden­tità, vocazioni, ha nota­to che “ il reper­to­rio provin­ciale si archivia nel nuo­vo lin­guag­gio politi­co e ammin­is­tra­ti­vo per lib­er­are energie sui ter­ri­tori al di là dei con­fi­ni” ha affer­ma­to poi che la Val di Cor­nia “mette in rete il pat­ri­mo­nio dell’esperienza del­la Parchi che è una delle ered­ità migliori che la nos­tra gen­er­azione di ammin­is­tra­tori abbia rice­vu­to”. “Sull’Isola d’Elba col­go delle aspi­razioni nuove – ha det­to Ansel­mi — e un retag­gio del­l’essere sep­a­rati che oggi si vuole com­ple­ta­mente super­are”. Ha fat­to poi rifer­i­men­to al ritrova­men­to di acque ter­mali con­tigue al ter­ri­to­rio ex minerario per le quali si dovrà stu­di­are una prog­et­tual­ità per nuove prospet­tive.
Ha par­la­to poi di sal­va­guardare “quel mira­coloso intrec­cio tra lavoro e ter­ri­to­rio che fa di noi ciò che siamo” e ha aus­pi­ca­to che siano con­cen­trate risorse su prog­et­ti d’eccellenza per pre­sentare un prog­et­to trans­frontal­iero di qual­ità. Nell’ambito del­la rifor­ma di legge sul tur­is­mo Ansel­mi ha affer­ma­to infine che le zone dis­tret­to del­la san­ità sono anche quelle del tur­is­mo nel­la sua nuo­va visione: “È nec­es­sario far sì che Comu­ni e ter­ri­tori siano parte di un prog­et­to che si riferisca al brand Toscana aven­do però il riconosci­men­to delle loro varie pecu­liar­ità ”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA

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