Una manifestazione di popolo. Il Comune capisca

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Francesco Ferrari

PIOMBINO 22 set­tem­bre 2018 — La man­i­fes­tazione di sta­mani non è sta­ta un ATTO DI FORZA POLITICA; c’er­a­no cit­ta­di­ni di destra, di sin­is­tra, apoliti­ci, cit­ta­di­ni che quat­tro anni fa votarono l’at­tuale ammin­is­trazione ma che oggi cre­dono che la scelta che quest’ul­ti­ma sta per fare sia sbagli­atis­si­ma.
C’er­a­no anziani che si pre­oc­cu­pano di come lascer­an­no la pro­pria ter­ra alle future gen­er­azioni e molti gio­vani o gio­vanis­si­mi (persi­no ragazze o ragazzi che non avran­no dirit­to di voto nep­pure tra 8 mesi) che han­no sen­ti­to grande il bisog­no di ribel­lar­si al prog­et­to nefas­to di RIMa­te­ria per­ché ne va del loro futuro.
I com­po­nen­ti del Comi­ta­to, ai quali dob­bi­amo dare atto di essere rius­ci­ti ad orga­niz­zare tut­to questo, han­no saputo man­tenere una pro­pria autono­mia dai par­ti­ti: alla man­i­fes­tazione non c’er­a­no bandiere o stem­mi e nes­suno ha volu­to acquisire con­sen­so elet­torale ma solo dare un con­trib­u­to ad una causa comune.
Anche in Con­siglio comu­nale la battaglia pro-ref­er­en­dum era sta­ta com­pat­ta tra tutte le forze di oppo­sizione, le quali ave­vano accan­to­na­to pro­tag­o­nis­mi facen­do anzi prevalere il sen­so di respon­s­abil­ità e di apparte­nen­za ad una comu­nità.
La man­i­fes­tazione ha rap­p­re­sen­ta­to l’inizio di una BATTAGLIA DI DEMOCRAZIA, per­ché rite­ni­amo che per un prog­et­to così impor­tante i cit­ta­di­ni deb­bano esprimer­si.
Non bas­ta dire che chi gov­er­na ha il potere di fare ciò che vuole per il prin­ci­pio del­la rap­p­re­sen­tan­za (lo han­no det­to e persi­no scrit­to!); esiste anche nel­lo Statu­to comu­nale di Piom­bi­no l’is­ti­tu­to del ref­er­en­dum con­sul­ti­vo, seg­no che se i cit­ta­di­ni lo chiedono, han­no il dirit­to di esprimer­si (altri­men­ti siano più coer­en­ti e can­celli­no il ref­er­en­dum dal­lo statu­to).
È inizia­ta una BATTAGLIA DI CIVILTÀ:

  • vogliamo che Rima­te­ria fac­cia ciò per cui è nata, cioè  rice­vere e trattare i rifiu­ti che Jin­dal dovesse mai pro­durre (e ce lo auguri­amo!) e soprat­tut­to far­si cari­co di quei rifiu­ti pre­sen­ti nel Sin, diven­tan­do così lo stru­men­to indis­pens­abile per dare avvio alle BONIFICHE, per­ché una soci­età è civile se si pre­oc­cu­pa dei dan­ni ambi­en­tali e li elim­i­na.

È inizia­ta una BATTAGLIA DI LUNGIMIRANZA:

  • è nata final­mente la con­sapev­olez­za che Piom­bi­no pos­sa e deb­ba essere più del­la cit­tà dei fumi, del­lo spolveri­no e del­l’ac­ciaio, ma che anzi accan­to ad un’in­dus­tria, a cui dovran­no essere ridot­ti gli spazi e prete­so final­mente il rispet­to del­l’am­bi­ente, c’è un ter­ri­to­rio da val­oriz­zare ed una comu­nità a cui ridare una sper­an­za, una sper­an­za che morirebbe con l’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca e la pri­va­tiz­zazione.

Ampli­a­men­to e pri­va­tiz­zazione sono le due fac­ce di una stes­sa medaglia. Il giorno in cui i pri­vati dovessero detenere più del 50% delle azioni di RIMa­te­ria penser­an­no al prof­it­to ed accoglier­an­no rifiu­ti da ogni dove ed avran­no a dis­po­sizione spazi enor­mi per far­lo.
Ed allo­ra l’in­ter­esse pub­bli­co lascerà il pas­so al busi­ness di un pri­va­to; ecco per­ché abbi­amo il dirit­to (ed il dovere) di oppor­ci.

*Francesco Fer­rari è Pres­i­dente del Grup­po con­sil­iare Fer­rari Sin­da­co — Forza Italia e Por­tav­oce Fratel­li d’I­talia

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