Una strada dedicata all’ex sindaco Luciano Villani

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PIOMBINO 26 mar­zo 2014 — Una gior­na­ta e una stra­da per ricor­dare una grande figu­ra, che ha seg­na­to la sto­ria di Piom­bi­no nell’immediato dopoguer­ra.
Saba­to prossi­mo 29 mar­zo alle 11,30 il Comune inti­tol­erà una stra­da a Luciano Vil­lani, elet­to l’8 aprile 1946 dal con­siglio comu­nale a segui­to delle prime con­sul­tazioni demo­c­ra­tiche dell’Italia lib­er­a­ta. La via del cen­tro stori­co che sarà inti­to­la­ta all’ex sin­da­co è il trat­to che mette in comu­ni­cazione piaz­za Man­zoni con via Leonar­do da Vin­ci. Il ritro­vo è infat­ti pre­vis­to in piaz­za Man­zoni.
Un omag­gio a un sin­da­co antifascista, costret­to a cam­biare il suo nome di bat­tes­i­mo, Comu­nar­do, al momen­to del suo arresto da parte dei fascisti nel 1923 nel­la sua casa al Cotone. Vil­lani fu pri­ma nom­i­na­to con decre­to prefet­tizio e poi elet­to nel 1946 con le prime elezioni rein­trodotte dopo la Lib­er­azione. Rimase sin­da­co per sei anni, fino al 17 mar­zo 1951, tra i più dif­fi­cili del dopoguer­ra per le dure lotte politiche e gli scon­tri sociali legati al prob­le­ma del­la ricostruzione del­la cit­tà e delle sue indus­trie.
La figu­ra di Vil­lani è lega­ta a un episo­dio di ril­e­van­za nazionale piut­tosto sig­ni­fica­ti­vo. Nel 1951 fu rimes­so in mar­cia l’altoforno dopo la dis­truzione del­la guer­ra. Una grande occa­sione per la quale arrivò in cit­tà il min­istro dell’industria Giuseppe Tog­ni. Le maes­tranze, coer­en­ti con la loro for­ma di oppo­sizione a scelte politiche che non garan­ti­vano il futuro del­la fab­bri­ca e per protes­ta con­tro la polit­i­ca del riar­mo, dis­er­tarono la cer­i­mo­nia all’interno del­lo sta­bil­i­men­to. In quell’occasione il sin­da­co Vil­lani, oltre al nor­male salu­to, riv­olse un salu­to anche alle maes­tranze sot­to­lin­e­an­do il loro impeg­no e la loro vocazione paci­fi­ca. A segui­to di questo, Vil­lani fu des­ti­tu­ito dal­la car­i­ca di sin­da­co nel giro di un giorno con l’accusa di “faziosità” tramite un ordine telegrafi­co del min­istro degli Interni Scel­ba. Il provved­i­men­to ebbe un’eco nazionale, e fu segui­to da scioperi e man­i­fes­tazioni con inter­rogazioni par­la­men­tari e un appel­lo al capo del­lo Sta­to, che rimase però inascolta­to.

Comune di Piom­bi­no

 

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