Un’area piena di rifiuti ma non un euro per toglierli

· Inserito in Spazio aperto
Adriano Bruschi

PIOMBINO 5 mar­zo 2016 — Si sta dis­cu­ten­do del­l’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca Asiu di Piom­bi­no che dovrà accogliere i rifiu­ti spe­ciali (indus­tri­ali e non) pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio e di un più vas­to prog­et­to di cui è incar­i­ca­ta la soci­età “Rima­te­ria”.
Par­lan­do di dis­cariche il tema prin­ci­pale, la pri­or­ità asso­lu­ta, è l’enorme dis­car­i­ca abu­si­va, pre­sente den­tro i con­fi­ni del­lo sta­bil­i­men­to, che gen­era inquina­men­to a non finire, cresci­u­ta sot­to gli occhi chiusi delle isti­tuzioni pub­bliche e del­la mag­i­s­tratu­ra. Una enorme dis­te­sa di cumuli di rifiu­ti, altri sot­to il piano di cam­pagna, anche peri­colosi, per decine di mil­ioni di ton­nel­late. Ad ogni ali­to di ven­to si gen­era pol­vere peri­colosa, soprat­tut­to per chi abi­ta nelle vic­i­nanze (gli abi­tan­ti di Col­ma­ta) e con­tin­u­a­mente si river­sa, ver­so i fos­si adi­a­cen­ti, un’ac­qua tossi­ca e puz­zo­lente con incred­i­bili quan­tità di met­al­li pesan­ti e idro­car­buri, tra cui i peri­colo­sis­si­mi Naf­ta­l­ene e Ben­zo-a-Pirene.
È chiaro che l’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca Asiu deb­ba servire, assieme a tut­to il prog­et­to “Rima­te­ria” a smaltire, trattare e rici­clare i mate­ri­ali pre­sen­ti o generati dalle attiv­ità locali, risanare il ter­ri­to­rio e far final­mente par­tire l’at­tiv­ità eco­nom­i­ca vir­tu­osa di rici­clo dei mate­ri­ali che potrebbe lim­itare anche lo scem­pio delle cave di Campiglia.
Innanz­i­tut­to è strate­gi­co che par­tano le boni­fiche! Chiedi­amo alle isti­tuzioni garanzie dei tem­pi e degli impeg­ni finanziari per tut­to il ter­ri­to­rio da bonifi­care, com­pre­so le aree su cui si potreb­bero antic­i­pare le boni­fiche, sen­za aspettare la con­clu­sione del­l’iter prog­et­tuale e l’at­tuazione del­la mes­sa in sicurez­za del­l’area SIN. Occorre che la disponi­bil­ità di volu­mi del­la dis­car­i­ca cor­rispon­da alla neces­sità di smal­ti­men­to dei rifiu­ti. Per questo i rap­p­re­sen­tan­ti delle isti­tuzioni illus­tri­no e garan­tis­cano quali sono i canali finanziari, in tem­pi rapi­di, anche per le aree, da bonifi­care, con­tigue alla dis­car­i­ca, in ges­tione a Rima­te­ria (LI53).
Se non si lib­era quest’area LI53 al più presto e invece si riem­pi­ono i volu­mi del pre­sente prog­et­to con rifiu­ti non prove­ni­en­ti dal­l’area LI53, poi non potran­no esser­ci nuove aree per accogliere rifiu­ti prove­ni­en­ti dal­la gran parte delle boni­fiche da com­pletare. Oppure peg­gio, se i tem­pi delle boni­fiche non cor­rispon­dono con i tem­pi del com­ple­ta­men­to del­la dis­car­i­ca, Rima­te­ria sarebbe costret­ta a pren­dere rifiu­ti da fuori. In ogni caso Piom­bi­no farebbe la fine di Bag­no­li o peg­gio.
Su questo aspet­to le ammin­is­trazioni devono chiarire da dove devono venire i finanzi­a­men­ti per fare questo pez­zo di bonifi­ca, dato che non è affat­to cer­to che si pos­sano uti­liz­zare parte dei 50 mil­ioni stanziati. Oppure devono assi­cu­rare di scor­po­rarne la parte nec­es­saria.
Inoltre, avanzi­amo dub­bi sulle quan­tità di amianto com­pat­to pre­sen­ti den­tro le fab­briche e nel nos­tro ter­ri­to­rio che gius­ti­fichi­no la neces­sità di questi volu­mi del mod­u­lo appos­i­to, nel prog­et­to.
Occorre chiarire che occorre un impeg­no politi­co a non pren­dere da “fuori” qual­si­asi rifi­u­to, … inclu­so da even­tu­ali navi demo­lite, al por­to, vis­to l’enorme mole pre­sente a Piom­bi­no Gli spazi di una dis­car­i­ca sono preziosi, per cui le stime del­la pre­sen­za deve cor­rispon­dere agli spazi ded­i­cati, con la con­sapev­olez­za che per altre tipolo­gie di spe­ciali e spe­ciali peri­colosi da sta­bi­liz­zare occor­reran­no ben altri volu­mi di dis­car­i­ca.
Avanzi­amo dub­bi anche per l’aspet­to ambi­en­tale a causa del­la prossim­ità di abitazioni a poche centi­na­ia di metri e per l’assen­za nel prog­et­to di attrez­za­ture di corre­do alla dis­car­i­ca come locali muni­ti di idonei sis­te­mi di aspirazione/filtrazione per stoccag­gio provvi­so­rio o di emer­gen­za.

*Adri­ano Bruschi è Pres­i­dente di Legam­bi­ente Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

Una risposta a “Un’area piena di rifiuti ma non un euro per toglierli”

  1. Renzo Carletti says:

    Sono con­vin­to che Piom­bi­no e la Val di Cor­nia non devono diventare un cen­tro di rac­col­ta di rifiu­ti di amianto! La dis­car­i­ca di amianto è trop­po vic­i­na alla frazione di Col­ma­ta, Fiorenti­na e a Piom­bi­no; solo in Italia sono pos­si­bili tali scelte!
    In Ger­ma­nia l’amianto lo met­tono nelle miniere di sale, in Fran­cia viene iner­tiz­za­to e trasfor­ma­to in vetro! La Fran­cia e la Ger­ma­nia affrontano vera­mente il prob­le­ma amianto, in Italia lo togliamo dal­l’am­bi­ente per met­ter­lo in dis­cariche non adat­te dove con­tin­uerà a creare gravi prob­le­mi.
    Ogni mese in Toscana muoiono 50 per­sone a causa del­l’amianto.

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