Unicoop Tirreno: comportamento antisindacale

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 30 aprile 2019 —  Uni­coop Tir­reno è sta­ta con­dan­na­ta dal Tri­bunale di Livorno per com­por­ta­men­to anti­sin­da­cale: la sen­ten­za del giu­dice Fed­er­i­ca Man­frè fir­ma­ta lo scor­so 29 aprile ha infat­ti cer­ti­fi­ca­to che in occa­sione del­lo sciopero del­lo scor­so set­tem­bre l’azien­da sos­ti­tuì ille­git­ti­ma­mente il per­son­ale sci­op­er­ante del Cen­tro com­mer­ciale Par­co Lev­ante con dipen­den­ti di liv­el­lo supe­ri­ore. Si trat­ta di un risul­ta­to impor­tante per tut­ti i lavo­ra­tori, a dife­sa del dirit­to di sciopero. Per la nos­tra cat­e­go­ria sin­da­cale è una vit­to­ria: è sta­ta infat­ti uni­ca­mente la Fil­cams-Cgil provin­cia di Livorno a pro­muo­vere la causa con­tro l’azien­da.
Lo sciopero per l’in­tera gior­na­ta del­lo scor­so 26 set­tem­bre era sta­to indet­to a liv­el­lo nazionale da Fil­cams-Cgil, Fisas­cat-Cisl e Uil­tucs per tut­ti i lavo­ra­tori del grup­po Uni­coop Tir­reno: nel miri­no il piano indus­tri­ale del­la coop­er­a­ti­va che si pone­va quale prin­ci­pale obi­et­ti­vo — recita­va il volan­ti­no — quel­lo di “ridurre il salario, peg­gio­rare le con­dizioni di lavoro e abban­donare parte dei lavo­ra­tori”.
In occa­sione del­lo sciopero i dipen­den­ti Uni­coop Tir­reno del­la provin­cia livor­nese ave­vano allesti­to un pre­sidio di protes­ta davan­ti al pun­to ven­di­ta del Cen­tro com­mer­ciale Par­co Lev­ante. Anche in quel­l’oc­ca­sione, come già suc­ces­so in pas­sato, l’azien­da ave­va però deciso di sos­ti­tuire i lavo­ra­tori in sciopero con altri dipen­den­ti di liv­el­lo supe­ri­ore. Nove in questo caso i dipen­den­ti (la qua­si total­ità dei quali prove­ni­en­ti dal­la sede legale di Vig­nale) uti­liz­za­ti per sos­ti­tuire il per­son­ale sci­op­er­ante pres­so il Cen­tro com­mer­ciale Par­co Lev­ante ma è bene evi­den­ziare che com­por­ta­men­ti sim­ili sono sta­ti reg­is­trati anche nelle altre province.
Un atteggia­men­to inac­cetta­bile quel­lo di Uni­coop Tir­reno, non nuo­va quin­di a com­por­ta­men­ti del genere mal­gra­do le dif­fide rice­vute dal sin­da­ca­to. È pro­prio per porre fine a questo tipo di atteggia­men­ti scor­ret­ti che la Fil­cams-Cgil, con il sosteg­no dei lavo­ra­tori e il patrocinio degli avvo­cati Loren­zo Cal­vani e Andrea Stra­mac­cia, ha deciso di sporg­ere denun­cia e di portare il caso in tri­bunale. Un pas­so sostenu­to con forza anche dalle firme di una ses­san­ti­na di dipen­den­ti del pun­to ven­di­ta sit­u­a­to in zona Nuo­vo Cen­tro: è il caso di dire che i lavo­ra­tori han­no avu­to grande cor­ag­gio e deter­mi­nazione, met­ten­do­ci davvero la fac­cia.
Il giu­dice Man­frè ha dichiara­to l’an­tisin­da­cal­ità del­la con­dot­ta tenu­ta da Uni­coop Tir­reno, una con­dot­ta con­sis­ti­ta — si legge nel­la sen­ten­za — nel­l’il­le­git­ti­ma sos­ti­tuzione di lavo­ra­tori in sciopero. Nel­la sen­ten­za si par­la di “com­por­ta­men­to ille­git­ti­mo” che ha deter­mi­na­to “in qualche misura una restrizione o un osta­co­lo al libero eser­cizio dell’attività sin­da­cale”. Un com­por­ta­men­to, quel­lo del­l’azien­da, che sec­on­do il giu­dice ha con­tribuito “a ali­menta­re la con­flit­tual­ità già da tem­po sor­ta con le stesse rap­p­re­sen­tanze sin­da­cali”. Sec­on­do la sen­ten­za inoltre può riten­er­si prova­to quan­to dedot­to dal­la Fil­cams “cir­ca la sos­ti­tuzione anche per molte ore (e non cer­to per bre­vi inter­val­li) dei lavo­ra­tori in sciopero con altri dipen­den­ti inqua­drati a un liv­el­lo supe­ri­ore (anche di quadro) rispet­to ai pri­mi per garan­tire il fun­zion­a­men­to non solo delle casse ma anche dei repar­ti pescheria e ortofrut­ta”. La sen­ten­za accer­ta anche che i dipen­den­ti usati per sos­ti­tuire chi sci­op­er­a­va sono sta­ti adibiti “in maniera esclu­si­va e con­tin­u­a­ti­va a com­pi­ti del tut­to diver­si e cer­ta­mente non com­ple­men­tari rispet­to a quel­li con­sueti, in assen­za di esi­gen­ze eccezion­ali se non quelle dell’assenza del per­son­ale in sciopero”. Il giu­dice ha ordi­na­to all’azien­da di affig­gere il testo del provved­i­men­to per 20 giorni nel­la bacheca azien­dale nei pun­ti ven­di­ta inter­es­sati dal­lo
sciopero.
La sen­ten­za del giu­dice del lavoro di Livorno rap­p­re­sen­ta sicu­ra­mente un suc­ces­so stori­co per il sin­da­ca­to e per tut­ti i lavo­ra­tori. Una rispos­ta chiara e forte nei con­fron­ti di tutte quelle aziende che in futuro vor­ran­no cer­care di disin­nescare in maniera ille­git­ti­ma gli effet­ti di uno sciopero. Tut­to ciò è la dimostrazione che i val­ori cos­ti­tuzion­ali non pos­sono essere sman­tel­lati: la sen­ten­za rin­forza infat­ti il val­ore del dirit­to di sciopero. Il ram­mari­co è che ques­ta sen­ten­za colpis­ca pro­prio Uni­coop Tir­reno, coop­er­a­ti­va diret­ta dis­cen­dente del­la “Pro­le­taria”. L’azien­da è rius­ci­ta a can­cel­lare set­tan­t’an­ni di val­ori con­di­visi con il mon­do dei lavo­ra­tori, val­ori di cui la stes­sa coop era por­ta­trice. Tut­ta ques­ta vicen­da dimostra che il grup­po diri­gente non ha più lega­mi con la sto­ria del­la glo­riosa “Pro­le­taria”.
In questo giorno di sod­dis­fazione ci preme però ricor­dare Alessan­dro, un lavo­ra­tore di Uni­coop Tir­reno che nelle scorse ore ci ha las­ci­a­to e che è sta­ta parte atti­va nel­la nos­tra battaglia. Per tut­to questo riv­ol­giamo un abbrac­cio sen­ti­to e com­mosso alla famiglia e agli ami­ci di Alessan­dro.

Pier­al­ba Frad­dan­ni„ seg­re­taria gen­erale Fil­cams-Cgil provin­cia di Livorno

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