Unicoop Tirreno, un’azienda non più credibile

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LIVORNO 6 set­tem­bre 2018 — L’in­con­tro con i ver­ti­ci di Uni­coop Tir­reno è sta­to sur­reale, è in dis­cus­sione la dig­nità dei lavo­ra­tori. Gius­to che a liv­el­lo nazionale si sia deciso di procla­mare lo sta­to d’ag­i­tazione di tut­ti i lavo­ra­tori del grup­po. Mal­gra­do le ras­si­cu­razioni dei mesi prece­den­ti si tor­nano infat­ti a chiedere ai dipen­den­ti sac­ri­fi­ci impor­tan­ti, tra cui l’azzera­men­to del­la con­trat­tazione inte­gra­ti­va. Anche alcu­ni negozi del­la Toscana potreb­bero essere a ris­chio ces­sione. Con­trac­colpi su Livorno e provin­cia? Non pos­si­amo saper­lo: l’azien­da ulti­ma­mente ha dimostra­to di avere un com­por­ta­men­to non più cred­i­bile e di riman­gia­r­si la paro­la data.
Come si può con­tin­uare a credere in un’azienda che con­tin­ua a chiedere sac­ri­fi­ci ai lavo­ra­tori in nome di una ristrut­turazione che poi non si riesce a gestire? Soltan­to i lavo­ra­tori devono essere obbli­gati a far­si cari­co del risana­men­to azien­dale?
Dov’è anda­ta a finire la Coop che tut­ti noi abbi­amo conosci­u­to?
La Fil­cams-Cgil Livorno con­tin­ua a credere che si pos­sa anco­ra trovare un modo per dialog­a­re e con­frontar­si: pri­ma di tut­to però dev’esser­ci il rispet­to nei con­fron­ti dei lavo­ra­tori.

Pier­al­ba Frad­dan­ni, seg­re­taria provin­ciale Fil­cams-Cgil Livorno

Comu­ni­ca­to delle Seg­reterie nazion­ali Fil­cams-Cgil, Fisas­cat-Cisl e Uil­tucs

Il 5 set­tem­bre 2018, le OO.SS. Fisas­cat-Cisl, Fil­cams-Cgil e Uil­tucs han­no incon­tra­to la Direzione di Uni­coop Tir­reno per ripren­dere il con­fron­to dopo l’in­con­tro del 7 aprile u.s.
Oltre a pre­sentar­ci i dati più salien­ti del­l’e­ser­cizio eco­nom­i­co del­l’an­no 2017, i rap­p­re­sen­tan­ti del­la Coop­er­a­ti­va ci han­no comu­ni­ca­to quan­to delib­er­a­to dal CdA nel­la gior­na­ta di ieri, 4 set­tem­bre, in ordine sia alla ces­sione a ter­zo sogget­to dei negozi del Sud del Lazio ( i due pun­ti ven­di­ta di Pomezia ed i negozi, rispet­ti­va­mente, di Fiug­gi, Vel­letri, April­ia, Gen­zano, Colle­fer­ro, Frosi­none), nei quali oper­a­no attual­mente 270 fra lavo­ra­tri­ci e lavo­ra­tori, che al prog­et­to di fusione per incor­po­razione in UTI delle con­trol­late Dis­tribuzione Lazio Umbria, Iper­coop Tir­reno, il Pad­ulet­to, ISC e Fin­so e Tir­reno.
In relazione all’an­da­men­to ges­tionale del­lo scor­so anno risul­tano:

  • le ven­dite a quo­ta 943.370.348 € (+0,59% rispet­to al 2016);
  • il mar­gine oper­a­ti­vo a — 13.596.519 € (+0,92% rispet­to al 2016);
  • il risul­ta­to delle ges­tioni finanziaria ed immo­bil­iare a 11.026.078 € (in decre­men­to rispet­to all’e­ser­cizio prece­dente del­lo 0,12%);
  • il risul­ta­to del­la ges­tione stra­or­di­nar­ia a — 22.885.531 €;
  • il risul­ta­to d’e­ser­cizio a — 23.441.000 €.

Più nel­lo speci­fi­co le ven­dite per macro aree sono le seguen­ti:

  • 580.831.050 € dal­la Toscana,
  • 339.916.712 € dal Lazio,
  • 22.622.585 € dal­la Cam­pa­nia.

La Coop­er­a­ti­va si è pre­fis­sa­ta l’o­bi­et­ti­vo di con­seguire un miglio­ra­men­to in ter­mi­ni di risul­ta­to del­la ges­tione carat­ter­is­ti­ca del­l’or­dine di 9.000.000 €/anno al fine di rag­giun­gere il pareg­gio di bilan­cio nel 2019 e l’u­tile nel 2020.
Inoltre, la Direzione azien­dale ha esplic­i­ta­to il pro­prio piano di attiv­ità per il peri­o­do 2018/2020 nei seguen­ti capi­toli, evi­den­zian­do le sot­to elen­cate azioni da intrapren­dere:

A) per ven­dite-mar­gine-logis­ti­ca la Coop­er­a­ti­va intende inter­venire su assor­ti­men­ti, pro­mozion­al­ità, pierc­ing (con revi­sione delle linee di prez­zo), svilup­po e ruo­lo dei fres­chissi­mi nel­l’of­fer­ta e riduzione dei costi logis­ti­ci;

B) per la razion­al­iz­zazione del­la rete di ven­di­ta si imple­menter­an­no il fran­chis­ing (obi­et­ti­vo min­i­mo dichiara­to: 10 pun­ti ven­di­ta nuovi da aprire nel tri­en­nio in paro­la), le ristrut­turazioni in seno alla rete di ven­di­ta e le atten­zioni sui pdv con­no­tati da un con­to eco­nom­i­co par­ti­co­lar­mente neg­a­ti­vo e con un liv­el­lo di presti­to soci non ele­va­to (che si con­cretizzer­an­no nel­l’im­me­di­a­to con la riduzione del­la super­fi­cie di ven­di­ta del negozio di Roma-Casili­no e la ces­sione degli 8 negozi del Sud del Lazio sum­men­zionati);

C) per la riduzione dei costi di sede si intende pro­cedere alla ver­i­fi­ca — da effet­tuar­si entro l’an­no 2018 — del­l’as­set­to orga­niz­za­ti­vo cen­trale (quin­di non solo quel­lo diret­ta­mente riferi­bile alla sede di Vig­nale) ed anche all’­ef­fet­tuazione di focus speci­fi­ci rel­a­tivi alle sin­gole direzioni, nonché alla riduzione di altri costi cen­trali;

D) per l’or­ga­niz­zazione ed il per­son­ale si provved­erà, rispet­ti­va­mente, a rior­ga­niz­zare la rete com­mer­ciale in 6 clus­ter (con un grup­po di regia, sia pur vari­abile rispet­to al fat­tura­to di cias­cun pdv, più con­tenu­to in ter­mi­ni di unità imp­ie­gate in quei ruoli e, comunque, ridot­to rispet­to all’at­tuale strut­tura orga­niz­za­ti­va), a real­iz­zare per­cor­si for­ma­tivi (sia per gli addet­ti dei repar­ti fres­chi e fres­chissi­mi che per i com­po­nen­ti dei grup­pi gui­da), a miglio­rare la pro­dut­tiv­ità media del­la rete di ven­di­ta (a tal dine l’im­pre­sa si pone l’am­bizio­sis­si­mo obi­et­ti­vo del 5,1% nel tri­en­nio 2018/2020) e ad imple­mentare un sis­tema di con­trol­lo azien­dale, per­al­tro già in fase di real­iz­zazione, su pro­dut­tiv­ità e cos­to del lavoro;

E) per il cos­to del lavoro l’im­pre­sa, che lamen­ta un cos­to per ora di lavoro pro­dut­ti­vo di 24 € (con un’in­ci­den­za del cos­to del lavoro sul fat­tura­to del 12%), ritiene nec­es­sario super­are i costi fis­si derivan­ti dal­l’ap­pli­cazione del Con­trat­to inte­gra­ti­vo azien­dale (che la Coop­er­a­ti­va indi­ca in 10.000.000 € all’an­no) e nel supera­men­to del­l’in­te­sa quadro sot­to­scrit­ta nel mag­gio del 2017.

Le OO.SS. riten­gono pro­fon­da­mente sbaglia­to l’ap­proc­cio che la Coop­er­a­ti­va ha adot­ta­to nel porre le ques­tioni ogget­to del con­fron­to di cui qui si rasseg­na l’e­si­to. In par­ti­co­lare, le mis­ure volte a colpire ulte­ri­or­mente il lavoro che Uni­coop Tir­reno si pre­figge, oltre che inique, appaiono del tut­to spro­porzion­ate e decon­tes­tu­al­iz­zate, in quan­to nul­la é sta­to det­to in ordine a cosa si intende fare nel­lo speci­fi­co per inter­venire su altre com­po­nen­ti dei costi di strut­tura.
Inoltre val la pena evi­den­ziare che molto più pre­oc­cu­pante del sia pur criti­co risul­ta­to del­la ges­tione carat­ter­is­ti­ca è sta­to — nel­l’an­no 2017 — l’an­da­men­to delle poste stra­or­di­nar­ie (- 22.885.531 €).
Fisas­cat-Cisl, Fil­cams-Cgil e Uil­tucs, che si attiver­an­no imme­di­ata­mente per richiedere al MiSE di cal­en­dariz­zare un incon­tro con la Direzione di Uni­coop Tir­reno per il giorno 19 set­tem­bre (data nel­la quale nel­la pre­det­ta sede min­is­te­ri­ale ci sarà un incon­tro con la soci­età Dis­tribuzione Cen­tro Sud Srl in ordine alle crit­ic­ità che quest’ul­ti­ma lamen­ta nei ter­ri­tori di pro­prio inter­esse), han­no inte­so procla­mare lo sta­to di agi­tazione di tutte le lavo­ra­tri­ci ed i lavo­ra­tori di Uni­coop Tir­reno e le soci­età da ques­ta con­trol­late.

FILCAMS-CGIL (Alessio Di Labio)
FISASCAT-CISL (Vin­cen­zo Dell’Orefice)
UIL­TuCS (Pao­lo Andreani)

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