Un’Italia unita che non si arrende alle difficoltà

· Inserito in Editoriale
Francesco Ferrari

PIOMBINO 25 aprile 2020 — Il 75esimo anniver­sario del­la Lib­er­azione dell’Italia ricorre in un momen­to stra­or­di­nario, un momen­to in cui, tris­te­mente e para­dos­salmente, la lib­ertà di tut­ti noi è dolorosa­mente ampu­ta­ta.
Se 75 anni fa il nemi­co era palese, oggi siamo chia­mati a com­bat­tere un nemi­co invis­i­bile, impal­pa­bile, che ha stra­volto le nos­tre abi­tu­di­ni, la quo­tid­i­an­ità che ave­va­mo, nell’attesa e nel­la sper­an­za di una nor­mal­ità da ricon­quistare presto, di una salute pub­bli­ca da garan­tire.
La dis­tan­za fisi­ca a cui siamo obbli­gati non ci deve allon­tanare gli uni dagli altri, soprat­tut­to in una gior­na­ta come quel­la di oggi, in cui cele­bri­amo il cor­ag­gio dei nos­tri pre­de­ces­sori, in cui fes­teggiamo la data fon­da­ta del­la nos­tra democrazia.
Il 25 aprile è una gior­na­ta den­sa di sig­ni­fi­cati per tut­ti noi, sen­za dis­tinzione di apparte­nen­za polit­i­ca: oggi, tut­ti noi, cele­bri­amo la lib­ertà e l’autodeterminazione, il cor­ag­gio e la comu­nione d’intenti di col­oro che, pri­ma di noi, han­no com­bat­tuto per il loro pre­sente e per il nos­tro.
Oggi, tut­ti noi, cele­bri­amo anche e soprat­tut­to una sto­ria comune, vero pat­ri­mo­nio del­la nos­tra Italia e da cui ogni giorno siamo chia­mati a trarne lezione. E questo è vero soprat­tut­to in questo par­ti­co­lare peri­o­do, in cui siamo chia­mati tut­ti a tute­lare il nos­tro bene più prezioso: la vita. Oggi più che mai dob­bi­amo riv­ol­gere il nos­tro cuore ai val­ori che han­no guida­to gli ital­iani di allo­ra: il sen­so di comu­nità ed il cor­ag­gio che ha per­me­s­so di unire per­sone così diverse nel com­bat­tere per la lib­ertà.
È da tut­to questo che è nata la nos­tra grande Nazione: un’Italia che ripu­dia la guer­ra e che pro­tegge la democrazia. Un’Italia uni­ta davan­ti alle dif­fi­coltà. Un’Italia che non si arrende. Ed è a quell’Italia che dob­bi­amo sen­tire di appartenere anco­ra una vol­ta, oggi che siamo chia­mati a com­bat­tere con­tro un nuo­vo nemi­co che mina la sta­bil­ità del Paese.
In ques­ta nuo­va sfi­da, dob­bi­amo trovare nuovi modi per essere comu­nità, per rimanere vici­ni gli uni agli altri e per resti­tuire all’Italia la lib­ertà che ora è muti­la­ta. La sto­ria comune, il sen­ti­men­to di apparte­nen­za, pos­sono essere stru­men­ti effi­caci nel far­ci sen­tire anco­ra parte di un insieme più grande, per far­ci per­cepire le radi­ci solide che fon­dano la nos­tra iden­tità nazionale.
Per sen­tir­ci, ora più che mai, uni­ti anche se dis­tan­ti.
Viva l’Italia, viva la democrazia!

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