Urgenti opere di messa in sicurezza e bonifica

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PIOMBINO 18 gen­naio 2019 — Legam­bi­ente rilan­cia l’allarme sul­la sicurez­za e sul pos­si­bile ris­chio per la salute pub­bli­ca derivati dal degra­do e dal­la pos­si­bile insta­bil­ità strut­turale degli impianti indus­tri­ali siderur­gi­ci ex Luc­chi­ni, con­te­nen­ti anche amianto. Ris­chio che nat­u­ral­mente coin­volge in modo grave gli stes­si operai che oper­a­no nel­lo sta­bil­i­men­to.
Abbi­amo acquisi­to nei giorni scor­si una relazione dell’Arpat che fa segui­to anche alle nos­tre ripetute sol­lecitazioni degli ulti­mi mesi.
Ques­ta relazione con­fer­ma le nos­tre pre­oc­cu­pazioni e rilan­cia la neces­sità di “…urgen­ti opere di mes­sa in sicurez­za e bonifi­ca…”. Ques­ta frase è ripetu­ta più volte nel­la lun­ga relazione e riguar­da: l’area degli stoccag­gi di rifiu­ti, anche quel­li recen­ti in regime di depos­i­to tem­po­ra­neo, la cui con­for­mità “…attual­mente non può essere ver­i­fi­ca­ta per prob­le­mi di sicurez­za in relazione al ris­chio amianto…”.
Arpat ril­e­va l’impossibilità di acces­so per la ver­i­fi­ca più volte, in par­ti­co­lare: “sui repar­ti “a cal­do” dismes­si: cok­e­ria, acciaieria e alto­forno, che pre­sen­tano mag­giori prob­lem­atiche a causa del­la pre­sen­za di amianto fri­abile, che quin­di si dis­gre­ga e si dis­perde più facil­mente di quel­lo com­pat­to, solo in parte indi­vid­u­a­to e solo in parte val­u­ta­to nel­la doc­u­men­tazione a causa dell’obiettiva situ­azione di degra­do delle strut­ture, alcune neanche acces­si­bili in sicurez­za.
“…In area cok­e­ria risul­ta evi­dente la pre­sen­za di amianto, accom­pa­g­na­ta dal­lo sta­to di degra­do strut­turale e pro­gres­si­vo dell’impianto, sono quin­di nec­es­sarie urgen­ti opere di mes­sa in sicurez­za e bonifi­ca…”.
…Da evi­den­ziare anche il repar­to TMP (Treno Medio Pic­co­lo), col­lo­ca­to nell’area siderur­gi­ca atti­va, per la pre­sen­za di alcu­ni cam­pi­oni di aria pos­i­tivi per la pre­sen­za di fibre con­cen­trati in prossim­ità dei pul­pi­ti coiben­tati con MCA (Mate­ri­ali Con­te­nen­ti Amianto), all’interno del capan­none…”.
Fac­ciamo pre­sente che questo impianto dovrebbe ripar­tire a breve espo­nen­do gli operai a ris­chio amianto.
Anche alcu­ni ser­ba­toi “…pre­sen­tano anch’essi evi­den­ti dan­neg­gia­men­ti del rives­ti­men­to ester­no con amianto espos­to…” agli even­ti atmos­feri­ci e quin­di dis­per­so nell’aria.
Sem­bra evi­dente una emer­gen­za acclara­ta, quin­di si agis­ca con gli stru­men­ti giuridico/normativi di urgen­za a dis­po­sizione del sin­da­co, quale mas­si­ma autorità san­i­taria, per urgen­ti opere di mes­sa in sicurez­za che pre­scindono dal pro­gram­ma delle demolizioni degli impianti dismes­si. Oltre al sin­da­co si dovrebbe imme­di­ata­mente atti­vare il servizio Pre­ven­zione Igiene Sicurez­za Luoghi di Lavoro del­la ASL di Piom­bi­no.

Legam­bi­ente Val di Cor­nia

L’ar­ti­co­lo di Legam­bi­ente è sta­to pub­bli­ca­to da Stile libero Idee dal­la val di Cor­nia il 18 gen­naio 2019 alle ore 13:24. Alle ore 15:26 il Comune di Piom­bi­no ha fat­to per­venire alla stam­pa il seguente comu­ni­ca­to:

A segui­to del­la relazione di Arpat da cui emerge un pos­si­bile ris­chio amianto all’interno del­lo sta­bil­i­men­to Afer­pi per la pre­ca­ri­età di alcune strut­ture, il sin­da­co Giu­liani inter­viene per spie­gare i provved­i­men­ti che saran­no pre­si e l’iter avvi­a­to già dall’inizio del 2018 con Regione,  Arpat, Usl e con l’azienda per tenere sot­to con­trol­lo gli impianti che potreb­bero essere sogget­ti a ris­chio amianto
Già ques­ta mat­ti­na si è tenu­ta una riu­nione tec­ni­ca in Comune con Usl e Arpat per decidere le prossime azioni e mart­edì prossi­mo ver­rà effet­tua­to un sopral­lu­o­go in Afer­pi per val­utare quali provved­i­men­ti pren­dere nell’immediato per la mes­sa in sicurez­za delle aree a ris­chio e per acquisire un piano di pro­gram­mazione e date certe di bonifi­ca delle aree.
In questi giorni sono infat­ti iniziate le demolizioni di alcu­ni impianti. Nei casi di impianti a ris­chio amianto, la pro­ce­du­ra prevede una bonifi­ca pre­ven­ti­va in ambi­ente con­tenu­to e a seguire la demolizione, ma solo dopo aver elim­i­na­to la pre­sen­za di amianto.
“Con il servizio ambi­ente del Comune è sta­to avvi­a­to da tem­po un per­cor­so teso a capire e a mon­i­torare il fenom­e­no con l’adozione di speci­fi­ci provved­i­men­ti in mer­i­to – spie­ga il sin­da­co —  Già nei mesi di feb­braio e mar­zo 2018 i tec­ni­ci del servizio ambi­ente e dei lavori pub­bli­ci del Comune, ave­vano effet­tua­to sopral­lu­oghi con­giun­ti in Afer­pi con Arpat e con la Usl per ver­i­fi­care lo sta­to dei man­u­fat­ti nelle sud­dette aree.
Da questi sopral­lu­oghi e dal doc­u­men­to speci­fi­co sull’amianto pre­sente nel­lo sta­bil­i­men­to, for­ni­to dal­la pro­pri­età degli impianti, si era appu­ra­to che rego­lar­mente gli impianti, non anco­ra boni­fi­cati o sman­tel­lati, ven­gono con­trol­lati e trat­tati con le pratiche nec­es­sarie ad evitare la dis­per­sione di fibre nell’atmosfera (incap­su­la­men­to, ver­ni­cia­ture ecc.). Tut­tavia queste strut­ture, pre­sen­ti nel perimetro indus­tri­ale, risul­tano in pes­si­mo sta­to di con­ser­vazione o addirit­tura peri­colan­ti.
Da queste con­sid­er­azioni sono derivate ulte­ri­ori riu­nioni di appro­fondi­men­to del tavo­lo tec­ni­co cos­ti­tu­ito da Regione, Comune, Arpat, Usl, vig­ili del fuo­co. A segui­to del­la fir­ma dell’Accordo di pro­gram­ma lo scor­so 24 luglio con il gov­er­no, Afer­pi e le isti­tuzioni locali,  per la mes­sa in sicurez­za e la ricon­ver­sione indus­tri­ale dell’azienda, nel set­tem­bre scor­so Afer­pi ha trasmes­so le linee gui­da per la dis­mis­sione e lo sman­tel­la­men­to degli impianti ces­sati. Per pot­er val­utare il piano e super­vi­sion­are questo lavoro di dis­mis­sione la Regione ha isti­tu­ito il grup­po di lavoro final­iz­za­to all’analisi dei piani oper­a­tivi che si è riu­ni­to per la pri­ma vol­ta il 27 novem­bre.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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