V.A.S. per la riconversione del polo industriale

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Stefano Deliperi

PIOMBINO 6 dicem­bre 2016 — L’associazione ecol­o­gista Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus ha inoltra­to (6 dicem­bre 2016) una speci­fi­ca richi­es­ta di infor­mazioni ambi­en­tali e adozione di oppor­tu­ni provved­i­men­ti riguar­do il pro­gram­ma pub­bli­co-pri­va­to per la riqual­i­fi­cazione e la ricon­ver­sione del polo indus­tri­ale di Piom­bi­no, com­pren­dente la ristrut­turazione del com­p­lesso siderur­gi­co Afer­pi s.p.a. (già Luc­chi­ni), la real­iz­zazione di un’attività agroin­dus­tri­ale e di un’attività logis­ti­ca.
Coin­volti il Min­is­tero dell’ambiente (Min­istro e Direzione gen­erale per la pro­tezione del­la natu­ra), il Min­is­tero per i beni e attiv­ità cul­tur­ali (Min­istro e Soprint­en­den­za livor­nese), la Regione Toscana (Pres­i­dente, Set­tore V.I.A./V.A.S. e A.R.P.A.T.), Cara­binieri del N.O.E., Cor­po fore­stale del­lo Sta­to, Comune di Piom­bi­no e Isti­tuzioni europee (Com­mis­sione euro­pea e Com­mis­sione “petizioni” del Par­la­men­to europeo).
Incred­i­bil­mente, infat­ti, i vari inter­ven­ti di ricon­ver­sione e diver­si­fi­cazione indus­tri­ale, com­pren­sivi di nuove opere infra­strut­turali, pre­visti dall’Accordo di Pro­gram­ma ‘Dis­ci­plina degli inter­ven­ti per la riqual­i­fi­cazione e la ricon­ver­sione del polo indus­tri­ale di Piom­bi­no’ sot­to­scrit­to il 24 aprile 2014 non sono sta­ti sot­to­posti alla pro­ce­du­ra di val­u­tazione ambi­en­tale strate­gi­ca (V.A.S.) pre­vista (diret­ti­va n. 2001/42/CE, decre­to leg­isla­ti­vo n. 152/2006 e s.m.i.) pro­prio per miglio­rare i pro­gram­mi sot­to il pro­fi­lo ambi­en­tale con il coin­vol­gi­men­to del­la popo­lazione inter­es­sa­ta.
Invece, è addirit­tura accadu­to che l’emanazione del decre­to Regione Toscana – Direzione Ambi­ente ed Ener­gia – Set­tore V.I.A./V.A.S. n. 9503 del 26 set­tem­bre 2016, al ter­mine del rel­a­ti­vo pro­ced­i­men­to di ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità a val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale (V.I.A.), il solo prog­et­to rel­a­ti­vo alla ristrut­turazione del com­p­lesso siderur­gi­co Afer­pi s.p.a. sia sta­to esclu­so dall’obbligo di svol­gi­men­to del suc­ces­si­vo pro­ced­i­men­to di V.I.A.
L’assunto fon­da­men­tale sul quale pog­gia tale esclu­sione è incen­tra­to sul fat­to che i forni elet­tri­ci pro­posti inquinereb­bero meno del prece­dente alto­forno, ormai inat­ti­vo dal 2014 (l’attuale attiv­ità si limi­ta al fun­zion­a­men­to parziale di n. 3 lam­i­na­toi): con tale ragion­a­men­to qual­si­asi inter­ven­to dovrebbe ess­er assur­da­mente esclu­so dal pro­ced­i­men­to di V.I.A. in quan­to ritenu­to “meno inquinante” degli impianti oper­a­tivi fino al 2014.
Numerosi cit­ta­di­ni e comi­tati era­no inter­venu­ti nel pro­ced­i­men­to chieden­do che si svolgesse almeno il pro­ced­i­men­to di V.I.A., ma la Regione Toscana l’ha esclu­so.
Nul­la di più erra­to e, soprat­tut­to, poco rispon­dente alla realtà di un’area già ampia­mente mar­to­ri­a­ta dall’inquinamento indus­tri­ale: nel con­cre­to dovrebbe far­si luo­go al pro­ced­i­men­to di Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca (V.A.S.) coin­vol­gente l’intero pro­gram­ma di inter­ven­ti ovvero a uni­co pro­ced­i­men­to di V.I.A. con­cer­nente gli impat­ti cumu­la­tivi derivan­ti dai tre inter­ven­ti in pro­gram­ma (ristrut­turazione del com­p­lesso siderur­gi­co, nuo­va attiv­ità agroin­dus­tri­ale, nuo­va attiv­ità logis­ti­ca) e dal­la con­tigua cen­trale eoli­ca “Foce del Cor­nia” e delle rel­a­tive opere ed infra­strut­ture (poten­za com­p­lessi­va 18 MW), autor­iz­za­ta nel 2014 e in cor­so di real­iz­zazione dal 2015.
Inter­es­sate anche le zone umide: zona spe­ciale di con­ser­vazione — ZSC “Promon­to­rio di Piom­bi­no e Monte Mas­son­cel­lo” (IT5160009) e zona spe­ciale di con­ser­vazione-zona di pro­tezione spe­ciale — ZSC-ZPS “Pad­ule Orti Bot­tagone” (IT5160010) apparte­nen­ti alla Rete Natu­ra 2000 (diret­ti­va n. 92/43/CEE sul­la sal­va­guardia degli habi­tat nat­u­rali e semi-nat­u­rali e diret­ti­va n. 147/09/CE sul­la tutela dell’avifauna sel­vat­i­ca) e aree costiere tute­late con speci­fi­co vin­co­lo pae­sag­gis­ti­co (decre­to leg­isla­ti­vo n. 42/2004 e s.m.i. ).
Il Comune di Piom­bi­no sta aval­lan­do le deci­sioni prese: la rel­a­ti­va vari­ante al piano strut­turale d’area e al rego­la­men­to urban­is­ti­co è sta­ta adot­ta­ta con delib­er­azione Con­siglio comu­nale n. 135/2016 del 28 otto­bre 2016.
L’associazione ecol­o­gista Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus, dan­do voce a parec­chi cit­ta­di­ni, chiede che quelle pro­ce­dure di val­u­tazione degli impat­ti sull’ambiente riguardan­ti pro­gram­mi e prog­et­ti di ricon­ver­sione indus­tri­ale siano effet­ti­va­mente elab­o­rati con il coin­vol­gi­men­to atti­vo dei res­i­den­ti, già dura­mente provati da decen­ni di pesante inquina­men­to indus­tri­ale.

*Ste­fano Deliperi è pres­i­dente del Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus

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