Vademecum per un referendum consultivo
PIOMBINO 24 agosto 2018 — I due ordini del giorno richiedenti due referendum su RiMateria, di cui Stile libero Idee dalla Val di Cornia ha parlato ieri (Opposizioni chiedono referendum su RiMateria), hanno un valore politico e dunque potranno essere rigettati o approvati con la maggioranza relativa dei presenti in Consiglio comunale.
Referendum indetto su richiesta del Consiglio comunale
Nel caso in cui fossero approvati, il Consiglio comunale, entro il 31 dicembre, dovrà approvare, questa volta con il voto dei due terzi dei consiglieri in carica, una deliberazione di indizione del/dei (da ora in poi useremo la dizione al singolare, ndr) referendum con l’indicazione del quesito formulato in termini sintetici e chiari e in modo che la risposta positiva o negativa non dia luogo a dubbi di sorta.
Il referendum potrà aver luogo in una data fissata (dallo stesso Consiglio comunale) tra il 1° maggio e il 15 giugno. Nel caso in cui nello stesso periodo si svolgano altri tipi di consultazioni previste da leggi statali, regionali o indette dall’ Amministrazione provinciale, il Consiglio comunale provvederà ad indire il referendum nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 15 novembre.
Il referendum viene sottoposto al parere di una Commissione composta dal Sindaco, dal Difensore civico, dal Segretario generale, da due funzionari comunali. La Commissione si pronuncia sulla ammissibilità del referendum entro il 31 ottobre verificando in particolare che il quesito riguardi una materia di esclusiva competenza locale e che non riguardi materie come tributi e bilancio, espropriazioni per pubblica utilità, designazioni e nomine, funzioni, atti e provvedimenti obbligatori per legge o per regolamento.
Il Consiglio comunale prende atto del parere espresso dalla Commissione e se tale parere è favorevole indice il referendum. Qualora la Commissione si sia espressa sulla non ammissibilità il Consiglio comunale può deliberare in difformità a maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri in carica ma, in tal caso, la deliberazione deve essere adeguatamente motivata.
Quando il referendum è stato indetto il Comune non dà luogo ad alcuna attività amministrativa inerente l’argomento oggetto del referendum, salvo gli atti urgenti; in questo caso il competente organo, previa consultazione dei capi-gruppo, adotta gli atti ritenuti urgenti con la maggioranza dei due terzi dei componenti il collegio.
Le stesse norme si applicano nel caso di referendum promosso da tre Consigli circoscrizionali ma questa norma è da considerarsi superata dato che i Consigli circoscrizionali non esistono più dal 2009.
Referendum indetto su richiesta di tremila cittadini
Nel caso in cui gli ordini del giorno non siano approvati e dunque sia impraticabile, almeno politicamente, la strada della successiva indizione dei referendum su richiesta del Consiglio comunale con il voto dei due terzi dei consiglieri in carica, un’altra strada è prevista dallo Statuto e dal Regolamento del referendum consultivo del Comune di Piombino:
- la richiesta di tremila residenti iscritti nel registro della popolazione del Comune aventi la maggiore età.
I cittadini che intendono promuovere il referendum debbono costituirsi in “Comitato promotore” composto da almeno tre persone e presentare dal 1° settembre al 30 settembre una proposta scritta con una sintetica relazione che spiega i motivi della richiesta referendaria e l’oggetto del quesito che si intende sottoporre a referendum formulato in termini sintetici e chiari, in modo che la risposta positiva o negativa non dia luogo a dubbi di sorta.
Si pronuncia sulla ammissibilità del referendum la stessa Commissione prevista per il Referendum indetto su richiesta del Consiglio comunale ed entro il 30 novembre il Consiglio comunale prende atto del parere espresso dalla Commissione. Se tale parere è favorevole delibera sulla ammissibilità del quesito sottoposto a referendum. Il Consiglio comunale può deliberare in difformità al parere negativo espresso dalla Commissione a maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri in carica ed in tal caso la deliberazione deve essere adeguatamente motivata.
Nella deliberazione di ammissibilità viene indicata la data di inizio della raccolta delle firme da parte del Comitato promotore. La raccolta delle firme deve essere conclusa nel termine perentorio di 60 giorni da quella data. Entro 3 giorni da quel termine i moduli contenenti le firme vengono consegnati al Segretario generale e la Commissione entro 10 giorni dalla data di consegna dei moduli verifica l’ammissibilità tecnica del referendum.
Il Consiglio comunale, qualora la Commissione si sia pronunciata favorevolmente indice il referendum e fissa la data della votazione (le date sono le stesse previste per il Referendum indetto su richiesta del Consiglio comunale già indicate sopra).
Qualora la Commissione si sia pronunciata per la non ammissibilità, il Consiglio comunale ne prende atto e notifica la propria deliberazione al Comitato promotore.
Anche in questo caso quando il referendum stato indetto il Comune non dà luogo ad alcuna attività amministrativa inerente l’argomento oggetto del referendum, salvo gli atti urgenti; in questo caso il competente organo, previa consultazione dei capi-gruppo, adotta gli atti ritenuti urgenti con la maggioranza dei due terzi dei componenti il collegio.
Validità ed esito del referendum
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha ottenuto la maggioranza dei voti validamente espressi.
Se la proposta soggetta a referendum è approvata, il Consiglio comunale esamina l’esito del referendum per assumere le conseguenti iniziative.
Il Consiglio comunale è tenuto ad adottare gli atti necessari in conformità della proposta approvata.
Qualsiasi comportamento difforme dovrà essere adeguatamente motivato e deliberato a maggioranza dei due terzi del collegio.