Vertenza Lucchini, deludente incontro al ministero
PIOMBINO 19 ottobre 2013 — La delusione è palpabile e purtroppo i rischi per lo stabilimento della Lucchini si fanno più alti. L’incontro romano al ministero della sviluppo economico non è andato come i sindacati speravano. Il governo ha sposato il piano del commissario straordinario Nardi ed un futuro anche di breve durata per l’altoforno non c’è. Una volta finite le scorte per alimentarlo, se non interverranno fatti nuovi, sarà spento. E per Piombino si chiuderà definitivamente un’epoca.
Ormai si punta sul forno elettrico, sul Corex, ovvero su una consistente trasformazione dello stabilimento per la quale i tempi di realizzazione non saranno brevi semmai si riusciranno a trovare finanziamenti ed imprenditori disposti ad investire su Piombino.
Il sottosegretario Claudio De Vincenti, a nome del Governo, ha preso impegno a sottoporre la vertenza Lucchini all’attenzione di Bruxelles in particolare puntando ai fondi europei per cofinanziare il Corex e il forno elettrico. Una strada oggettivamente tutta in salita e dagli esiti incerti. Il governo ha poi riproposto il discorso del piano per rilanciare lo stabilimento industriale e al porto. Non si è parlato della Concordia ma si è ribadito l’impegno per favorire la nascita del polo specializzato nello smaltimento delle navi secondo le nuove normative europee.
Le reazione del sindacato non è stata positiva. “Abbiamo preso atto – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil — degli impegni per il futuro ma noi oggi abbiamo il problema di come arrivarci non al futuro ma al domani”. Durissima la dichiarazione al Tirreno del segretario della Fiom Luciano Gabrielli: “«Siamo insoddisfatti e incazzati. Il ministro Zanonato se ne frega della siderurgia e si deve dimettere. Ora alzeremo il tiro, siamo disponibili a trattare ma soltanto con gli impianti in marcia. Ci sono risorse per arrivare solo fino a gennaio, ma noi non ci stiamo». I sindacati hanno annunciato assemblee in fabbrica a partire da lunedì e per giovedì 24 è stato proclamato uno sciopero in attesa di un nuovo incontro a Roma che ci sarà tra 15 giorni.
Il sindaco Gianni Anselmi, presente all’incontro al ministero, ha rilasciato sempre al Tirreno una dichiarazione nella quale ha parlato di «uno degli incontri più difficili e mortificanti a cui abbia partecipato”. “ Ci sono prospettive per il futuro – ha detto Anselmi a Giorgio Pasquinucci — ma per Corex o forno elettrico ci vorranno non meno di due anni. Ci siamo trovati di fonte a un approccio ragionieristico e burocratico, assolutamente inadatto alla situazione. Certo non lasceremo nulla d’intentato. La città però deve restare unita».
Toni sconsolati confermati in un post su Facebook nel quale Anselmi ha scritto: “Stanotte sono a casa, onestamente non so se più stremato o amareggiato”. Un atteggiamento sicuramente diverso da quello che ha avuto il governatore della Toscana Enrico Rossi, il quale, al termine dell’incontro al ministero, ha diramato il seguente comunicato stampa:
Oggi abbiamo l’impegno positivo del governo a supportare il progetto di conversione ecologica di Piombino e a puntare all’obiettivo della tecnologia Corex e del forno elettrico, sul mantenimento del laminatoio, sull’utilizzo della cokeria e poi sulla valorizzazione del porto per la rottamazione delle navi. È un progetto avanzato dalla Regione e condiviso tra tutti i soggetti che erano intorno al tavolo. Lavoreremo per definire questo progetto in tempi rapidi. Ci ritroveremo già fra quindici giorni. E poi porteremo questo progetto a Bruxelles all’attenzione del commissario Tajani, per verificare la possibilità di finanziare il progetto con risorse comunitarie, oltre che nazionali e della Regione. La valorizzazione del porto in particolare, sulla quale noi ci siamo sempre battuti è stata condivisa da tutti. Piombino sarà un porto attrezzato per la rottamazione delle navi che, con la presenza dell’industria siderurgica a chilometri zero, potrà contare su sicuri vantaggi competitivi e trovare così nuove occasioni di lavoro. Tutto questo renderà più appetibile il comparto industriale di Piombino e faciliterà anche la ricerca di imprenditori. C’è poi la disponibilità del governo a farsi carico della fase transitoria. I lavoratori chiedono che rimanga aperto l’altoforno ma il governo su questo ha opinioni e vincoli diversi. Anche se c’è l’impegno a mantenere in attività l’azienda. Tuttavia l’importante è che Governo, Regione e Comune lavorino insieme per definire questo progetto, si presentino insieme a Bruxelles per poi confrontarsi con i lavoratori avendo un progetto con risorse e tempi precisi per realizzare la conversione ecologica della siderurgia a Piombino.
(Foto di Pino Bertelli)