Vicini al tracollo, sei punti di attenzione al sindaco

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 4 luglio 2019 — Egre­gio sig. sin­da­co, nel porg­er­le i nos­tri migliori auguri per i suoi futuri quan­to gravosi e dif­fi­cili impeg­ni alla gui­da del­la col­let­tiv­ità piom­bi­nese, siamo a pre­sen­tar­le alcune rif­les­sioni sull’ incon­tro al MiSE in pro­gram­ma per il 9 luglio. Incor­ag­giati dal rifer­i­men­to, che lei in varie sedi ha fat­to, all’ ascolto e alla trasparen­za come carat­ter­is­tiche del­la nuo­va ammin­is­trazione, in atte­sa dell’ incon­tro con lei già fis­sato al 24 luglio, ci per­me­t­ti­amo rispet­tosa­mente di sug­gerir­le di ren­dere noti i prin­ci­pali obi­et­tivi politi­co-ammin­is­tra­tivi che pen­sa di sostenere nell’ incon­tro romano e di infor­mare poi, diret­ta­mente e det­tagli­ata­mente, la col­let­tiv­ità sug­li esi­ti del­lo stes­so. Ciò ren­derebbe i cit­ta­di­ni più atten­ti, con­sapevoli del­la pos­ta in gio­co e parte­cipi all’ impor­tante even­to. Con­sci delle nos­tre lim­i­tate forze, ma anche del­lo spazio di legit­tim­ità che pen­si­amo di aver con­quis­ta­to nel dibat­ti­to cit­tadi­no, le ester­n­i­amo sin­teti­ca­mente il nos­tro parere su quan­to, a nos­tro avvi­so, l’ incon­tro dovrebbe ottenere risul­tati con­creti.
1) Antic­i­pare la pre­sen­tazione del “piano di fat­tibil­ità”. Cre­di­amo con­ven­ga con noi come sia poco cred­i­bile che una multi­nazionale, che dice di vol­er inve­stire cir­ca un mil­iar­do in nuovi impianti, dopo cir­ca due anni dall’ inizio del­la sua avven­tu­ra piom­bi­nese non abbia anco­ra le idee chiare su ciò che vuole real­iz­zare. L’improvvida con­ces­sione, nell’ accor­do di pro­gram­ma (AdP), di tem­pi lunghissi­mi per le deci­sioni che con­tano inchio­da la cit­tà all’ immo­bil­is­mo sui temi del­lo svilup­po diver­si­fi­ca­to, del­la pro­gram­mazione urban­is­ti­ca ed espone gli impianti al degra­do.
2) Inserire “palet­ti” for­mali pre­cisi su entità e tem­pi degli inves­ti­men­ti prospet­tati, a par­tire da quel­li già in ritar­do sui treni già esisten­ti, per finire a quel­li dei nuovi (o “miti­ci” ?) forni elet­tri­ci. Ciò sig­nifi­ca evi­den­te­menteavviare l’iter per intro­durre mod­i­fiche all’ aleato­rio AdP già fir­ma­to. Da alcune sue affer­mazioni ci era par­so di capire che rite­nesse per­cor­ri­bile ques­ta stra­da. La cit­tà ha bisog­no di sapere al più presto se ci sarà una nuo­va, mod­er­na ed eco­com­pat­i­bile acciaieria, quali dimen­sioni avrà, in quali tem­pi e come sarà dis­lo­ca­ta e, non da ulti­mo, quan­ti esuberi si preve­dono.
3) Pro­muo­vere una dis­cus­sione pub­bli­ca parte­ci­pa­ta sull’ AdP, che com­pren­da anche la pos­si­bil­ità di un esame appro­fon­di­to, da parte di ammin­is­tra­tori locali, orga­niz­zazioni sin­da­cali e asso­ci­azioni del­la soci­età civile, di un vero piano indus­tri­ale e di ogni ele­men­to doc­u­men­tale che impat­ti in maniera impor­tante sul­lo svilup­po del­la cit­tà, sull’ uti­liz­zo del por­to e sul­la ges­tione di boni­fiche e rifiu­ti. Come lei sa meglio di noi, a fini di bene pub­bli­co è pos­si­bile ren­dere noti i doc­u­men­ti con l’ even­tuale accortez­za di usare “omis­sis” per le infor­mazioni che siano vera­mente, e non pretes­tu­osa­mente, sen­si­bili.
4) Pre­tendere dal gov­er­no pas­si con­creti imme­diati sul prez­zo dell’ ener­gia e sulle altre agevolazioni promesse in AdP, cer­can­do si sot­trar­si allo “scar­i­cabar­ile” tra gov­er­no e azien­da, che si incol­pano l’un l’altro di inadem­pien­za a gius­ti­fi­cazione dei ritar­di.
5) Esprimere un net­to giudizio neg­a­ti­vo sul­la intro­duzione di lavo­razioni nocive (vedasi acciai al piom­bo) che non rap­p­re­sen­tano cer­to uno svilup­po ver­so la qual­i­fi­cazione tec­no­log­i­ca del prodot­to e la con­quista dei mer­cati.
6) Pre­tendere da gov­er­no e azien­da che ven­ga con­corda­to un per­cor­so chiaro per il rin­no­vo del­la cas­sa inte­grazione di cui la sca­den­za è ormai prossi­ma.
Egre­gio sign­or sin­da­co, il cli­ma in fab­bri­ca ci dice che la situ­azione è peri­colosa per il futuro di Piom­bi­no e “il tem­po delle chi­ac­chiere è fini­to” . Il 9 luglio è la sca­den­za defin­i­ti­va per sapere la ver­ità sulle inten­zioni di JSW e del gov­er­no: se non escono impeg­ni con­creti e for­mal­iz­za­ti, occorre rap­i­da­mente guardare ad altre strade per sal­vare la nos­tra siderur­gia e la cit­tà dal tra­col­lo.
La ringrazi­amo per l’ atten­zione, fiduciosi che resti­no aper­ti canali di dial­o­go sostanziale tra la sua ammin­is­trazione e la soci­età civile piom­bi­nese, di cui ci sen­ti­amo parte.

Coor­di­na­men­to Art. 1 — Camp­ing CIG

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