La voce poderosa dei ragazzi di Zavaleta

· Inserito in Bertelli, Spazio aperto

PIOMBINO 2 otto­bre 2014 — Il libro del nos­tro Diret­tore respon­s­abile Pino Bertel­li “Buenos Aires La voce poderosa dei ragazzi di Zavale­ta” sarà pre­sen­ta­to a Napoli al Forum mon­di­ale delle cul­ture Fes­ti­val del cin­e­ma dei dirit­ti umani il 20 otto­bre 2014.

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Pino Bertel­li è nato in una cit­tà-fab­bri­ca del­la Toscana, tra Il mio cor­po ti scalderà e Roma cit­tà aper­ta. Dot­tore in niente, fotografo di stra­da, film-mak­er, criti­co di cin­e­ma e fotografia. I suoi lavori sono affab­u­lati su tem­atiche del­la diver­sità, del­l’e­mar­gin­azione, dell’accoglienza, del­la migrazione, del­la lib­ertà, del­l’amore dell’uomo per l’uomo come utopia pos­si­bile. È uno dei pun­ti cen­trali del­la crit­i­ca rad­i­cale neo-situ­azion­ista ital­iana.
Nel 1993, il reg­ista tedesco Jür­gen Czwienk, ha gira­to un doc­u­men­tario sul­la vita polit­i­ca e l’opera fotografi­ca di Pino Bertel­li: Fotogra­fare con i pie­di. Il reg­ista Bruno Tra­mon­tano ha real­iz­za­to un cor­tome­trag­gio, Adoro solo l’oscu­rità e le ombre, trat­to dal suo libro, Cin­e­ma del­la diver­sità 1895–1987: sto­rie di svan­tag­gio sul telo bian­co. Maschera­men­to, mer­ci­fi­cazione, aut­en­tic­ità. Il pit­tore Fior­mario Cil­vi­ni, ha illus­tra­to lo stes­so testo in una cartel­la di 18 dis­eg­ni a col­ori e una scul­tura. I suoi scrit­ti sono tradot­ti in diverse lingue. L’In­ter­na­tion­al Writ­ers Asso­ci­a­tion (Sta­ti Uni­ti), l’ha riconosci­u­to scrit­tore del­l’an­no 1995, per la “non-fic­tion”.
Nel 1997 i suoi ritrat­ti pasolini­ani di “fotografia di stra­da” sono esposti (uni­co fotografo) in una mostra (Le fig­ure delle pas­sioni) con 16 maestri d’arte a Vil­la Pac­chi­ani, San­ta Croce sul­l’Arno. [Pier Pao­lo Pasoli­ni, mae­stro e ami­co, gli ha regala­to la pri­ma macchi­na fotografi­ca quan­do ave­va quindi­ci anni]. È diret­tore respon­s­abile del­la riv­ista di crit­i­ca rad­i­cale Trac­ce e del gior­nale on-line Stile libero, diret­tore edi­to­ri­ale del­la casa editrice Trac­cedi­zioni, col­lab­o­ra con Le monde diplo­ma­tique, Fotographia, Sicil­ia Lib­er­taria e altre tes­tate.
Nel 1999 gli è sta­to con­fer­i­to il “Pre­mio Cas­tiglion­cel­lo” per la fotografia sociale. Nel 2004 ha rice­vu­to il “Pre­mio Inter­nazionale Orvi­eto”, per il miglior libro di reportage, Cher­nobyl. Ritrat­ti dall’infanzia con­t­a­m­i­na­ta. Nel 2014 l’Associazione di bioar­chitet­tura BACO gli ha asseg­na­to il Pre­mio Inter­nazionale Vit­to­rio Giorgi­ni, per le sue derive di antropolo­gia visuale in dife­sa dell’ecosistema. Alessan­dro Allar­ia ha fat­to un reportage (per la tele­vi­sione tedesca), Pino Bertel­li.Il fotografo e le donne di Napoli, 2008. I suoi fotori­trat­ti di stra­da si trovano in gal­lerie inter­nazion­ali, musei, accad­e­mie e collezioni pri­vate. Una parte del suo archiv­io fotografi­co è deposi­ta­to all’Università di Par­ma. Una selezione delle sue fotografie sono pres­so la Gal­le­ria degli Uffizi, a Firen­ze. La sua opera (Con­tro tutte le guerre) è sta­ta espos­ta alla Mostra d’Arte Bien­nale di Venezia (2011) e adesso è nel­la Gal­le­ria degli Uffizi di Firen­ze. Fa parte di Reporters sans fron­tières.

 

 

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