IL 24 LUGLIO SI FIRMA. OGGI NON SI CONOSCE ANCORA IL TESTO DEFINITIVO

I misteri grandi e piccoli dell’accordo di programma

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PIOMBINO 11 novem­bre 2018 — Ma cos’hanno fir­ma­to quel 24 luglio 2018 il sot­toseg­re­tario Dario Gal­li, il pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi, il sin­da­co di Piom­bi­no Mas­si­mo Giu­liani, il pres­i­dente del­la Provin­cia di Livorno Alessan­dro Franchi, il Min­is­tero dell’ambiente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare, l’Autorità por­tuale di Livorno-Piom­bi­no, l’Agenzia del demanio per la parte pub­bli­ca , Afer­pi, Piom­bi­no Logis­tics, JSW Steel Italy per la parte pri­va­ta? Doman­da para­dos­sale ma legit­ti­ma dato che quell’accordo di pro­gram­ma a tutt’oggi il Comune di Piom­bi­no non l’ha fat­to conoscere né al con­siglio comu­nale né alla giun­ta e la Regione Toscana, da par suo, ne ha fat­to conoscere solo una parte attra­ver­so una delib­era di giun­ta. Non par­liamo poi né del Min­is­tero del­l’am­bi­ente né del Min­is­tero per lo svilup­po eco­nom­i­co: al mas­si­mo si arri­va ad un comu­ni­ca­to stam­pa.
In realtà le par­ti non note han­no a che fare con argo­men­ti non banali quali i ter­reni pas­sati o in pro­pri­età o in con­ces­sione dema­niale a JSW e quel­li rimasti alla disponi­bil­ità dema­niale, cioè pub­bli­ca, i lim­i­ti ed i con­tenu­ti delle boni­fiche nel­la respon­s­abil­ità pri­va­ta e in quel­la pub­bli­ca, i tem­pi ed i modi degli inves­ti­men­ti pri­vati e i veri impeg­ni pre­si dal pri­va­to, i dirit­ti attribuiti al pri­va­to da parte delle isti­tuzioni pub­bliche sia in ter­mi­ni di piani­fi­cazione del ter­ri­to­rio sia in ter­mi­ni di acces­so alle con­ces­sioni dema­niali.
Non si trat­ta di roba da poco per il futuro del ter­ri­to­rio e la vita degli abi­tan­ti non solo di Piom­bi­no ma del­l’in­tera Val di Cor­nia.
Dif­fi­cile dis­tri­car­si in quel­lo che, come min­i­mo, appare come un puz­zle di dif­fi­cile com­po­sizione, o forse di un gial­lo di Agatha Christie o di Arthur Conan Doyle, e nel tentare di far­lo dob­bi­amo riferir­ci nec­es­sari­a­mente alla ver­sione pub­bli­ca­ta dal­la Regione Toscana di cui Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia ha par­la­to nel­l’ar­ti­co­lo  Il testo uffi­ciale dell’accordo di pro­gram­ma con JSW il 3 agos­to 2018.

Pri­mo mis­tero
L’ac­cor­do di pro­gram­ma del 24 luglio dis­ci­plina la pre­sen­tazione e l’at­tuazione da parte  del­la parte pri­va­ta (Afer­pi s.p.a., Piom­bi­no Logis­tics s.p.a., JSW Steel Italy s.r.l., ndr) di un prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za, ricon­ver­sione indus­tri­ale e svilup­po eco­nom­i­co delle aree del com­p­lesso indus­tri­ale ex Luc­chi­ni ricom­p­rese nel sito di inter­esse nazionale di Piom­bi­no, e meglio indi­vid­u­ate nel­la planime­tria di cui all’alle­ga­to “A” e con i map­pali indi­cati nel­l’alle­ga­to “A‑bis” in attuazione del­l’Ac­cor­do 2014. Gli alle­gati “A” e “A‑bis” ad oggi non sono conosciu­ti. Può dar­si che siano gli stes­si com­pre­si nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma del 30 giug­no 2015 ma se è così nasce il pri­mo prob­le­ma.
Le aree indi­vid­u­ate in quegli alle­gati sono vis­i­bili nel­la planime­tria sot­tostante che può essere scar­i­ca­ta, per essere più com­pren­si­bile, anche dal link https://www.stileliberonews.org/wp-content/uploads/2018/11/proprietà-cevital-30-giugno-2015.pdf

È vero che quan­do Afer­pi pre­sen­tò il mas­ter­plan che fu poi recepi­to negli stru­men­ti urban­is­ti­ci dal Comune di Piom­bi­no l’area nel­la disponi­bil­ità futu­ra di Cevi­tal si allargò sia nelle aree dema­niali marit­time sia nel “Quaglio­dro­mo”, così come si può vedere nel­la planime­tria sot­tostante che può essere scar­i­ca­ta, per essere più com­pren­si­bile, anche dal link https://www.stileliberonews.org/wp-content/uploads/2018/11/4_1_1_Titolarità-Cevital.pdf, ma in ogni caso non sono com­p­rese né nel­la pri­ma né nel­la sec­on­da ver­sione le aree dei “cumuli”, almeno quel­li più impor­tan­ti.

Sono le aree delle dis­cariche ex Luc­chi­ni a Ischia di Cro­ciano, ormai acquisite da RIMa­te­ria per il prog­et­to di ampli­a­men­to del­la dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali e quel­la denom­i­na­ta come “area ex sot­to seque­stro”. Per l’u­na ormai tutte le com­pe­ten­ze, com­p­rese quelle finanziarie, per la mes­sa in sicurez­za sono di RIMa­te­ria per l’al­tra non è chiaro se pos­sa inter­venire Invi­talia con gli even­tu­ali rispar­mi sui 50 mil­ioni di euro pas­satigli dal­la Regione Toscana per la bonifi­ca del­la fal­da.
Diver­sa la situ­azione per le aree pas­sate, sec­on­do l’ipote­si dal­la quale siamo par­ti­ti,  ad Afer­pi che al Min­is­tero dell’ ambi­ente risul­ta­vano per­lop­iù nel giug­no 2018 “non con­t­a­m­i­nate” così come si vede nel­la planime­tria sot­tostante che può essere scar­i­ca­ta, per essere più com­pren­si­bile, anche dal link https://www.stileliberonews.org/wp-content/uploads/2018/11/sin-piombino.pdf

La stra­grande mag­gio­ran­za dei 422 ettari descrit­ti come non con­t­a­m­i­nati sono sta­ti con­siderati tali prob­a­bil­mente sul­la base  dei risul­tati del­la con­feren­za dei servizi pres­so il Min­is­tero del­l’am­bi­ente, del 31 mag­gio 2016 che, così si dice nel ver­bale, ha ritenu­to con­di­vis­i­bili, con pre­scrizioni, le risul­tanze del­l’e­lab­o­ra­to “Sta­bil­i­men­to siderur­gi­co di Piom­bi­no (LI) — Anal­isi di ris­chio san­i­tario ed ambi­en­tale sito-speci­fi­ca” trasmes­sa dal­la soci­età Afer­pi  del 25 mag­gio 2016.   Lo stes­so argo­men­to è sta­to affronta­to in sede di con­feren­za dei servizi il 6 set­tem­bre 2016 e chiu­so, stan­do almeno al ver­bale,  richieden­do altre pre­scrizioni. In quel­la sede addirit­tura l’ ARPAT ha chiesto di sospendere l’e­spres­sione del parere in atte­sa del­la pro­nun­cia dell’ ASL sul­la sovrap­poni­bil­ità dei meto­di di cam­pi­ona­men­to e dei risul­tati ottenu­ti.
Sarà inter­es­sante, comunque, leg­gere, se non diven­terà anch’es­so un mis­tero, il prog­et­to oper­a­ti­vo di mes­sa in sicurez­za delle aree indi­vid­u­ate nel­la planime­tria alle­ga­ta, così recita l’ac­cor­do di pro­gram­ma, sot­to la let­tera “A” e con i map­pali elen­cati nell’ Alle­ga­to “A‑bis” ed il rel­a­ti­vo piano finanziario che dovran­no essere pre­sen­tati entro il 25 novem­bre.
Per ulte­ri­ore com­pren­sione è da pre­cis­are che l’area “ex sot­to seque­stro” è l’area di com­pe­ten­za del­la  Luc­chi­ni in Ammin­is­trazione Stra­or­di­nar­ia, seques­tra­ta dal­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Livorno nell’aprile 2007 e dis­se­ques­tra­ta il 19 luglio 2012 dal Tri­bunale di Livorno. L’area è carat­ter­iz­za­ta dal­la pre­sen­za di cumuli cos­ti­tu­iti da rifiu­ti, da materie prime sec­onde come mate­ri­ali edili da demolizione defer­iz­za­ti, da sot­to­prodot­ti come la lop­pa di alto­forno e la scaglia di lam­i­nazione. L’ARPAT nel 2008 ave­va sti­ma­to la pre­sen­za di cir­ca 534mila metri cubi, dei quali 442mila di rifiu­ti ed il resto di lop­pa.
In tut­ti i rac­con­ti di lunghi anni con­nes­si all’ac­qui­sizione delle aree ex Luc­chi­ni pri­ma da parte di Cevi­tal e poi diparte di JSW nes­suno ha mai spie­ga­to il moti­vo per cui l’area “ex sot­to seque­stro” non è pas­sa­ta agli acquiren­ti o non è sta­ta com­pre­sa esplici­ta­mente nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma, così come del resto le aree attual­mente in con­ces­sione e RIMa­te­ria.

Area “ex sot­to seque­stro” sec­on­do una orto­fo­to del 2013 del Sis­tema Infor­ma­ti­vo Ter­ri­to­ri­ale di Comune del Piom­bi­no

Alcu­ni cumuli nel­l’area “ex sot­to seque­stro”

Sec­on­do mis­tero
L’ac­cor­do di pro­gram­ma dis­ci­plina anche la real­iz­zazione degli inter­ven­ti di rein­dus­tri­al­iz­zazione e svilup­po eco­nom­i­co sec­on­do i tem­pi e le modal­ità indi­cati nel Piano indus­tri­ale di cui all’alle­ga­to “B”, pre­sen­ta­to dal­la parte pri­va­ta, redat­to con­sideran­do di per­fezionare l’ac­qui­sizione entro il mese di mag­gio 2018.
Anche quest’al­le­ga­to non è sta­to pub­bli­ca­to.
Cor­risponde al doc­u­men­to Infor­mazioni per le OO.SS del 6 giug­no 2018, che non è comunque un piano indus­tri­ale come Dio coman­da, che prevede­va per la sec­on­da fase

  • real­iz­zazione di due forni elet­tri­ci e un impianto di lam­i­nazione a nas­tri con­tin­uo per pro­durre coils,
  • real­iz­zazione di un l lam­i­na­toio a fred­do com­pos­to da impianto di deca­pag­gio, lam­i­nazione a fred­do, ricot­tura con­tin­ua, zin­catu­ra e ver­ni­ciatu­ra.
  • inclu­sione di un forno elet­tri­co insieme a una cola­ta con­tin­ua per bil­lette e blu­mi,
  • piano di pro­duzione e ven­di­ta che con­sid­era 2,4 mil­ioni di ton­nel­late di coils nel 2025 con 2 forni elet­tri­ci e semi­prodot­ti per 0,6 mil­ioni di ton­nel­late dal ter­zo forno elet­tri­co per i prodot­ti lunghi?

O va aggior­na­to sul­la base di quan­to det­to recen­te­mente al Tir­reno da Faus­to Azzi, ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi: «Io spero si pos­sano avviare le oper­azioni per real­iz­zare l’acciaieria anche più velo­ce­mente del pre­vis­to: l’obiettivo è di 2 forni elet­tri­ci e di un nuo­vo impianto di lam­i­nazione di prodot­ti piani avvian­doli nel 2022 per pro­durre tre mil­ioni di ton­nel­late di “piani” in aggiun­ta a un mil­ione di ton­nel­late di “lunghi.”»?
E in quale rap­por­to stan­no, l’uno e l’even­tuale aggior­na­men­to, con la noti­fi­ca pre­vista per legge, invi­a­ta il 18 mag­gio 2018 a due delle prin­ci­pali isti­tuzioni eco­nomiche indi­ane, la bor­sa di Mum­bai “Nation­al stock exchance of India” e “Bse lim­it­ed”,  nel­la quale si pote­va leg­gere che “JSW ha piani a lun­go ter­mine per lavo­rare sull’integrazione ver­ti­cale attra­ver­so la creazione di un forno elet­tri­co, com­pat­i­bile con l’ambiente e basato su rottame/preridotto per ren­dere l’unità com­ple­ta­mente inte­gra­ta. Un’operazione sogget­ta a ver­i­fiche finanziarie e stu­di di fat­tibil­ità”. (cfr Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia JSW: “Ver­so l’Europa, lam­i­na­toi, por­to e poi si vedrà)?

Ter­zo mis­tero
A propos­i­to delle con­ces­sioni dema­niali marit­time delle aree e delle ban­chine di com­pe­ten­za del­l’Au­torità di Sis­tema Por­tuale del Mar Tir­reno Set­ten­tri­onale il piano indus­tri­ale con­ter­rà un appos­i­to capi­to­lo riguar­do alle ricadute del­l’at­tiv­ità indus­tri­ale sulle dinamiche por­tu­ali (evi­den­te­mente il Piano indus­tri­ale futuro, ndr). Si prevede a favore del­la parte pri­va­ta una opzione del­la dura­ta di 24 mesi sulle aree in blu e in verde di cui alla planime­tria alle­ga­ta sub C, fer­mo restando che even­tu­ali richi­este di con­ces­sione saran­no soggette a pro­ce­dure di evi­den­za pub­bli­ca e, in man­can­za del­l’e­ser­cizio del dirit­to di opzione, potran­no essere assen­tite in con­ces­sione terzi. La parte pri­va­ta val­uterà, in coeren­za con il Piano indus­tri­ale l’even­tuale rilas­cio delle aree in mar­rone nonché la ven­di­ta  val­la Autorità Por­tuale del­l’area in rosso, ai fini del suc­ces­si­vo uti­liz­zo per attiv­ità por­tu­ali. Tan­ti col­ori ma mis­te­riosi.
Cos’é che si è promes­so attra­ver­so quel dirit­to di opzione? Il prece­dente di Cevi­tal non depone a favore dato che si trat­ta­va di fat­to di 493.005 metri qua­drati di demanio marit­ti­mo bloc­cati per i suoi usi che non si sono mai ver­i­fi­cati. Cor­rispon­dono alla parte in vio­la del­la planime­tria sot­tostante che può essere scar­i­ca­ta, per essere più com­pren­si­bile, anche dal link  https://www.stileliberonews.org/wp-content/uploads/2018/11/4_1_2_Masterplan-aree-industriali.pdf  ed emerge in evi­den­za che cos­ti­tu­is­cono gran parte delle aree e delle ban­chine (tutte da real­iz­zare e tutte da attrez­zare) pre­viste dal nuo­vo Piano rego­la­tore del por­to.

Tut­ti que­si­ti, quel­li for­mu­lati sopra, che dovreb­bero essere sci­olti pub­bli­ca­mente dato che anche noi, come Faus­to Azzi ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi, siamo con­vin­ti  che “non ci si può fer­mare a guardare un pezzet­to del puz­zle, ma occorre osser­vare il quadro nel­la sua interez­za”.
E dei romanzi gial­li ci piace leg­gere tut­ti i capi­toli, sen­za saltarne nes­suno.

 

 

 

 

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