I PARERI DI IRPET, UFFICI REGIONE TOSCANA, COMUNE DI PIOMBINO, ASL

Progetto RiMateria: rilievi di non poco conto

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PIOMBINO 19 agos­to 2018 — Dopo le 24 osser­vazioni pre­sen­tate da 9 cit­ta­di­ni al prog­et­to RiMa­te­ria, sot­to­pos­to a pro­ced­i­men­to di val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale (VIA), sono per­venu­ti alla Regione Toscana, in quan­to richi­esti,  alcu­ni “con­tribu­ti tec­ni­ci istrut­tori” da parte di Autorità di Baci­no Dis­tret­tuale del­l’Ap­pen­ni­no Set­ten­tri­onale, Agen­zia regionale per la pro­tezione ambi­en­tale del­la Toscana (ARPAT),  Azien­da Usl Toscana nord ovest (ASL), Comune di Piom­bi­no, Isti­tu­to Regionale Pro­gram­mazione Eco­nom­i­ca Toscana (IRPET), Provin­cia di Livorno, Regione Toscana Direzione Dife­sa del Suo­lo e Pro­tezione Civile Genio Civile Val­darno Infe­ri­ore e Cos­ta, Regione Toscana Direzione Urban­is­ti­ca e politiche abi­ta­tive Set­tore Tutela, riqual­i­fi­cazione e val­oriz­zazione del pae­sag­gio, Regione Toscana Direzione Politiche mobil­ità, infra­strut­ture e trasporto pub­bli­co locale Set­tore pro­gram­mazione via­bil­ità, Regione Toscana Direzione Ambi­ente ed Ener­gia Set­tore Servizi Pub­bli­ci Locali, Ener­gia e Inquina­men­ti, Regione Toscana  Direzione Ambi­ente ed Ener­gia Set­tore Tutela del­la natu­ra e del mare, Min­is­tero dei beni e delle attiv­ità cul­tur­ali e del tur­is­mo Sovrin­ten­den­za arche­olo­gia belle arti e pae­sag­gio per le province di Pisa e Livorno.
Sono  “con­tribu­ti tec­ni­ci istrut­tori” molto impor­tan­ti che non pos­sono cer­ta­mente essere derubri­cati a “accuse che ad oggi con­tin­u­ano ad apparire come des­ti­tu­ite da ogni fon­da­men­to” (leg­gi Cara­mas­si fino a set­tem­bre sen­za emol­u­men­to, ndr).
Riguardano, lo ricor­diamo, il “prog­et­to da real­iz­zarsi pres­so il polo indus­tri­ale in loc. Ischia di Cro­ciano, Comune di Piom­bi­no (LI), sud­di­vi­so nelle seguen­ti sezioni:

  1. Attiv­ità di Trat­ta­men­to e rici­clo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 final­iz­za­ta al loro riu­ti­liz­zo come MPS nel­l’am­bito del­la MISP autor­iz­za­ta con Decre­to Diret­to­ri­ale del Min­is­tero del­l’Am­bi­ente prot. n.423 del 04/10/2017;
  2. Prog­et­to defin­i­ti­vo del­la Vari­ante 2 alle opere di chiusura del­la dis­car­i­ca Luc­chi­ni-ripro­fi­latu­ra con la dis­car­i­ca RIMa­te­ria;
  3. Prog­et­to defin­i­ti­vo del­la nuo­va dis­car­i­ca su Area Li53″.

Alcu­ni dei sogget­ti inter­pel­lati han­no espres­so la loro incom­pe­ten­za giuridi­ca anche quan­do han­no for­mu­la­to delle osser­vazioni o per­lop­iù dei sug­ger­i­men­ti. Lo han­no fat­to l’Au­torità di Baci­no Dis­tret­tuale del­l’Ap­pen­ni­no Set­ten­tri­onale,

Altri han­no espres­so parere favorev­ole, anch’es­si con qualche pic­co­la osser­vazione. Lo han­no fat­to l’ Azien­da Usl Toscana nord ovest, la Provin­cia di Livorno, Regione Toscana Direzione Politiche mobil­ità, infra­strut­ture e trasporto pub­bli­co locale Set­tore pro­gram­mazione via­bil­ità, Min­is­tero dei beni e delle attiv­ità cul­tur­ali e del tur­is­mo Sovrin­ten­den­za arche­olo­gia belle arti e pae­sag­gio per le province di Pisa e Livorno.

L’IRPET ha ril­e­va­to che “Gli impat­ti occu­pazion­ali pre­visti dal pro­po­nente in fase di real­iz­zazione ed eser­cizio appaiono leg­ger­mente sot­tosti­mati rispet­to a quan­to è sta­to sti­ma­to attra­ver­so l’applicazione del mod­el­lo input-out­put IRPET. Com­p­lessi­va­mente, l’interesse del prog­et­to sta nel suo impat­to sul sis­tema di ges­tione dei rifiu­ti piut­tosto che sul­la sua capac­ità di atti­vare nuo­va occu­pazione.

Il Comune di Piom­bi­no, che ha esam­i­na­to il prog­et­to attra­ver­so il Nucleo di val­u­tazione per la Via e la Vas, “ritiene nec­es­sario inte­grare la doc­u­men­tazione deposi­ta­ta in mer­i­to alla com­po­nente Pae­sag­gio e beni cul­tur­ali”. Vi è nel parere del Comune una curiosità che vale comunque la pena di seg­nalare. Il Nucleo affer­ma che “L’in­ter­ven­to di poten­zi­a­men­to del­la dis­car­i­ca pre­fig­u­ra­to dal pro­po­nente risul­ta inoltre coer­ente con quan­to sta­bil­i­to nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma, in fase di sot­to­scrizione tra le par­ti pub­bliche inter­es­sate e il grup­po indus­tri­ale JSW Steel Italy srl, che suben­tr­erà ad AFERPI nel­la tito­lar­ità del polo siderur­gi­co di Piom­bi­no. In det­to accor­do le par­ti pub­bliche si impeg­nano infat­ti a con­sen­tire l’u­ti­liz­zo da parte di JSW del sito più prossi­mo, anche alfine di dare impul­so eco­nom­i­co al ter­ri­to­rio, per lo stoccag­gio e l’even­tuale trat­ta­men­to dei sottoprodotti/rifiuti derivan­ti dal­l’at­tiv­ità siderur­gi­ca”. A parte il fat­to che un organo tec­ni­co come il Nucleo dovrebbe far rifer­i­men­to ad atti approvati e defin­i­ti for­mal­mente (il Comune ad oggi non ha nem­meno approva­to nel­la Giun­ta comu­nale l’ac­cor­do di pro­gram­ma di cui si par­la), in realtà, così come Stile libero Idee del­la Val di Cor­nia ha doc­u­men­ta­to, nel­l’ac­cor­do a propos­i­to di cumuli di mate­ri­ale siderur­gi­co e rifiu­ti c’è scrit­to tut­to ed il con­trario di tut­to (Il testo uffi­ciale del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma con JSW).

Ma il rilie­vo mag­giore delle osser­vazioni viene da altri sogget­ti pub­bli­ci che richiedono tut­ti inte­grazioni e chiari­men­ti sostanziali che riguardano in maniera dif­fusa tut­ti gli aspet­ti san­i­tari, ambi­en­tali, ter­ri­to­ri­ali, eco­nomi­ci posti dal prog­et­to:

ARPAT Dipar­ti­men­to di Piom­bi­no Elba – Set­tore Sup­por­to Tec­ni­co
Per quan­to di com­pe­ten­za, alla luce del­l’istrut­to­ria svol­ta, la doc­u­men­tazione pre­sen­ta­ta non risul­ta tale da con­sen­tire la for­mu­lazione del parere richiesto, per­tan­to si richiedono le inte­grazioni di segui­to rias­sunte, descritte nel det­taglio nel testo del parere:
Anal­isi delle alter­na­tive
1. Con­sid­er­a­to quan­to ripor­ta­to nelle anal­isi delle alter­na­tive, si ritiene oppor­tu­na una val­u­tazione aggiun­ti­va da parte del pro­po­nente riv­ol­ta a sti­mare i rifiu­ti prove­ni­en­ti dall’area indus­tri­ale e dalle boni­fiche del SIN che potreb­bero essere des­ti­nati ai nuovi impianti in prog­et­to. Oltre a questo risul­terebbe oppor­tuno anche un con­fron­to con una sti­ma dei rifiu­ti in ingres­so di derivazione ester­na al ter­ri­to­rio.
Quadro di rifer­i­men­to ambi­en­tale
2. Il pro­po­nente dovr. per­fezionare il quadro ambi­en­tale di rifer­i­men­to rel­a­ti­vo alle acque super­fi­ciali, tenen­do con­to di quan­to indi­ca­to al par.1.3 del pre­sente parere rel­a­ti­va­mente allo sta­to di qual­ità del cor­po idri­co sig­ni­fica­ti­vo di rifer­i­men­to e a quel­lo del fos­so Cor­nia Vec­chia, indi­vid­u­a­to come recet­tore del­lo scari­co;
3. per quan­to riguar­da le acque sot­ter­ra­nee dovr. essere appro­fon­di­to lo sta­to dei liv­el­li acquiferi pre­sen­ti, dis­tinguen­do le con­dizioni nel ripor­to da quelle del­la fal­da pro­fon­da. Inoltre, a fronte dei con­t­a­m­i­nan­ti ril­e­vati, ove vi siano dei mon­i­tor­ag­gi in cor­so, . oppor­tuno sia indi­ca­to anche il trend almeno per i con­t­a­m­i­nan­ti pi. sig­ni­fica­tivi. A tale propos­i­to il pro­po­nente potrebbe anche uti­liz­zare i dati del mon­i­tor­ag­gio del­la dis­car­i­ca;
4. per quan­to riguar­da la qualit. dei suoli (pag 122 del SIA), il para­grafo ripor­ta una descrizione som­maria: dovrebbe essere spec­i­fi­ca­ta con mag­giore det­taglio la carat­ter­iz­zazione chim­i­ca nelle aree inter­es­sate dall’intervento in prog­et­to indi­can­do anche il vari­are del­la con­t­a­m­i­nazione in base agli oriz­zon­ti strati­grafi­ci;
5. il quadro ambi­en­tale sito speci­fi­co derivante dal mon­i­tor­ag­gio delle emis­sioni in atmos­fera del­la dis­car­i­ca che l’azien­da ha effet­tua­to nel 2016 e 2017 su PM10, CO2, CH4, H2S, NH3, Mer­cap­tani e COV, viene uti­liz­za­to esclu­si­va­mente per la derivazione dei fat­tori emis­sivi da imp­ie­gare nel­l’ap­pli­cazione del mod­el­lo pre­vi­sion­ale; non viene resti­tui­ta una val­u­tazione com­p­lessi­va del­lo sta­to di qual­ità del­l’aria che appare invece nec­es­saria, anche alla luce del­la sig­ni­fica­ti­va pro­duzione di emis­sioni odor­i­gene attuale. Si riten­gono nec­es­sari appro­fondi­men­ti;
Val­u­tazione pae­sag­gis­ti­ca
6. pur rimet­ten­do­ci al parere del­l’au­torit. com­pe­tente, in relazione alla conoscen­za del ter­ri­to­rio acquisi­ta da ques­ta Agen­zia, si ril­e­va l’op­por­tu­nit. di inte­grare le infor­mazioni for­nite con una sim­u­lazione ante e post oper­am del pro­fi­lo com­p­lessi­vo finale e ren­der­ing rel­a­tivi a pun­ti di vista mag­gior­mente rap­p­re­sen­ta­tivi rispet­to a quel­li ripor­tati dal pro­po­nente (ad esem­pio le nuove infra­strut­ture viarie in prog­et­to per il col­lega­men­to con il por­to).
Emis­sioni in atmos­fera 7. il grafi­co riepi­log­a­ti­vo in Figu­ra 6.1 di pag 105 del doc­u­men­to di Anal­isi di Ris­chio mostra una emis­sione dif­fusa dai tre cor­pi di dis­car­i­ca di 670 Nm3/h con­tro i 176 Nm3/h attuali.In rifer­i­men­to a questi dati si chiede se il dato attuale rifer­i­to alla dis­car­i­ca RIMATERIA sia sper­i­men­tale o anch’es­so sti­ma­to al net­to del­la cap­tazione otti­male di bio­gas, ad oggi non anco­ra attua­ta com­ple­ta­mente dal gestore; in ogni caso dovr. essere tenu­ta in deb­i­ta con­sid­er­azione la dero­ga attual­mente vigente sul val­ore di DOC;
8. a com­ple­ta­men­to del­l’anal­isi pre­sen­ta­ta, tenu­to con­to di quan­to sopra, il pro­po­nente dovrà pro­durre una sti­ma delle emis­sioni odor­i­gene legate a tale quan­tit., che con­sen­ta di val­u­tarne l’im­pat­to sui recet­tori;
9. per quan­to riguar­da i recet­tori, si ril­e­va che sono sta­ti scelti qua­si esclu­si­va­mente tra quel­li res­i­den­ziali e civili, con un solo recet­tore indus­tri­ale: tale aspet­to dovrà essere per­fezion­a­to, riva­l­u­tan­do la scelta dei recet­tori, anche con la col­lab­o­razione dell’Azienda USL.
In par­ti­co­lare si richiedere che questi vengano inte­grati sec­on­do le seguen­ti indi­cazioni:
◦ tenere con­to del prog­et­to APEA (Area Pro­dut­ti­va Eco­logi­ca­mente Attrez­za­ta) pre­vis­to dal Comune di Piom­bi­no;
◦ i recet­tori del­l’area indus­tri­ale sono sta­ti accor­pati in un uni­co solo recet­tore R11, molto dis­tante dal­la dis­car­i­ca in relazione alla sua reale esten­sione. Si ritiene oppor­tuno che tale area sia carat­ter­iz­za­ta attra­ver­so un numero supe­ri­ore di recet­tori, per tenere con­to delle diverse direzioni di prove­nien­za del ven­to e delle diverse aree di lavoro esisten­ti all’in­ter­no del perimetro indus­tri­ale;
◦ rap­p­re­sentare la local­ità res­i­den­ziale del Gag­no, ubi­ca­ta a quo­ta medi­a­mente supe­ri­ore rispet­to alla quo­ta del­la dis­car­i­ca (SE del­l’area di inter­ven­to);
◦ rap­p­re­sentare l’area des­ti­na­ta ad ormeg­gio e rimes­sag­gio nau­ti­co “Ponte­doro” con le rel­a­tive attiv­ità di servizio ad esso con­nesse, (SSE del­l’area di inter­ven­to);
◦ rap­p­re­sentare le abitazioni ubi­cate in Localit. Boc­ca di Cor­nia, a Nord del­l’area di inter­ven­to;
◦ area attual­mente occu­pa­ta dal­la Cen­trale ENEL, in fase di ces­sione e per la quale è pre­vista la trasfor­mazione urban­is­ti­ca in attiv­ità com­mer­ciale (3,3 km).
10. è nec­es­sario che vengano appro­fon­dite le val­u­tazioni che han­no con­dot­to il Pro­po­nente ad indi­care in 25 metri di rag­gio la zona di influen­za dei pozzi di estrazione del bio­gas del­la dis­car­i­ca LI53, gius­ti­fi­ca­to in relazione al fat­to che la dis­car­i­ca di prog­et­to ha uno spes­sore vari­abile che rag­giunge i 25 m solo in som­mit. (pag.87 del­la Relazione Tec­ni­ca).
A questo propos­i­to si ritiene oppor­tuno tenere pre­sente che dal­la let­ter­atu­ra disponi­bile si può ver­i­fi­care che i pun­ti di mag­gior emis­sione sono riscon­tra­bili lun­go le sponde perime­trali, dove lo spes­sore del­la dis­car­i­ca si riduce e i ced­i­men­ti del ter­reno di cop­er­tu­ra provo­cano spes­so pun­ti di mag­gior per­me­abil­ità ai gas di dis­car­i­ca. Questo aspet­to induce a ritenere che una riduzione dei rag­gi di influen­za pos­sa con­durre ad una mag­gior effi­ca­cia nel­la cap­tazione del bio­gas;
11. dovran­no essere def­i­nite ad un mag­gior liv­el­lo di det­taglio le carat­ter­is­tiche e le speci­fiche dei mate­ri­ali che il Pro­po­nente intende adottare per lo stra­to di cop­er­tu­ra gior­naliera, in relazione alla per­me­abil­ità e alla capac­it. di trat­tenere le emis­sioni odor­i­gene;
12. dovran­no essere for­ni­ti i det­tagli costrut­tivi e le speci­fiche tec­niche del­la tor­cia adot­ta­ta;
13. dove. essere for­ni­ta una sti­ma, anche indica­ti­va, del quadro emis­si­vo dovu­to al motore di cogen­er­azione e alla tor­cia pre­visti nel prog­et­to;
14. dovran­no essere esplic­i­tati indi­ca­tori e fre­quen­za dei para­metri con­trol­lati attra­ver­so il PLC del sis­tema di super­vi­sione del­l’impianto di trat­ta­men­to del bio­gas;
15. in relazione alla dis­car­i­ca LI53, sot­to­cat­e­go­ria 7.1.A (inor­gani­ci a bas­so con­tenu­to biodegrad­abile
— lot­ti n°1–3–5 e 7), il Pro­po­nente deve esplic­itare i cri­teri d’in­ter­ven­to che intende adottare in relazione agli esi­ti dei mon­i­tor­ag­gi effet­tuati sul bio­gas, ovvero indi­vid­uare esplici­ta­mente i para­metri e le soglie di inter­ven­to che ren­der­an­no utile e nec­es­sario pro­cedere alla rac­col­ta del bio­gas di dis­car­i­ca, per il suo invio all’impianto di trat­ta­men­to o com­bus­tione in tor­cia;
16. in con­sid­er­azione del­la dif­fi­colt. a val­utare in fase pre­ven­ti­va l’im­pat­to olfat­ti­vo derivante dal­l’at­tiv­ità di dis­car­i­ca per rifiu­ti biodegrad­abili, che dipende moltissi­mo molto dal­la cor­ret­ta ges­tione del­l’at­tiv­ità, si ritiene utile che il Pro­po­nente, già in fase di VIA, pre­dispon­ga per la dis­car­i­ca LI53 alcu­ni dei Piani di Ges­tione pre­visti dal D.Lgs 36/2003. In par­ti­co­lare:
1. Piano di ges­tione oper­a­ti­va (nel quale sia con­tem­pla­to, ad esem­pio, l’an­ticipo dei tem­pi di cop­er­tu­ra gior­naliera del fronte di dis­car­i­ca in lavo­razione, azione che con­sente un apprez­z­abile riduzione delle emis­sioni odor­i­gene dif­fuse) (All.2, para­grafi 1 e 2)
2. Piano di sorveg­lian­za e con­trol­lo (All.2, para­grafi 1 e 5)
3. Piano di man­ten­i­men­to del­l’impianto di estrazione del bio­gas (All.1, par.2.5)
4. Piano d’in­ter­ven­to in caso di supera­men­to dei liv­el­li di guardia dei bio­gas (All.2 par.5.4)
17. dovrà essere per­fezion­a­to lo stu­dio mod­el­lis­ti­co sug­li odori, per ren­der­lo pi. cautel­a­ti­vo in relazione alla fase di mas­si­ma dis­per­sione di bio­gas (sce­nario 1) e pi. real­is­ti­co (sce­nario 2), alla luce delle con­sid­er­azioni ripor­tate nei para­grafi prece­den­ti e nel­l’al­le­ga­to con­trib­u­to redat­to dal Set­tore mod­el­lis­ti­ca dif­fu­sion­ale di ARPAT;
18. il pro­po­nente affer­ma che la real­iz­zazione del­la rete bio­gas sar. lega­ta alla colti­vazione, ma che la posa dei col­let­tori ed il col­lega­men­to all’impianto di aspi­razione e trat­ta­men­to saran­no legate al com­ple­ta­men­to del cap­ping tem­po­ra­neo e defin­i­ti­vo. A tale propos­i­to si chiedono chiari­men­ti, rite­nen­do che in ogni caso la dif­fu­sione del bio­gas deb­ba essere min­i­miz­za­ta quan­to più pos­si­bile, quale impat­to forte­mente criti­co, attuan­do sia una idonea cop­er­tu­ra gior­naliera, sia la cap­tazione medi­ante pozzi di aspi­razione.
Anal­isi di ris­chio
19. in relazione agli aspet­ti del­l’anal­isi di ris­chio trascu­rati dal pro­po­nente e cor­re­lati al legame tra con­tenu­to in DOC dei rifiu­ti in ingres­so e impat­to odor­igeno sui recet­tori, con­sid­er­ate le con­dizioni imposte dal­la Tab.5 D.M. 27/09/2010 e s.m.i. al rispet­to del lim­ite di ammis­si­bilit. in dis­car­i­ca del DOC e alla sua dero­ga in fun­zione del­la tipolo­gia dei rifiu­ti con­fer­i­ti, allo scopo di min­i­miz­zare per quan­to pos­si­bile la pro­duzione di emis­sioni odor­i­gene, le con­dizioni sopra indi­cate dovran­no essere garan­tite dal pro­po­nente, per cui si ritiene nec­es­sario che vengano for­nite infor­mazioni rel­a­ti­va­mente alle modalit. di ges­tione e di con­trol­lo che il gestore intende attuare allo scopo di assi­cu­rare quan­to sopra.
20. Si chiede inoltre che ven­ga for­ni­ta una sti­ma del con­tenu­to (preferi­bil­mente val­ori medio e mas­si­mo) di DOC attribuibile al CER 191212 allo scopo di pot­er val­utare il con­trib­u­to alla pro­duzione di emis­sioni odor­i­gene sopra cita­ta.
21. In rifer­i­men­to ai dati di pro­duzione di bio­gas di cui alla Figu­ra 6.1 di pag 105 del­l’Anal­isi di Ris­chio si chiede se il dato attuale rifer­i­to alla dis­car­i­ca RIMATERIA sia sper­i­men­tale o anch’es­so sti­ma­to al net­to del­la cap­tazione otti­male di bio­gas, ad oggi non anco­ra attua­ta com­ple­ta­mente dal gestore; nel caso in cui sia un dato sper­i­men­tale, dovr. essere tenu­ta in con­sid­er­azione la dero­ga attual­mente vigente sul val­ore di DOC e riva­l­utare i dati sti­man­doli al net­to del­la stes­sa.
22. A com­ple­ta­men­to del­l’anal­isi pre­sen­ta­ta, tenu­to con­to del dato di pro­duzione di bio­gas al net­to del­la cap­tazione, il pro­po­nente dovrà pro­durre una sti­ma delle emis­sioni odor­i­gene legate a tale quan­tità, che con­sen­ta di val­u­tarne l’im­pat­to sui recet­tori.
Mod­el­lis­ti­ca pre­vi­sion­ale
23. si richiede di fornire adegua­ta doc­u­men­tazione fotografi­ca dal­la quale sia pos­si­bile indi­vid­uare il posizion­a­men­to del­la stazione mete­o­ro­log­i­ca di Rima­te­ria nell’impianto e sia pos­si­bile val­utare gli even­tu­ali osta­coli pre­sen­ti;
24. si chiede che le sim­u­lazioni effet­tuate siano ripetute con il pre-proces­sore mete­o­ro­logi­co CALMET inseren­do oppor­tu­na­mente i dati rel­a­tivi ad una o pi. stazioni poste sul mare (si pren­da in con­sid­er­azione la pos­si­bilit. di imp­ie­gare i dati mis­urati dal­la rete mareografica6 e/o pro­fili derivan­ti da mod­el­li mete­o­ro­logi­ci);
25. si richiede che le sim­u­lazioni del­la dis­per­sione rel­a­tive allo sce­nario emis­si­vo 2 del PM10 siano ripetute impo­stan­do un’altezza del­la sor­gente pari a 25 m (“Base ele­va­tion: 25 mt”);
26. si richiede che ven­ga for­ni­to il file di con­trol­lo del mod­el­lo CALPUFF, con a corre­do gli even­tu­ali file di input imp­ie­gati nelle sim­u­lazioni del PM10 e degli odori (almeno per uno degli sce­nari emis­sivi val­u­tati);
27. si chiede che sia effet­tua­ta una val­u­tazione delle emis­sioni prodotte o pre­sum­i­bili dovute ai motori di cogen­er­azione del bio­gas ed alla tor­cia;
28. si richiede di inserire come recet­tori ulte­ri­ori posizioni di abitazioni civili pre­sen­ti a dis­tanze infe­ri­ori a 600 m dalle aree di attiv­it. pre­viste;
29. si chiede di inserire nelle stime dell’analisi di ris­chio can­cerogeno le cor­rette “fre­quen­ze sot­toven­to” con­sideran­do l’estensione delle sor­gen­ti;
30. si richiede di riesam­inare alla luce dei dati e fat­tori di emis­sione disponi­bili in let­ter­atu­ra le emis­sioni di odore delle varie sor­gen­ti imp­ie­gate nelle sim­u­lazioni;
31. si richiede di riportare nel testo, per tutte le sostanze inquinan­ti e val­u­tazioni mod­el­lis­tiche effet­tuate, il val­ore delle con­cen­trazioni mas­sime sul ter­ri­to­rio (ovvero all’esterno dell’area dell’impianto in ogget­to) e la sua local­iz­zazione;
32. in relazione all’analisi di ris­chio da inalazione, si chiede di pren­dere in con­sid­er­azione anche gli inquinan­ti PM10 e PM2.5;
33. si chiede che sia chiar­i­to quali grandezze sono sti­mate e ripor­tate nei risul­tati rel­a­tivi all’impatto olfat­ti­vo; e che siano riprodotte le mappe sul ter­ri­to­rio in modo da evi­den­ziare per i vari sce­nari l’isolinea cor­rispon­dente al 98Åã per­centile ann­uo delle con­cen­trazioni di pic­co orarie pari a 1ou/m³, 2 ou/m³, 3 ou/m³ e 5 ou/m³. Si chiede inoltre di evi­den­ziare l’area delim­i­ta­ta all’isolinea di 1 ou/m³ per la con­cen­trazione di pic­co oraria mas­si­ma sull’intero anno.
Prog­et­to di MISP
34. L’u­so del mate­ri­ale EoW ottenu­to dal­la lavo­razione dei rifiu­ti pre­sen­ti sul­l’area LI53 come sot­to­fon­do del­la MISP potrebbe cos­ti­tuire una poten­ziale dif­for­mit. dal prog­et­to approva­to con DM N° 140 del 14 mag­gio 2014 e per­tan­to si sug­gerisce alla Regione Toscana di val­utare l’opportunità che ven­ga richiesto al MATTM un parere in mer­i­to.
Tenu­to pre­sente infat­ti che qual­si­asi mod­i­fi­ca ad un prog­et­to di MISP min­is­te­ri­ale deve in ogni caso essere approva­to dal­lo stes­so MATTM, rimane da chiarire se questo pas­sag­gio sia effet­ti­va­mente dovu­to se il mate­ri­ale recu­per­a­to, a tut­ti gli effet­ti EoW, pre­sen­ta le carat­ter­is­tiche prestazion­ali richi­este per l’u­so pre­vis­to;
35. in mer­i­to alla com­pat­i­bil­ità del prog­et­to con la sog­gia­cen­za del­la fal­da, si osser­va altre. che nel­l’Al­le­ga­to 7 alla Vari­ante 2 di chiusura del­la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni viene indi­ca­to 1,70 m s.l.m. come max liv­el­lo rag­giun­to dal­la fal­da. In realtà il dato nec­es­sario per ver­i­fi­care la con­for­mità alla nor­ma è il val­ore min­i­mo del­la sog­gia­cen­za dal piano di cam­pagna del­la fal­da. Si ritiene per­tan­to che la doc­u­men­tazione sia per­fezion­a­ta in tal sen­so;
Rifiu­ti
Si fa pre­sente che, in rifer­i­men­to a quan­to ripor­ta­to al par.1.2 del­la sezione “Esame dei prog­et­ti” del pre­sente parere, si ritiene che il per­cor­so per la qual­i­fi­ca di EoW del rifi­u­to trat­ta­to nel prog­et­to in esame neces­si­ti di ulte­ri­ori appro­fondi­men­ti nor­ma­tivi che si riman­dano alla CdS ed alla Regione Toscana.
Inoltre:
36. il sis­tema di sep­a­razione pro­pos­to per la som­mit. che dovr. fun­zionare sia da cop­er­tu­ra defin­i­ti­va del­la dis­car­i­ca esistente, sia da fon­do per il nuo­vo mod­u­lo pre­vis­to, rispec­chia inte­gral­mente le indi­cazioni del D.Lgs.36/03 per quest’ul­ti­mo, men­tre, per la cop­er­tu­ra del cor­po esistente, tralas­cia alcu­ni tra gli strati indi­cati dal­lo stes­so decre­to; in par­ti­co­lare si ritiene da gius­ti­fi­care l’assen­za dei seguen­ti (cfr. pun­to 2.4.3 D.Lgs. 36/03):
◦ stra­to min­erale com­pat­ta­to imper­me­abile (n.3)
◦ stra­to drenante (n.2)
37. nel­la doc­u­men­tazione non si fa cen­no ad alcu­na val­u­tazione rel­a­ti­va ad un even­tuale trat­ta­men­to
del per­co­la­to con reimpiego del refluo in usci­ta, anche in rifer­i­men­to a:
◦ pre­scrizione del­la DGRT 761/2016 rel­a­ti­va al revamp­ing del­l’impianto osmosi esistente per il quale la soci­età ha chiesto la dero­ga.
◦ pos­si­bil­ità di notev­ole abbas­sa­men­to costi smal­ti­men­to per­co­la­to, dimin­uzione mezzi in ingresso/uscita, disponi­bilit. di acqua indus­tri­ale come mit­igazione del fab­bisog­no idri­co
Si ritiene nec­es­sario che il pro­po­nente valu­ti la fat­tibil­ità tec­ni­co eco­nom­i­ca del­la scelta ges­tionale pro­pos­ta.
38. le modal­ità di cop­er­tu­ra gior­naliera del­la dis­car­i­ca pro­poste dal­l’azien­da dovran­no essere imple­men­tate effi­cace­mente anche medi­ante la pre­dis­po­sizione di una pro­ce­du­ra oper­a­ti­va ad hoc.
39. si ritiene nec­es­sario che la capac­ità di con­teni­men­to dei ser­ba­toi di stoccag­gio del per­co­la­to deb­ba essere con­fer­ma­ta alla luce delle nor­mali pro­ce­dure di con­duzione del­l’impianto e dei prin­ci­pali pos­si­bili fuori servizio interni ed esterni all’at­tiv­it. (con­dizioni meteo, disponi­bilit. mezzi di trasporto).
Fab­bisog­no idri­co
40. La doc­u­men­tazione dovr. essere inte­gra­ta con la val­u­tazione del fab­bisog­no idri­co lega­to alle opere pre­viste, rispet­to alle fonti disponi­bili ed alla pos­si­bilit. di riu­ti­liz­zo delle acque mete­oriche  dila­van­ti prodotte nel­l’area di inter­esse.
Acque mete­oriche dila­van­ti con­t­a­m­i­nate
41. La doc­u­men­tazione dovr. essere inte­gra­ta con i seguen­ti appro­fondi­men­ti:
◦ val­u­tazione del­la con­t­a­m­i­nazione delle acque mete­oriche dila­van­ti la super­fi­cie inter­es­sa­ta dal trat­ta­men­to scorie, in quan­to attiv­it. com­pre­sa nel­la Tab.5 All.5 del D.P.G.R.T. n.46/R/08 e s.m.i.:
◦ sti­ma del fab­bisog­no idri­co per l’ab­bat­ti­men­to delle emis­sioni dif­fuse di polveri dovute alla lavo­razione ed alla movi­men­tazione dei mate­ri­ali polveru­len­ti;
42. in con­sid­er­azione del­l’ar­ti­co­lazione del prog­et­to e delle numerose fasi di colti­vazione inter­me­die, si ril­e­va la neces­sit. che ven­ga indi­vid­u­a­ta chiara­mente per ognuna di esse la regi­mazione delle acque che sarà attua­ta e la pos­si­bil­ità o meno di con­t­a­m­i­nazione delle acque mete­oriche di dilava­men­to delle varie sezioni di dis­car­i­ca in rifer­i­men­to a queste.
Si ritiene quin­di oppor­tuno che il pro­po­nente ela­bori, gi. in ques­ta fase, una pro­pos­ta organ­i­ca di piano di ges­tione delle acque mete­oriche dila­van­ti sec­on­do quan­to pre­vis­to all’Al­le­ga­to 5 Capo II del DGRT n.46/R/08 e s.m.i.
43. La vas­ca di decantazione, prog­et­ta­ta per la sed­i­men­tazione delle acque dila­van­ti la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni di esten­sione 2,4 ha, andrà a rac­cogliere non solo le AMD prove­ni­en­ti da una super­fi­cie mag­giore in segui­to alla vari­ante 2 di chiusura, ma anche le AMD prove­ni­en­ti dal­la dis­car­i­ca nuo­va per la quale è pre­vista una esten­sione di 14 ha: ne dovrà per­tan­to essere val­u­ta­ta l’i­doneità, sia idrauli­ca che ai fini depu­ra­tivi; in par­ti­co­lare:
◦ in con­sid­er­azione del notev­ole aumen­to pre­vis­to del­la por­ta­ta influ­ente, . innanz­i­tut­to nec­es­sario che il pro­po­nente ver­i­fichi che la capac­it. di inva­so del­la vas­ca sia suf­fi­ciente ad evitare un’even­tuale tracimazione;
◦ dal pun­to di vista del trat­ta­men­to si osser­va invece che, pur nel caso in cui il vol­ume sia suf­fi­ciente al con­teni­men­to del­l’in­tero vol­ume di AMD rac­colto, si potrebbe ver­i­fi­care una riduzione dei tem­pi di stazion­a­men­to, nec­es­sari ai fini del­la sed­i­men­tazione, tale da trasfor­mare la vas­ca stes­sa in un mero man­u­fat­to di tran­si­to. Si richiedono per­tan­to appro­fondi­men­ti in mer­i­to.

ARPAT  Set­tore Mod­el­lis­ti­ca pre­vi­sion­ale Area Vas­ta Cen­tro
Si evi­den­ziano le seguen­ti richi­este di chiari­men­to e inte­grazione:
1. si richiede di fornire adegua­ta doc­u­men­tazione fotografi­ca dal­la quale sia pos­si­bile indi­vid­uare il posizion­a­men­to del­la stazione mete­o­ro­log­i­ca di Rima­te­ria nell’impianto e sia pos­si­bile val­utare gli even­tu­ali osta­coli pre­sen­ti;
2. si chiede che le sim­u­lazioni effet­tuate siano ripetute con il pre-proces­sore mete­o­ro­logi­co CALMET inseren­do oppor­tu­na­mente i dati rel­a­tivi ad una o pi. stazioni poste sul mare (si pren­da in con­sid­er­azione la pos­si­bilit. di imp­ie­gare i dati mis­urati dal­la rete mareografica8 e/o pro­fili derivan­ti da mod­el­li mete­o­ro­logi­ci);
3. si richiede che le sim­u­lazioni del­la dis­per­sione rel­a­tive allo sce­nario emis­si­vo 2 del PM10 siano ripetute impo­stan­do un’altezza del­la sor­gente pari a 25 m (“Base ele­va­tion: 25 mt”);
4. si richiede che ven­ga for­ni­to il file di con­trol­lo del mod­el­lo CALPUFF, con a corre­do gli even­tu­ali file di input imp­ie­gati nelle sim­u­lazioni del PM10 e degli odori (almeno per uno degli sce­nari emis­sivi val­u­tati);
5. si chiede che sia effet­tua­ta una val­u­tazione delle emis­sioni prodotte o pre­sum­i­bili dovute ai motori di cogen­er­azione del bio­gas ed alla tor­cia;
6. si richiede di inserire come recet­tori ulte­ri­ori posizioni di abitazioni civili pre­sen­ti a dis­tanze infe­ri­ori a 600 m dalle aree di attiv­it. pre­viste;
7. si chiede di inserire nelle stime dell’analisi di ris­chio can­cerogeno le cor­rette “fre­quen­ze sot­toven­to” con­sideran­do l’estensione delle sor­gen­ti;
8. si richiede di riesam­inare alla luce dei dati e fat­tori di emis­sione disponi­bili in let­ter­atu­ra le emis­sioni di odore delle varie sor­gen­ti imp­ie­gate nelle sim­u­lazioni;
9. si richiede di riportare nel testo, per tutte le sostanze inquinan­ti e val­u­tazioni mod­el­lis­tiche effet­tuate, il val­ore delle con­cen­trazioni mas­sime sul ter­ri­to­rio (ovvero all’esterno dell’area dell’impianto in ogget­to) e la sua local­iz­zazione;
10. in relazione all’analisi di ris­chio da inalazione, si chiede di pren­dere in con­sid­er­azione anche gli inquinan­ti PM10 e PM2.5;
11. si chiede che sia chiar­i­to quali grandezze sono sti­mate e ripor­tate nei risul­tati rel­a­tivi all’impatto olfat­ti­vo; e che siano riprodotte le mappe sul ter­ri­to­rio in modo da evi­den­ziare per i vari sce­nari  l’isolinea cor­rispon­dente al 98Åã per­centile ann­uo delle con­cen­trazioni di pic­co orarie pari a 1 ou/m³, 2 ou/m³ 3 ou/m. e 5 ou/m³. Si chiede inoltre di evi­den­ziare l’area delim­i­ta­ta all’isolinea di 1 ou/m³ per la con­cen­trazione di pic­co oraria mas­si­ma sull’intero anno.

Regione Toscana  Direzione Dife­sa del Suo­lo e Pro­tezione Civile Genio Civile Val­darno Infe­ri­ore e Cos­ta
Si è pre­so atto che le acque mete­oriche cap­tate dagli impianti,una vol­ta depu­rate, trovano il loro recapi­to finale nel “Fos­so Cor­nia Vec­chia”, sit­u­a­to a ovest a con­fine con gli impianti. Tale fos­so è ricom­pre­so nel reti­co­lo idro­grafi­co di cui alla LR 79/2012, art.22 c.1 e c.2 e). Si riscon­tra dunque che “la sezione di chiusura del baci­no ogget­to di stu­dio è pos­ta in cor­rispon­den­za dell’immissione delle acque scolan­ti dal baci­no nel­la vas­ca di decantazione esistente, a ges­tione Lucchini/Aferpi la quale a sua vol­ta scar­i­ca nel recet­tore finale Vec­chio Cor­nia”. Inoltre si legge che le mod­i­fiche introdotte nel prog­et­to non com­porter­an­no aumen­ti di appor­ti idri­ci nel recet­tore finale. A tale propos­i­to si chiede di illus­trare l’assetto dei man­u­fat­ti e del­la stes­sa opera di scari­co al fine di ver­i­fi­care even­tu­ali riper­cus­sioni sull’assetto e sul­la sta­bil­ità delle sponde e delle opere idrauliche del cor­po idri­co recet­tore.
Pre­mes­so quan­to sopra indi­ca­to si ritiene nec­es­sario che ven­ga doc­u­men­ta­to il pos­ses­so degli atti ammin­is­tra­tivi rel­a­tivi all’autorizzazione idrauli­ca del­lo scari­co esistente e del­la rel­a­ti­va con­ces­sione.

Regione Toscana Direzione Urban­is­ti­ca e politiche abi­ta­tive Set­tore Tutela, riqual­i­fi­cazione e val­oriz­zazione del pae­sag­gio
Nel­la relazione di SIA non si inquadra l’intervento in relazione alle prime due invari­anti del PIT/PPR, e si impos­ta la ver­i­fi­ca di impat­to pae­sag­gis­ti­ca qua­si esclu­si­va­mente in relazione all’aspetto visi­vo-percetti­vo.
Si ritiene inoltre che il piano di ripristi­no ambi­en­tale pre­sen­tano, non sia suf­fi­cien­te­mente svilup­pa­to.
Si richiedono per­tan­to le seguen­ti inte­grazioni, valide per l’intervento nel suo com­p­lesso:
— un’analisi di quan­to pre­vis­to in relazione alle prime due invari­anti strut­turali del PIT-PPR;
— un mag­gior det­taglio ed appro­fondi­men­to del piano di ripristi­no ambi­en­tale che preve­da lo schema di impianto delle specie veg­e­tali con un crono­pro­gram­ma di det­taglio che indichi tem­pi e modi di real­iz­zazione sia in rifer­i­men­to alla vari­ante alla dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni che in rifer­i­men­to alla nuo­va dis­car­i­ca L53. Dovran­no altresì essere indi­cate le nec­es­sarie cure coltur­ali, piani­f­i­can­dole per 3/5 anni, e preve­den­do la sos­ti­tuzione delle even­tu­ali fal­lanze. Andrà anche ver­i­fi­ca­ta la pos­si­bil­ità che accan­to a specie erbacee ed arbus­tive pos­sano essere pre­viste specie arboree.
Si chiede infine che vengano effet­tuate ulte­ri­ori foto sim­u­lazioni, anche 3D, che per­me­t­tano di ver­i­fi­care al meglio l’impatto mor­fo­logi­co anche in relazione al piano di ripristi­no ambi­en­tale pre­vis­to, ed in relazione alle fasi inter­me­die dell’intervento.

Regione Toscana  Direzione “Ambi­ente ed Ener­gia” Set­tore “Servizi Pub­bli­ci Locali, Ener­gia e Inquina­men­ti”
Richi­es­ta inte­grazioni
Com­po­nente rifiu­ti:
Vis­to quan­to indi­ca­to in det­taglio nel­la parte istrut­to­ria si ritiene nec­es­sario che la dit­ta:
1. definis­ca in maniera pun­tuale la coeren­za del­la real­iz­zazione dei nuovi volu­mi di dis­car­i­ca con i vigen­ti stru­men­ti di piani­fi­cazione in mate­ria di rifiu­ti. In par­ti­co­lare si richiede al pro­po­nente di moti­vare con mag­giore det­taglio la neces­sità di un così impor­tante ampli­a­men­to delle vol­ume­trie com­p­lessive di rifiu­ti spe­ciali, l’effettivo fab­bisog­no nel tem­po, tenu­to con­to del prin­cipi gen­er­ali con­tenu­ti nel PRB, in prim­is quel­lo di prossim­ità, e delle indi­cazioni for­nite dal­la Regione con DGRT n. 19 del 15.01.2018.
2. Con rifer­i­men­to alla real­iz­zazione di un nuo­vo mod­u­lo in sor­mon­to tra la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni e la dis­car­i­ca RIMa­te­ria (ex ASIU), con­sid­er­a­to che l’attuale autor­iz­zazione inte­gra­ta ambi­en­tale del­la dis­car­i­ca RIMa­te­ria, rispet­to alla quale si prevede di dare con­ti­nu­ità ai con­fer­i­men­ti nel nuo­vo mod­u­lo, sem­bra prevedere la pos­si­bil­ità di con­ferire alcu­ni CER del­la famiglia 20, al fine di con­for­mar­si alle pre­vi­sione di prog­et­to deve essere riv­is­to l’elenco dei rifiu­ti pre­visti nel nuo­vo mod­u­lo, esclu­den­do quel­li di natu­ra urbana pre­sen­ti nel­la sud­det­ta famiglia sogget­ti a piani­fi­cazione.
3. Con rifer­i­men­to alla real­iz­zazione di una nuo­va dis­car­i­ca per rifiu­ti non peri­colosi nell’area denom­i­na­ta LI53:
• con­sid­er­a­to che la nuo­va dis­car­i­ca è des­ti­na­ta ad accogliere solo rifiu­ti spe­ciali, ma viene pre­vista la famiglia 20 tra quelle che iden­ti­f­i­cano i rifiu­ti che saran­no ogget­to di autorizzazione,si richiede un chiari­men­to e even­tual­mente un det­taglio dei CER del­la famiglia 20 che si preved­erebbe di con­ferire, al fine di esclud­ere rifiu­ti di natu­ra urbana sogget­ti a piani­fi­cazione;
• dalle autor­iz­zazioni min­is­te­ri­ali rel­a­tive all’intervento di mes­sa in sicurez­za per­ma­nente dell’area su cui è pre­vista la dis­car­i­ca non sem­bra­no emerg­ere di fat­to dis­po­sizioni che con­sen­tano la real­iz­zazione dell’intervento pri­ma del­la cer­ti­fi­cazione del­la MISP. Su tale aspet­to occorre la pre­sen­tazione di un appro­fondi­men­to da parte di RIMa­te­ria, tenu­to con­to che l’inserimento di un area tra quelle da bonifi­care cos­ti­tu­isce ai sen­si dell’allegato 4 al PRB cri­te­rio esclu­dente per la real­iz­zazione di nuovi impianti.
Com­po­nente qual­ità del­l’aria:
1. per quan­to sopra si ritiene che la dit­ta deb­ba fornire una sti­ma, com­ple­ta di quadro emis­si­vo, delle emis­sioni orig­i­nate dal motore di cogen­er­azione e dal­la tor­cia pre­visti nel prog­et­to.

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