Tap e Asiu potranno fornire il conglomix al porto?

PIOMBINO 12 otto­bre 2013- Ad agos­to del 2013 è sta­to fir­ma­to l’ennesimo Accor­do di Pro­gram­ma. Ques­ta vol­ta l’oggetto è la grave crisi indus­tri­ale, ma in realtà l’obiettivo è quel­lo di una cor­sa con­tro il tem­po per real­iz­zare in 210 giorni il por­to (che non c’è) per accogliere e demolire il relit­to del­la Con­cor­dia. Servi­ran­no gran­di quan­tità di mas­si per la diga e mate­ri­ali per riem­pire le ban­chine. Nat­u­ral­mente nel pro­to­col­lo d’in­te­sa che l’ha pre­ce­du­to gli stes­si fir­matari han­no pre­so l’im­peg­no a mas­simiz­zare l’u­ti­liz­zo di mate­ri­ali prove­ni­en­ti da attiv­ità di recu­pero e rici­clag­gio di rifiu­ti sia pur con l’avverten­za, non si sa mai, ove pos­si­bile e nel rispet­to delle leg­gi di set­tore. Forse il con­glomix, non si sa bene se del­l’A­SIU o del­la TAP, insom­ma quel­lo già ampia­mente propagandato.La doman­da è: TAP e ASIU sono nelle con­dizioni di fornire il Con­glomix? La rispos­ta la si può trovare nel piano oper­a­ti­vo 2013 dell’ASIU (per leg­gere clic­ca qui) che ha ril­e­va­to le azioni del Comune di Piom­bi­no in TAP e ha assun­to la ges­tione dell’impianto. In quel doc­u­men­to si sostiene che per garan­tire l’equilibrio eco­nom­i­co è nec­es­sario che la soc. Luc­chi­ni con­ferisca le scorie pagan­do un prez­zo tale da coprire tra l’80 e il 90% del cos­to di pro­duzione del Con­glomix. Il prez­zo pat­tuito inizial­mente era di 21 euro/tons. Si legge anche che l’8 mag­gio 2013 il Com­mis­sario stra­or­di­nario del­la Luc­chi­ni ha dis­det­ta­to i prece­den­ti accor­di per una rad­i­cale rine­gozi­azione del prez­zo. Dunque, se non sono inter­venute novità, man­ca il pre­sup­pos­to per pro­durre e com­mer­cial­iz­zare il Conglomix.Per ammis­sione di ASIU la situ­azione des­ta gran­di pre­oc­cu­pazioni di tipo eco­nom­i­co finanziario per­ché le perdite d’esercizio potreb­bero essere tali da super­are il pat­ri­mo­nio net­to con­tabile e richiedere aumen­ti di cap­i­tali da parte dei Comu­ni azionisti.Il doc­u­men­to for­mu­la anche ipote­si di rior­ga­niz­zazione soci­etaria e pro­dut­ti­va tra cui la com­ple­ta pub­bli­ciz­zazione di TAP (con l’acquisto delle azioni Luc­chi­ni da parte dei Comu­ni) e un ulte­ri­ore adegua­men­to degli impianti appe­na ulti­mati per ren­der­li indipen­den­ti dalle for­ni­ture di scorie del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co per le quali era sta­to costruito.Anche tralas­cian­do le inqui­etan­ti impli­cazioni eco­nomiche a cari­co dei Comu­ni per fron­teggia­re quel­la che appare come una poten­ziale crisi finanziaria delle due soci­età parte­ci­pate, ci sono suf­fi­ci­en­ti ele­men­ti per dubitare che ASIU e TAP siano nelle con­dizioni di fornire subito i mate­ri­ali nec­es­sari per real­iz­zare le gran­di opere por­tu­ali per le quali l’Autorità Por­tuale ha già ban­di­to le gare d’appalto.Se così fos­se sarem­mo di fronte ad un clam­oroso fal­li­men­to e a un gigan­tesco spre­co di denaro pub­bli­co. Ci chiedi­amo se ne sono con­sapevoli i Comu­ni, cosa han­no da dire e come pen­sano di evitare, dopo aver spe­so denaro pub­bli­co, che le mon­tagne di rifiu­ti resti­no nel­lo sta­bil­i­men­to e le colline subis­cano l’ennesimo assalto delle cave.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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